Sanità: Conficoni (Pd), Asfo deve diventare più attrattiva e investire
(ACON) Trieste, 24 set - "Per la sanità pordenonese continua a
non esserci pace, arranca nel ritorno alla normalità, con liste
d'attesa poco trasparenti, punti di prelievo periferici con orari
da lockdown e difficoltà a prenotare le visite mediche sportive.
E ora anche la presunta fuga del direttore Polimeni, sotto la
lente della sanità veneta per la dirigenza dell'Azienda
ospedaliera di Padova".
Ad affermarlo in una nota è Nicola Conficoni (Pd), commentando la
situazione della sanità del Friuli Occidentale.
"L'assessore regionale Riccardi chiarisca se davvero il direttore
generale dell'Asfo, Joseph Polimeni, ha fatto domanda per
assumere la guida di un'Azienda sanitaria veneta ed è
intenzionato a lasciare la Destra Tagliamento nonostante sia
legato al Sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia da un
contratto quinquennale", chiede il consigliere dem.
"Visto il suo curriculum, quando si è insediato avevamo paventato
il rischio che potesse abbandonare anzitempo il Pordenonese, ma
non immaginavamo che durante l'emergenza Covid potesse già essere
alla ricerca di una nuova collocazione. Se l'indiscrezione fosse
confermata, l'Asfo sarebbe costretta a cambiare direttore
generale per la quarta volta nel giro di un anno e in un momento
di particolare stress, anche legato alla carenza di personale e
all'aumento dei reparti privi di primario titolare che
nell'ultimo anno sono saliti a 22".
"Inoltre - aggiunge Conficoni - l'Azienda non solo non ha reso
noto un piano di recupero delle prestazioni arretrate interrotte
durante il lockdown, ma non pubblica nemmeno il report aggiornato
sulle liste di attesa e ha posticipato di un altro mese il
ritorno alla normalità dei centri periferici per il prelievo del
sangue di Torre e Villanova, aperti solo due giorni la settimana".
"Dallo sfratto delle associazioni dalla sede di villa Carinzia,
allo smantellamento dell'Rsa di Sacile, molte sono le contestate
decisioni assunte che hanno creato una frattura con il
territorio. Qualora il direttore generale non dovesse lasciare
l'Azienda, comunque riteniamo indispensabile un cambio di passo
dell'iniziativa in grado di soddisfare meglio la domanda di
salute dei cittadini e di superare il palpabile malcontento che
si respira tra gli operatori sanitari. Invece di perdere pezzi,
l'Asfo deve diventare più attrattiva non solo investendo in
strutture e tecnologie ma anche nelle risorse umane".
ACON/COM/rcm