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Enti locali: V Comm, audizione Edr fotografa problematiche scuole Fvg

22.09.2020
16:21
Roberti: bene analisi ma obiettivo è che rispondano a cittadini

(ACON) Trieste, 22 set - 'Volevamo conoscere attività e competenze, nonché capire il rapporto con l'area vasta, dei nuovi quattro soggetti a cui sono state date funzioni proprie degli enti locali, creando nuova burocrazia e nuovo centralismo quando il programma di governo del presidente Fedriga parlava di una Regione più snella'.

È quanto ha spiegato Franco Iacop (Pd) in merito alla richiesta, avanzata in sede di V Commissione consiliare presieduta da Diego Bernardis (Lega), di audire i due commissari - Augusto Viola per Udine e Pordenone e Paolo Viola per Trieste e Gorizia - che stanno gestendo gli enti di decentramento regionale (Edr) istituiti con legge a novembre 2019 ed entrati in funzione il 1 luglio scorso.

'È positivo che si analizzi l'attività degli Edr, ma ricordiamoci che sono nati due mesi e mezzo fa', ha detto da subito l'assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti.

'Il percorso di liquidazione delle Unioni territoriali interregionali (Uti) - ha aggiunto l'assessore - non è ancora concluso, saranno sciolte di diritto a decorrere dal primo gennaio 2021. Oggi, come del resto è previsto nella Lr 21/2019, gli Edr sono enti che hanno personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia gestionale, patrimoniale, organizzativa e contabile, attualmente sottoposti alla vigilanza della Regione. Li abbiamo creati in funzione di una loro futura trasformazione in soggetti elettivi, quando risponderanno direttamente ai cittadini. Ma prima deve terminare la dismissione delle Uti, oggi solo parziale'.

'Possibili equivoci con le Province - ha poi rimarcato Roberti - non ve ne sono. Gli Edr si chiamano così proprio perché non hanno nulla a che vedere con le altre. Sono, invece, un contenitore da riempire con il tempo, seguendo un percorso che già sapevamo lungo e complicato per difficoltà che ci sono state imposte causa la chiusura frettolosa delle Province e un'assegnazione sparsa delle competenze. Abbiamo puntato innanzitutto al grave problema delle carenze degli istituti scolastici; a seguire, con risorse e personale adeguati, affronteremo altre competenze. Il collegamento tra Edr e aree vaste è garantito attraverso le Conferenze territoriali per l'edilizia scolastica di secondo grado, previste nell'articolo 32 della Lr 21'.

Da Augusto Viola si è appreso che, per quanto attiene l'Edr Udine, sono 23 i dipendenti, 19 per il servizio tecnico e la scuola, e 4 per gli affari generali e amministrativi; presto andranno implementati. Come scuola, l'ente gestisce 85 edifici per 24 plessi scolastici e 21.500 studenti. La massa finanziaria che è movimentata o in corso di movimentazione per l'edilizia scolastica è pari a 44,2 milioni di euro, tra spese di funzionamento e investimenti nel 2020; il bilancio di previsione 2021 parla di 17 mln e altrettanti per il 2022, per un totale di 78 mln, 16 dei quali andranno a interventi di adeguamento antisismico.

Il commissario ha infatti spiegato che diversi istituti, come Marinelli e Malignani, subiranno dei lavori per l'antisismica e perciò gli studenti saranno collocati in dei moduli prefabbricati, ma la situazione è precaria anche per il Marinoni e lo Stellini, dove sei aule sono occupate dai ragazzi dell'Uccellis. La carenza degli spazi per la didattica è notevole e da parte dell'Edr, a luglio, è stata avviata un'indagine di mercato ricevendo 16 segnalazioni di disponibilità di immobili. Ora si tratta di capire quali, tra queste, siano di più veloce utilizzo dal momento che bisogna attrezzarle con le aule.

L'Edr Pordenone non presenta le criticità udinesi in quanto è caratterizzato da un equilibrio tra capoluogo e territorio circostante relativamente al convergere degli studenti in città. L'ente ha 21 dipendenti, con la necessità di un potenziamento sia per le figure dirigenziali che per le figure tecniche. Le somme stanziate in tutto sono pari a 12,38 milioni. Trenta gli edifici scolatici di pertinenza per 13mila studenti. È in corso una gara che interesserà l'ospitalità da garantire agli 830 studenti dell'istituto Grigoletti, edificio che alla fine registrerà il massimo grado di risparmio energetico. La programmazione triennale dell'edilizia scolastica registra 28,3 milioni, a cui si aggiungono altri interventi per 17 mln; il totale, quindi, sarà di oltre 45 mln che andranno in investimenti, tra cui spiccano l'adeguamento sismico e il risparmio energetico.

Il commissario Paolo Viola ha invece evidenziato che, poiché la legge prevede che i Comuni possano avvalersi degli Edr per eseguire lavori pubblici di propria competenza, sia l'Edr Trieste sia l'Edr Gorizia continuano a gestire alcuni interventi che derivano da precedenti concertazioni con le Uti. A Trieste si stanno gestendo 7 interventi per quasi 4 mln di euro, a Gorizia 14 interventi per 7 mln; si tratta per lo più di opere mirate alla previsione di piste ciclabili.

L'Edr Trieste dispone di 38 dipendenti, presto ci saranno 5 pensionamenti che potrebbero far evidenziare delle criticità il prossimo anno; 24 gli edifici scolastici di pertinenza, per 9.200 studenti, completamente concentrati in città e con la caratteristica di essere edifici vetusti. Sono 25,07 i mln di euro stanziati per l'edilizia scolastica, tra spese di funzionamento e investimenti.

All'Edr Gorizia ci sono 12 persone, tra poco ne arriverà una 13esima; 27 gli edifici sparsi sul territorio, per 5.300 studenti. Gli stanziamenti 2020 sono pari a 8,58 mln.

Poiché la struttura amministrativa e contabile si è spostata dal mondo deli enti locali al mondo degli enti regionali, ha fatto sapere il commissario, si sta operando con la formazione del personale perché alcune regole sono diverse. La sua previsione è che ci sia, dopo la fase di consolidamento, quella della sinergia tra i 4 enti, necessaria per fornire servizi migliori.

'Il tema scolastico dimostra squilibri tra i 4 Edr in termini di risorse e personale', ha poi commentato Furio Honsell (Open Fvg). 'Auspico non si voglia ricreare un polo scolastico alla fiera di Udine, ma si utilizzino edifici disponibili che ci sono in città. Per il resto, tra le competenze degli Edr mancano sia la manutenzione delle strade sia il coordinamento del minore consumo di suolo con le aree vaste'.

Per Mariagrazia Santoro 'l'emergenza Covid-19, a cui i due commissari che ringraziamo stanno facendo fronte, non va confusa con la gestione ordinaria, che comporta anche gli interventi di ristrutturazione e adeguamento sismico. Non c'era alcuna necessità di creare gli Edr. Inoltre il bando per trovare altri spazi per gli studenti è del 21 agosto scorso, dopo che l'assessore Pizzimenti, a domanda specifica, aveva sostenuto che non c'era alcuna esigenza di nuove aule, esigenza invece ovvia. Riteniamo l'intervento molto tardivo'.

Franco Mattiussi (FI) e Lorenzo Tosolini (Lega) hanno, all'opposto, denunciato le carenze dovute alla creazione delle Uti, in particolare a Udine, per la gestione degli edifici scolastici, molto vecchi e inadeguati. A breve agli Edr si assegneranno alre competenze.

Critico sugli Edr Tiziano Centis (Cittadini), che ha parlato di percorso che va avanti con non poche difficoltà e tempi lunghi prima di avere enti veramente elettivi. 'La volontà di reintrodurre le Province è un pallino di questa Giunta regionale - ha detto -. Ma non serve fare un nuovo livello di governo per gestire l'edilizia scolastica, con tanto di poltrone, costi ed oneri, Più sensato era creare un ente regionale unico'.

Dello stesso avviso Iacop, che ha rimarcato l'inutilità di creare 4 enti regionali che fanno la stessa cosa, edilizia scolastica. 'Si è partiti con la competenza scolastica per arrivare a gestire funzioni che dovrebbero restare a livello locale e non regionale, come le manutenzioni della viabilità minore o lo sfalcio dell'erba. Inoltre, altre funzioni significa altro personale'.

'Non ero un sostenitore delle Uti, ma questo è un cattivo esempio di fare politica - ha aggiunto il collega Francesco Russo (Pd) -. Siamo a metà legislatura e la riforma degli enti locali era un must della campagna del presidente Fedriga, invece questo è il topolino partorito dalla montagna. Non si sono discusse soluzioni nuove e alternative, siamo ancora a livello di propaganda. Con le scuole si intorbidiscono le acque sulla vera natura e sul futuro degli Edr. I confini si dovrebbero organizzare guardando alle funzioni, non su limiti che riguardano vecchi territori provinciali del tempo di Napoleone'.

C'è la necessità di accelerare l'acquisizione, da parte degli Edr, di altre funzioni, la Regione proceda velocemente, ha invece detto Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), auspicando che non si faccia consumo di suolo per trovare nuovi spazi per gli studenti ma si utilizzino strutture già esistenti. ACON/RCM-fc