Salute: Liguori (Cittadini), attese in Pronto soccorso e Cap ignorati
(ACON) Trieste, 30 set - "Quasi due ore di attesa in Pronto
soccorso: è accaduto soltanto nel tardo pomeriggio di ieri
all'ospedale di Udine".
Lo segnala in una nota la consigliera Simona Liguori (Cittadini),
ricordando di aver portato oggi nella discussione d'Aula con
l'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, il tema
"dell'attivazione dei Centri di assistenza primaria (Cap) non
ancora pienamente operativi sui territori".
"Le persone in Codice verde - specifica Liguori - avevano davanti
a loro 1 ora e 55' di attesa media, quelle in Codice bianco 1 ora
e 57'. Per definizione, il Codice verde indica un'urgenza minore,
mentre il bianco comunica che non esiste urgenza: il soggetto in
questione non ha perciò bisogno del Pronto soccorso e può
rivolgersi al proprio medico curante".
"Quante di queste persone che hanno atteso quasi due ore in
Pronto soccorso - si chiede la rappresentante dei Cittadini -
avrebbero invece potuto ricevere una risposta in un Cap nel loro
territorio? In una Regione dove ci sono oltre 493mila persone che
soffrono di malattie croniche, metà delle quali affetta da più di
una patologia, i Cap possono rappresentare una risorsa per la
presa in carico di questi soggetti nelle loro case e consentire
al medico di famiglia di poter lavorare insieme a specialisti,
infermieri, psicologi e altri professionisti. Incluso il servizio
sociale".
"La risposta dell'assessore Riccardi non mi ha convinta. Cividale
del Friuli, per esempio, è sede di un Cap nel quale i medici di
famiglia, presenti per alcune ore al giorno, potevano avvalersi
della collaborazione di colleghi specialisti e infermieri per la
gestione delle persone con malattie croniche. Una struttura che,
da un anno a questa parte, avrebbe visto contrarsi i servizi.
Zugliano e Feletto Umberto - evidenzia Liguori - sono sedi di Cap
del distretto di Udine che forniscono solo alcuni servizi rivolti
all'area materno-infantile e che dovrebbe aprirsi anche alle
numerose persone con malattie croniche, evitando accessi
ospedalieri non utili alla qualità della vita delle persone".
"A questo proposito - conclude Liguori - anche la Corte dei conti
nel suo giudizio di parifica del bilancio regionale sottolinea
l'importanza nella nostra Regione di modelli organizzativi
centrati sulle cure territoriali e domiciliari, delegando
all'assistenza ospedaliera la gestione dei casi acuti/complessi
non gestibili dagli operatori sanitari delle cure primarie".
ACON/COM/db