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Montagna: Piccin (FI), in ddl 108 recepita volontà maggioranza sindaci

21.10.2020
12:27
(ACON) Trieste, 21 ott - "Come firmataria del disegno di legge 108, posso dimostrare che le richieste dei sindaci, per precisione i due terzi di loro, hanno trovato risposta".

Così Mara Piccin, consigliera regionale di Forza Italia e presidente della IV Commissione in cui si è svolto l'esame, prima del passaggio in Aula, del ddl 108 sulla costituzione di due Comunità di montagna nella zona omogenea della Destra Tagliamento e delle Dolomiti Friulane.

La consigliera, in una nota, replica alle parole di Giampaolo Bidoli (Patto), che in un comunicato di questi giorni ha denunciato una mancata audizione dei sindaci in Commissione.

"Le accuse di Bidoli hanno dell'incredibile - osserva la Piccin -. Come Forza Italia, da subito prendemmo atto della volontà della maggioranza dei Comuni della zona montana omogenea. Tanto che già a giugno, facendomene portavoce, fui prima firmataria di un emendamento al ddl 98 "Omnibus", inteso a modificare la legge regione 21 del 2019 sulla riforma degli enti locali, facendo sì che fosse sufficiente la maggioranza assoluta dei Consigli comunali interessati, anziché i due terzi. Aspetto, poi, ripreso dal ddl 108 approvato la scorsa settimana. In seguito, 18 sindaci su 27 che optavano per le due Comunità hanno sottoscritto, su loro spontanea iniziativa, un'istanza di proroga dello scioglimento dell'Unione territoriale intercomunale e della possibilità di deliberare due Comunità".

"Infatti, a causa dell'emergenza Covid-19 e della tornata elettorale straordinaria - prosegue la nota della forzista -, risultava impossibile rispettare il termine del 30 settembre imposto dalla legge 21/2019 per la definizione delle due Comunità e, di conseguenza, il rispetto degli altri termini fissati. Il ddl 108 ha tenuto conto, né più né meno, di questa esigenza: l'ascolto dei sindaci è stato il nostro unico obiettivo nell'approvare la norma". ACON/COM/rcm



La consigliera regionale di Forza Italia e presidente della IV Commissione, Mara Piccin