Energia: Opposizione, Giunta Fvg carente su derivazioni idroelettriche
(ACON) Trieste, 25 set - "Dopo tre mesi dalla nostra proposta di
legge per la gestione delle grandi derivazioni idroelettriche, è
stato finalmente depositato in Consiglio regionale il disegno di
legge della Giunta, appena in tempo per l'approvazione entro il
31 ottobre prevista dalla legge nazionale".
Lo affermano in una nota congiunta i firmatari della pdl 98
Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle
concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico in Friuli
Venezia Giulia, Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella
e Andrea Ussai (M5S), Mariagrazia Santoro, Nicola Conficoni, Enzo
Marsilio e Diego Moretti (PD), Tiziano Centis e Simona Liguori
(Cittadini), Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli (Patto per
l'Autonomia) e Furio Honsell (Open Sinistra FVG).
"Un testo su cui la Giunta non ha inteso ascoltare né le
opposizioni, che già a fine giugno avevano presentato una
proposta di legge, né i sindaci della montagna, interessati dalla
questione - sottolineano i consiglieri -. Non a caso, rispetto
alla prima stesura del 7 agosto, e dopo il passaggio al Consiglio
delle Autonomie Locali dello scorso 15 settembre, l'esecutivo ha
dovuto fare marcia indietro su una serie di aspetti relativi alle
concessioni".
"Innanzitutto - puntualizzano gli esponenti di opposizione - come
avevamo previsto nella nostra pdl, è stato introdotto che, in
caso di società mista pubblica/privata, rimanga in capo alla
Regione il 51%. Inoltre, su richiesta avanzata dai sindaci al CAL
e come indicato dalla proposta di legge che abbiamo depositato a
fine giugno, si prevede che le risorse derivanti dalle
concessioni vengano destinate anche alla valorizzazione turistica
delle aree montane".
"Rimangono ancora alcuni aspetti che il disegno di legge giuntale
trascura - concludono i firmatari della pdl 98 -. Oltre a un
approfondimento sulla mitigazione dell'impatto ambientale e sugli
aspetti occupazionali, la nostra battaglia continuerà fino a
quando i proventi dei canoni di concessione e l'energia
obbligatoria ceduta dai concessionari non torneranno interamente
alla montagna. Nonostante le richieste avanzate dai sindaci, la
Giunta prevede che solo il 50% rimanga ai territori interessati.
Confidiamo nella volontà di ascolto della maggioranza, che su
questo tema finora non c'è stata, per approvare una legge storica
per i nostri territori montani".
ACON/COM/fc