Bilancio: Cr Fvg approva documento di previsione contabile 2021
(ACON) Trieste, 30 lug - Il Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia ha approvato il Documento di economia e finanza
regionale (Defr) per il 2021.
Si tratta di quello strumento attraverso il quale la Regione
aggiorna le proprie previsioni economiche di finanza pubblica e
costituisce il punto di partenza del processo di formazione dei
documenti contabili previsionali dell'ente.
La premessa quest'anno è che, in attesa della definizione dei
quadri finanziari nazionale e comunitario e della disponibilità
reale dello Stato a venire incontro alla consistente riduzione di
gettito a carico del bilancio anche della nostra Regione, "non
risulta possibile effettuare una puntuale previsione finanziaria.
Di conseguenza, non si rilevano margini per operare scelte
strategiche né per la seconda parte dell'anno 2020 né per
l'inizio dell'anno 2021".
L'analisi si concentra, quindi, "sul negativo contesto
socio-economico del territorio, evidenziando le profonde
criticità secondo i dati e le previsioni econometriche",
rinviando alla nota di aggiornamento la definizione delle
politiche economiche di rilancio, una volta chiarite le risorse
straordinarie a disposizione.
Dal Defr si apprende comunque che, in base alle stime regionali
effettuate a inizio di aprile scorso, in Friuli Venezia Giulia
l'economia quest'anno dovrebbe subire un rallentamento del 7,1% e
il Pil regionale si assesterebbe, a fine 2020, a 36,3 miliardi di
euro, perdendo 2,4 miliardi in un anno. A inizio aprile si
prevedeva un primo calo dei consumi pari al 4,9% (per una
contrazione complessiva di 1,3 miliardi), degli investimenti pari
al 12,3% (-1 miliardo) e dell'export per il 10,1% (-1,6
miliardi). L'industria in senso stretto era già prevista in
perdita del 13,5% (-912 milioni), i servizi del 4,7% (-1
miliardo).
Era valutata, inoltre, "una prima riduzione di 20mila unità di
lavoro e si stimava una perdita di fatturato di almeno 4 miliardi
di euro nel 2020 e ulteriori 1,5 miliardi nel 2021. Nel bimestre
aprile-maggio sono risultate 25 milioni le ore autorizzate con
causale emergenza sanitaria Covid-19 in Cassa integrazione
guadagni (Cig) ordinaria, quasi 10 milioni nei fondi di
solidarietà e poco meno di 5 milioni nella Cig in deroga".
A conclusione, nel Defr si afferma che "quando saranno
disponibili dati più completi e stime aggiornate, verranno fatte
delle valutazioni più accurate sull'andamento del gettito degli
anni futuri".
ACON/red