Salute: III Comm, audizioni impatto Covid-19 su residenze anziani Fvg
(ACON) Trieste, 9 set - L'utilità di un'analisi supportata da
dati numerici costantemente aggiornati, un confronto concreto e
attivo con le parti sociali, la formazione continua per gli
operatori di Case di riposo e di Unità speciali di continuità
assistenziale (Usca). Ma anche i contatti diretti tra familiari e
ospiti delle residenze protette, i problemi legati alle necessità
dei trattamenti medici non legati strettamente al Covid-19, il
potenziamento delle strutture territoriali e una strategia comune
tra aziende sanitarie per definire con chiarezza il ruolo delle
singole realtà.
Questi alcuni dei temi trattati oggi a Trieste durante i lavori
della III Commissione consiliare, riunita in Aula e chiamata a
elaborare i contenuti di una serie di audizioni in
videoconferenza dedicate alla gestione delle residenze per
anziani nella fase di emergenza da Coronavirus.
Suddivisi in blocchi tematici secondo il criterio della
competenza specifica, i professionisti intervenuti hanno posto
all'evidenza di Giunta Fvg e consiglieri regionali anche
approfondimenti legati a cifre su tamponi e screening, protocolli
passati, presenti e futuri, studi in fase di completamento e
nuove opzioni scientifiche e tecnologiche per affrontare in
maniera concreta e sempre più specialistica (anche sotto il
profilo umano e sociale) l'evoluzione di quella che è stata
definita come un autentico tsunami e, in seconda battuta, una
bomba esplosa improvvisamente tra le mani di tutti i Paesi del
mondo. Un'emergenza che nessun esperto, è stato aggiunto, era in
grado di affrontare e che ha reso per forza di cose inefficaci i
precedenti regolamenti.
La seduta nell'emiciclo di piazza Oberdan è stata aperta dal
documento che il segretario generale del Sindacato pensionati
italiani (Spi) Cgil Fvg ha presentato anche in rappresentanza dei
colleghi della Federazione nazionale pensionati (Fnp) Cisl e
della Uil Pensionati.
La nota, chiedendo un'integrazione dei dati analitici relativi
alla situazione delle case di riposo del Friuli Venezia Giulia,
sottolineava anche l'importanza della formazione riguardo le
modalità di prevenzione degli operatori diretti e indiretti delle
strutture per anziani, la necessità di dispositivi specifici e
controlli adeguati, nonché della ripresa dei rapporti tra
assistiti e familiari. L'auspicio è stato quello di giungere a un
piano strategico di rafforzamento dei servizi territoriali e
domiciliari con aumento del personale che passi anche attraverso
un reclutamento di nuovi medici di famiglia.
La Giunta regionale ha replicato ricordando le numerose occasioni
di confronto organizzate negli ultimi mesi e l'ampio numero di
risposte fornite. Non ultime quelle già regolarmente espresse
sotto forma numerica e che oggi hanno aggiunto come, a fronte di
un rapporto tra tamponi e popolazione che a livello nazionale si
assesta a quota 3,7 pc, in Friuli Venezia Giulia sia invece stato
del 6,8 pc per poi salire fino al 97 pc nelle case di riposo.
Apprezzamenti sono giunti anche da parte dell'Istituto superiore
di sanità, mentre i casi di positività nelle residenze protette
di Trieste sono stati del 31,1 pc a fronte di un 58,4 pc
nazionale. Un nuovo regolamento sulle Case di riposo, inoltre, è
stato preannunciato entro fine anno.
Il direttore generale dell'Azienda sanitaria universitaria
Giuliano Isontina (Asugi) ha evidenziato il piano organico
elaborato e in grado di affrontare gli scenari ipotizzabili,
mentre il direttore dei servizi sociosanitari dell'Azienda
sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) ha sottolineato come la
sanità territoriale costituisca un incrocio tra competenze
cliniche, sociali e assistenziali, auspicando un percorso
traversale basato sulla flessibilità per poi intervenire con una
task force specifica.
Grande importanza è stata attribuita all'apporto dei medici di
Medicina generale e alla formazione emotiva degli addetti.
Il direttore della clinica Malattie infettive dell'Azienda
sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) ha evidenziato il
valore dell'elasticità e della capacità di fare tesoro
dell'esperienza acquisita sul campo. Alle richieste da parte dei
consiglieri di esplicite analisi e di protocolli legati alle
evoluzioni future, i professionisti hanno ricordato come il 100
per cento degli screening degli ospiti e del personale delle case
di riposo sia stato effettuato già a fine aprile e come
attualmente si stia completando il quinto giro con un numero
massimo di tamponi eseguibili che, ben presto, potranno salire a
3.500 nell'arco di 24 ore.
ACON/red