Energia: Moretuzzo-Bidoli (Patto), serve società elettrica regionale
(ACON) Trieste, 8 ott - "La legge regionale sulla gestione
delle grandi derivazioni idroelettriche verrà discussa in IV
Commissione martedì 13 ottobre e andrà in Aula entro fine mese.
Questo costituisce un passaggio storico di straordinaria
importanza per la montagna friulana e per tutta la regione".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, aggiungendo
che "un elemento fondamentale di questo percorso sarà la
costituzione della Società elettrica regionale che, come Gruppo
consiliare, abbiamo sollecitato da inizio legislatura. È
imprescindibile ricondurre sotto il controllo pubblico la
gestione della produzione idroelettrica, a partire dalle grandi
derivazioni".
"Non è più accettabile - aggiungono i rappresentanti del Patto -
che l'energia prodotta in Friuli Venezia Giulia vada ad
arricchire le casse dei Comuni di Brescia e Milano, come nel caso
di A2A per la gestione degli impianti di Ampezzo e Somplago.
Oppure della Francia, come nel caso di Edison per le centrali
lungo l'asta del Cellina e del Meduna. Così come non sono
accettabili le parole ascoltate nell'audizione odierna della IV
Commissione da parte del rappresentante di A2A che, a proposito
della regionalizzazione degli impianti, ha parlato di esproprio
ai danni dei concessionari e che, rispetto alla gestione pubblica
con una presenza della Regione pari ad almeno il 51%, come
previsto dalla norma statale, prevede rilevanti criticità di
governance, in termini di gestione dell'attività industriale, che
rischia di compromettere la sostenibilità economica degli
impianti nel lungo periodo".
"Particolarmente significativo - aggiunge la nota - l'evidente
imbarazzo dei rappresentanti di A2A ed Edison che, di fatto, non
hanno risposto alle domande della Commissione sui ricavi prodotti
dalle centrali che stanno gestendo. Esiste quindi una
sostenibilità economica che viene meno: quella dei bilanci di
chi, per decenni, ha utilizzato un bene comune per produrre
profitti privati. Una diminuzione dei guadagni per chi ha
sottratto alla montagna friulana una risorsa strategica che, per
troppo tempo, ha arricchito chi con la nostra terra e le nostre
comunità non c'entra nulla".
"L'auspicio è pertanto che dal Consiglio regionale Fvg -
concludono Moretuzzo e Bidoli - arrivi un segnale forte e
condiviso su un tema assolutamente centrale, un passo deciso
verso la rivendicazione di uno spazio di autonomia strategico per
il futuro del territorio. Su questi presupposti noi ci siamo e
faremo la nostra parte".
ACON/COM/db