Morte Magrini: Aula ricorda uomo rigoroso che favoriva dialogo
(ACON) Trieste, 30 lug - "Personalità politica di spessore,
amministratore e legislatore attento e preparato, uomo di cultura
e studioso, ha saputo incidere attivamente nell'applicazione
regionale della legge istitutiva delle comunità montane e
nell'elaborazione delle prime linee di intervento sulla rinascita
del Friuli terremotato, non solo presiedendo la Commissione
speciale regionale per la ricostruzione, che guidò autorevolmente
raccogliendo il testimone da Salvatore Varisco".
Così il presidente del Consiglio regionale Fvg ha sintetizzato il
profilo umano e politico di Giulio Magrini, scomparso nei giorni
scorsi all'età di 79 anni, commemorando in Aula, all'apertura dei
lavori odierni dell'Assemblea legislativa, la figura del
consigliere regionale di Ovaro che sedette negli scranni del
Palazzo di Piazza Oberdan per tre legislature, la III, la IV e la
V, rappresentando la Carnia in Consiglio regionale dal 1973 al
1988, aderendo al Gruppo consiliare del PCI.
"Ci ha lasciato dopo lunga malattia, affrontata con grande
coraggio e forza d'animo" è stato sottolineato, porgendo alla
moglie Bianca, ai figli Aulo e Giovanni e ai famigliari presenti
le condoglianze del Consiglio regionale e ricordando l'impegno
vissuto fin dalla gioventù nella vita politica della sua terra,
divenendo inizialmente consigliere comunale a Prato Carnico e poi
a Tolmezzo, prima dell'esperienza regionale, e successivamente
ricoprendo dal 1990 l'incarico di sindaco di Ovaro, suo paese
natale.
"Come componente di Commissione - ha sottolineato il presidente
dell'Aula - seguiva abitualmente i provvedimenti relativi alle
zone terremotate, le materie riguardanti l'agricoltura,
l'attività venatoria, la forestazione, il turismo delle aree
montane, e in questa veste assunse l'incarico di relatore in Aula
di diversi provvedimenti di legge. Contribuì, assieme ad altri, a
definire proposte e delineare progetti, ma fu anche tra i pochi a
continuare a dialogare e a confrontarsi con i giovani sulle
difficoltà dell'amministrare, sulle criticità strutturali e sulle
possibili soluzioni che potevano arrestare il lento declino
demografico e sociale di una terra orgogliosa della propria
storia, nella quale era cresciuto vedendo le fatiche quotidiane e
i sacrifici delle persone più anziane".
"Giulio e i fratelli erano cresciuti maturando la loro coscienza
civile nella memoria del papà, medico e partigiano della brigata
Carnia delle forze garibaldine, ucciso da un commando tedesco a
Sutrio nel 1944 e insignito, alla memoria, con medaglia d'argento
al valor militare. Questa eredità, accanto all'impegno civile e
ai valori dei combattenti della libertà, hanno rappresentato - è
stato evidenziato - i punti fermi di Magrini durante tutto il suo
percorso, fatto di rigore e dirittura morale, di grande capacità
di dialogo e confronto, sempre nel rispetto delle posizioni
politiche degli interlocutori".
Magrini fu autore del libro sulla sua adolescenza "Un bambino e
la guerra" e ideatore e curatore del documentario "Carnia 1944,
un'estate di libertà", nel quale a ripercorso la straordinaria
esperienza della repubblica libera della Carnia, come prima
conquista dei diritti di partecipazione democratica al governo di
un territorio, seppur nelle condizioni date dall'ultimo anno di
guerra. Numerosi gli interventi tenuti nel ruolo di componente
della direzione provinciale dell'Associazione partigiani, in
molte località del Friuli, per ricordare momenti, spesso tragici,
di lotta e le ricorrenze della Liberazione, appuntamento che lo
vedeva sempre presente. Appassionato di montagna e dei suoi
percorsi naturalistici, è stato presidente dell'associazione che
raggruppa le sezioni della Carnia e Valcanale del Club alpino
italiano, una realtà alla quale si deve la promozione del
festival letterario "Leggi montagna" che aveva Giulio tra gli
organizzatori.
"I molti che lo hanno conosciuto e ne hanno condiviso l'impegno -
si è affermato in conclusione - hanno lasciato in questi giorni
significative testimonianze sulla sua naturale capacità di
interpretare le criticità e suggerire le possibili soluzioni,
coinvolgendo amministratori e associazioni, per cercare di
raggiungere i risultati che rispondevano alle esigenze e alle
aspettative della Comunità regionale".
ACON/red