Salute: Zalukar (Misto), piano pandemico Asugi negativo per Trieste
(ACON) Trieste, 6 ott - "I pazienti triestini che necessitano
di un intervento chirurgico potrebbero, a breve, essere costretti
ad andare a operarsi a Gorizia o a Monfalcone. Questo è quanto
prevede il nuovo piano dell'Azienda sanitaria universitaria
Giuliano Isontina, dopo aver individuato entrambi gli ospedali
del capoluogo come ospedali Covid, mentre quelli di Gorizia e
Monfalcone saranno non Covid".
Lo segnala in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar
(Gruppo Misto), aggiungendo che "per le operazioni di ortopedia,
urologia, otorinolaringoiatria, oculistica, odontostomatologia e
chirurgia generale gli ospedali dell'area isontina si faranno
carico di parte dei pazienti in lista di attesa e residenti
nell'area giuliana. In caso di recrudescenza del virus, quindi,
Monfalcone e Gorizia dovranno garantire tutte le attività di
emergenza, urgenza ed elezione nelle suddette specialità
chirurgiche".
"Il piano precisa che tutti i pazienti dell'area
giuliano-isontina con tampone positivo e che avessero bisogno di
cure ospedaliere vanno centralizzati verso le strutture Covid di
Trieste in base alla complessità clinica: bassa complessità
Maggiore, alta complessità Cattinara. Quest'ultimo - prosegue
Zalukar - continuerà a svolgere le proprie funzioni di presidio
hub per cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgie plastica,
vascolare e toracica. Ma chi mai vorrà sottoporsi a un intervento
chirurgico delicato in un ospedale Covid?".
"In questo modo - prosegue la nota - si ripropone il tema da me
già rilevato sul rischio di far convivere reparti Covid e no
Covid nello stesso ambito, invece di diversificare i due nosocomi
triestini: Covid il Maggiore, no Covid Cattinara. L'Azienda non
convince quando dice di non ritenere percorribile l'apertura di
una ulteriore semintensiva e intensiva al Maggiore per una
accertata carenza di personale. Non si capisce dove sarebbe il
risparmio, a meno che non vi sia l'intenzione di adibire lo
stesso personale alla cura sia dei malati Covid che dei no Covid".
"Non si può condividere la precisazione di Asugi sul fatto che a
Cattinara le aree Covid sono ben definite, isolate dagli altri
reparti e con percorsi dedicati. L'ospedale non sembra infatti
strutturalmente idoneo a creare percorsi diversificati. Vi è
invece il fondato timore - conclude Zalukar - che i percorsi e i
flussi dei malati possano incrociarsi o sovrapporsi. Ascensori e
forse corridoi si possono riservare ma atri, spazi comunicanti,
spogliatoi, mensa, percorsi dei pasti e lavanderia? Cosa ne sarà,
inoltre, della ristrutturazione di Cattinara, visto che il piano
ha un arco temporale annuale e che i reparti Covid da poco
allestiti non potranno certo essere smantellati?".
ACON/COM/db