Enti locali: V Comm, audizione Edr fotografa problematiche scuole Fvg
Roberti: bene analisi ma obiettivo è che rispondano a cittadini
(ACON) Trieste, 22 set - 'Volevamo conoscere attività e
competenze, nonché capire il rapporto con l'area vasta, dei nuovi
quattro soggetti a cui sono state date funzioni proprie degli
enti locali, creando nuova burocrazia e nuovo centralismo quando
il programma di governo del presidente Fedriga parlava di una
Regione più snella'.
È quanto ha spiegato Franco Iacop (Pd) in merito alla richiesta,
avanzata in sede di V Commissione consiliare presieduta da Diego
Bernardis (Lega), di audire i due commissari - Augusto Viola per
Udine e Pordenone e Paolo Viola per Trieste e Gorizia - che
stanno gestendo gli enti di decentramento regionale (Edr)
istituiti con legge a novembre 2019 ed entrati in funzione il 1
luglio scorso.
'È positivo che si analizzi l'attività degli Edr, ma ricordiamoci
che sono nati due mesi e mezzo fa', ha detto da subito
l'assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti.
'Il percorso di liquidazione delle Unioni territoriali
interregionali (Uti) - ha aggiunto l'assessore - non è ancora
concluso, saranno sciolte di diritto a decorrere dal primo
gennaio 2021. Oggi, come del resto è previsto nella Lr 21/2019,
gli Edr sono enti che hanno personalità giuridica di diritto
pubblico e autonomia gestionale, patrimoniale, organizzativa e
contabile, attualmente sottoposti alla vigilanza della Regione.
Li abbiamo creati in funzione di una loro futura trasformazione
in soggetti elettivi, quando risponderanno direttamente ai
cittadini. Ma prima deve terminare la dismissione delle Uti, oggi
solo parziale'.
'Possibili equivoci con le Province - ha poi rimarcato Roberti -
non ve ne sono. Gli Edr si chiamano così proprio perché non hanno
nulla a che vedere con le altre. Sono, invece, un contenitore da
riempire con il tempo, seguendo un percorso che già sapevamo
lungo e complicato per difficoltà che ci sono state imposte causa
la chiusura frettolosa delle Province e un'assegnazione sparsa
delle competenze. Abbiamo puntato innanzitutto al grave problema
delle carenze degli istituti scolastici; a seguire, con risorse e
personale adeguati, affronteremo altre competenze. Il
collegamento tra Edr e aree vaste è garantito attraverso le
Conferenze territoriali per l'edilizia scolastica di secondo
grado, previste nell'articolo 32 della Lr 21'.
Da Augusto Viola si è appreso che, per quanto attiene l'Edr
Udine, sono 23 i dipendenti, 19 per il servizio tecnico e la
scuola, e 4 per gli affari generali e amministrativi; presto
andranno implementati. Come scuola, l'ente gestisce 85 edifici
per 24 plessi scolastici e 21.500 studenti. La massa finanziaria
che è movimentata o in corso di movimentazione per l'edilizia
scolastica è pari a 44,2 milioni di euro, tra spese di
funzionamento e investimenti nel 2020; il bilancio di previsione
2021 parla di 17 mln e altrettanti per il 2022, per un totale di
78 mln, 16 dei quali andranno a interventi di adeguamento
antisismico.
Il commissario ha infatti spiegato che diversi istituti, come
Marinelli e Malignani, subiranno dei lavori per l'antisismica e
perciò gli studenti saranno collocati in dei moduli
prefabbricati, ma la situazione è precaria anche per il Marinoni
e lo Stellini, dove sei aule sono occupate dai ragazzi
dell'Uccellis. La carenza degli spazi per la didattica è notevole
e da parte dell'Edr, a luglio, è stata avviata un'indagine di
mercato ricevendo 16 segnalazioni di disponibilità di immobili.
Ora si tratta di capire quali, tra queste, siano di più veloce
utilizzo dal momento che bisogna attrezzarle con le aule.
L'Edr Pordenone non presenta le criticità udinesi in quanto è
caratterizzato da un equilibrio tra capoluogo e territorio
circostante relativamente al convergere degli studenti in città.
L'ente ha 21 dipendenti, con la necessità di un potenziamento sia
per le figure dirigenziali che per le figure tecniche. Le somme
stanziate in tutto sono pari a 12,38 milioni. Trenta gli edifici
scolatici di pertinenza per 13mila studenti. È in corso una gara
che interesserà l'ospitalità da garantire agli 830 studenti
dell'istituto Grigoletti, edificio che alla fine registrerà il
massimo grado di risparmio energetico. La programmazione
triennale dell'edilizia scolastica registra 28,3 milioni, a cui
si aggiungono altri interventi per 17 mln; il totale, quindi,
sarà di oltre 45 mln che andranno in investimenti, tra cui
spiccano l'adeguamento sismico e il risparmio energetico.
Il commissario Paolo Viola ha invece evidenziato che, poiché la
legge prevede che i Comuni possano avvalersi degli Edr per
eseguire lavori pubblici di propria competenza, sia l'Edr Trieste
sia l'Edr Gorizia continuano a gestire alcuni interventi che
derivano da precedenti concertazioni con le Uti. A Trieste si
stanno gestendo 7 interventi per quasi 4 mln di euro, a Gorizia
14 interventi per 7 mln; si tratta per lo più di opere mirate
alla previsione di piste ciclabili.
L'Edr Trieste dispone di 38 dipendenti, presto ci saranno 5
pensionamenti che potrebbero far evidenziare delle criticità il
prossimo anno; 24 gli edifici scolastici di pertinenza, per 9.200
studenti, completamente concentrati in città e con la
caratteristica di essere edifici vetusti. Sono 25,07 i mln di
euro stanziati per l'edilizia scolastica, tra spese di
funzionamento e investimenti.
All'Edr Gorizia ci sono 12 persone, tra poco ne arriverà una
13esima; 27 gli edifici sparsi sul territorio, per 5.300
studenti. Gli stanziamenti 2020 sono pari a 8,58 mln.
Poiché la struttura amministrativa e contabile si è spostata dal
mondo deli enti locali al mondo degli enti regionali, ha fatto
sapere il commissario, si sta operando con la formazione del
personale perché alcune regole sono diverse. La sua previsione è
che ci sia, dopo la fase di consolidamento, quella della sinergia
tra i 4 enti, necessaria per fornire servizi migliori.
'Il tema scolastico dimostra squilibri tra i 4 Edr in termini di
risorse e personale', ha poi commentato Furio Honsell (Open Fvg).
'Auspico non si voglia ricreare un polo scolastico alla fiera di
Udine, ma si utilizzino edifici disponibili che ci sono in città.
Per il resto, tra le competenze degli Edr mancano sia la
manutenzione delle strade sia il coordinamento del minore consumo
di suolo con le aree vaste'.
Per Mariagrazia Santoro 'l'emergenza Covid-19, a cui i due
commissari che ringraziamo stanno facendo fronte, non va confusa
con la gestione ordinaria, che comporta anche gli interventi di
ristrutturazione e adeguamento sismico. Non c'era alcuna
necessità di creare gli Edr. Inoltre il bando per trovare altri
spazi per gli studenti è del 21 agosto scorso, dopo che
l'assessore Pizzimenti, a domanda specifica, aveva sostenuto che
non c'era alcuna esigenza di nuove aule, esigenza invece ovvia.
Riteniamo l'intervento molto tardivo'.
Franco Mattiussi (FI) e Lorenzo Tosolini (Lega) hanno,
all'opposto, denunciato le carenze dovute alla creazione delle
Uti, in particolare a Udine, per la gestione degli edifici
scolastici, molto vecchi e inadeguati. A breve agli Edr si
assegneranno alre competenze.
Critico sugli Edr Tiziano Centis (Cittadini), che ha parlato di
percorso che va avanti con non poche difficoltà e tempi lunghi
prima di avere enti veramente elettivi. 'La volontà di
reintrodurre le Province è un pallino di questa Giunta regionale
- ha detto -. Ma non serve fare un nuovo livello di governo per
gestire l'edilizia scolastica, con tanto di poltrone, costi ed
oneri, Più sensato era creare un ente regionale unico'.
Dello stesso avviso Iacop, che ha rimarcato l'inutilità di creare
4 enti regionali che fanno la stessa cosa, edilizia scolastica.
'Si è partiti con la competenza scolastica per arrivare a gestire
funzioni che dovrebbero restare a livello locale e non regionale,
come le manutenzioni della viabilità minore o lo sfalcio
dell'erba. Inoltre, altre funzioni significa altro personale'.
'Non ero un sostenitore delle Uti, ma questo è un cattivo esempio
di fare politica - ha aggiunto il collega Francesco Russo (Pd) -.
Siamo a metà legislatura e la riforma degli enti locali era un
must della campagna del presidente Fedriga, invece questo è il
topolino partorito dalla montagna. Non si sono discusse soluzioni
nuove e alternative, siamo ancora a livello di propaganda. Con le
scuole si intorbidiscono le acque sulla vera natura e sul futuro
degli Edr. I confini si dovrebbero organizzare guardando alle
funzioni, non su limiti che riguardano vecchi territori
provinciali del tempo di Napoleone'.
C'è la necessità di accelerare l'acquisizione, da parte degli
Edr, di altre funzioni, la Regione proceda velocemente, ha invece
detto Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), auspicando che non si
faccia consumo di suolo per trovare nuovi spazi per gli studenti
ma si utilizzino strutture già esistenti.
ACON/RCM-fc