Fauna selvatica: ok II Comm a dgr risarcimenti danni specie protette
(ACON) Trieste, 10 set - La II Commissione consiliare, riunita
a Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan, ha espresso parere
favorevole all'unanimità alla deliberazione della Giunta
regionale (dgr) 1301 del 21 agosto 2020 in materia di
risarcimenti agli agricoltori in seguito a danni provocati da
grandi mammiferi.
Il documento costituisce una sorta di implementazione del
preesistente regolamento ed è limitato alle conseguenze derivanti
dalle incursioni di orsi bruni, sciacalli dorati, linci e lupi.
Non riguarda, invece, altre tipologie di animali e, in esecuzione
della legge regionale numero 6 del 2008 sulle disposizioni per la
programmazione faunistica e l'esercizio dell'attività venatoria,
è indirizzato anche alla concessione di contributi per opere di
prevenzione e per l'indennizzo dei danni arrecati al patrimonio
zootecnico, alle colture e ai beni utilizzati per l'esercizio
dell'attività agricola o di allevamento, nonché di quelli
provocati ad altri beni e attività.
La dgr 1301/2020 identifica i criteri per la concessione dei
contributi e le tipologie di opere e di spese ammissibili,
compresa la consegna in comodato delle attrezzature per la
prevenzione. L'aggiornamento è stato ritenuto necessario perché
non era prevista la possibilità di indennizzo per danni ai
veicoli (100 pc del danno patrimoniale nella misura massima di
5mila euro per sinistro, detratte eventuali somme corrisposte al
danneggiato da assicurazioni o Enti pubblici) e, pertanto, si è
ritenuto di ampliare la norma, adeguandola a quanto già previsto
per gli altri esemplari della fauna selvatica. Trattandosi di
specie protette, inoltre, viene previsto un risarcimento
superiore rispetto a quello legato ad altre categorie di animali.
Nel corso della discussione, archiviati i chiarimenti di
carattere strettamente operativo, sono stati avanzati alcuni
suggerimenti soprattutto per ottenere la massima efficacia della
norma anche in relazione alle aziende danneggiate e agli animali
da tutelare (compresa la corretta definizione di capi
abbandonati, non sorvegliati o fuggiti al controllo).
Il regolamento, conforme anche alle misure contenute nel Piano
d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno
nelle Alpi centro-orientali, offre precise indicazioni riguardo i
limiti di tempo da osservare, le testimonianze fotografiche da
presentare (preziose qualora non si trovi la carcassa
dell'animale responsabile del sinistro, sempre nella
consapevolezza che la legge non consente lo spostamento dei
soggetti selvatici ritrovati morti), le opere di prevenzione
anche in caso di semplice adeguamento strutturale, le
documentazioni da presentare e le tempistiche da osservare, gli
accertamenti e la quantificazione dei danni, nonché l'erogazione
degli indennizzi.
Un'opportunità, è stato sottolineato, che non tutti i cittadini
sono consapevoli di poter sfruttare in quanto non prevista da
altre Regioni, ma che risulta sempre molto apprezzata nel momento
del talvolta inevitabile bisogno.
ACON/red