Covid: Zanin a gestori palestre, attività fondamentale per salute
(ACON) Udine, 23 ott - "Accolgo le vostre istanze e le
condivido pienamente. L'attività sportiva è fondamentale nella
vita quotidiana di ognuno di noi sotto gli aspetti fisico,
sociale, psicologico e, soprattutto, a livello di prevenzione".
Lo ha sottolineato oggi a Udine il presidente del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin,
incontrando nella sede friulana una delegazione di titolari di
palestre che chiedevano un'apertura di dialogo sulle
problematiche del comparto in seguito all'emergenza da Covid-19.
Il confronto, promosso dal consigliere regionale Leonardo
Barberio (FdI), ha coinvolto un poker di interlocutori in
rappresentanza di un gruppo più numeroso di colleghi che, nel
pieno rispetto delle norme sulla sicurezza, hanno atteso
ordinatamente all'esterno dello stabile in via Prefettura lo
svolgimento della consultazione
"Trasferiremo le vostre istanze al governatore Massimiliano
Fedriga - ha aggiunto Zanin - nella convinzione di non volere
chiudere nessuna realtà e di volere favorire tutte quelle
attività che si possono svolgere in sicurezza. Tuttavia, servono
protocolli chiari ai quali possiate adeguarvi, controlli
meticolosi e non punitivi al fine di soddisfare tutti i
requisiti. Noi siamo pronti anche per dare il via un'azione di
sensibilizzazione per comunicare a tutti che le palestre non sono
solo sicure, ma anche necessarie".
Barberio ha ricordato di "aver raccolto il grido d'aiuto delle
palestre che vivono un momento di grande difficoltà anche a causa
di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri che
troviamo anomalo. Non ci sono problemi, le misure vengono
rispettate e gli ingressi sono limitati. Vanno difese un numero
importante di attività e le persone che vi lavorano, oltre a un
vasto bacino di utenti che le frequentano".
"Rappresentiamo circa 130 palestre della regione che - ha
spiegato Federica Pisu, rappresentante del gruppo ristretto -
operano da mesi con impegno in ossequio a tutte le linee guida.
Chiediamo un supporto per promuovere l'attività fisica come aiuto
per il benessere sociale, psicologico e fisico, ma anche per dare
voce a una categoria che, nell'ultima settimana, è stata
discriminata e indicata ingiustamente tra gli evasori dei
protocolli. Durante il lockdown - ha ricordato - abbiamo
ricoperto un ruolo importante per molte persone anche on line, ma
le nuove restrizioni o addirittura una chiusura provocherebbero
danni economici irreversibili. Veniamo definiti una categoria non
essenziale, ma non è così. Chiediamo linee guida precise e
controlli non punitivi, ma utili per adeguarsi alle regole".
Alan Saitta, coordinatore della rappresentanza, ha ricordato che
"in Italia il 33% della popolazione dichiara di svolgere almeno
un'attività sportiva. Nei tre mesi di lockdown è andato perso un
miliardo di euro il cui peso ricade sui piccoli imprenditori, il
56% dei quali a livello famigliare. La mascherina sotto sforzo
accentua varie problematiche e, durante le chiusure, abbiamo
notato un incremento di sintomatologie per diabetici, ipotesi e
obesi che, non facendo attività, manifestano problemi seri e
finiscono per gravare sul sistema sanitario".
Francesco Callegari, impegnato soprattutto con giovani tra i 4 e
i 19 anni, ricorda che "senza di noi finirebbero per riversarsi
tutti nei centri commerciali o nei parchi. La creazione di
un'associazione di categoria ci permetterà di trovare dei
consulenti e di lavorare tutti correttamente. Ho verificato un
calo di due terzi dei fruitori e molti hanno paura, ma il danno
economico riguarda anche i centri medici sportivi perché nessuno
li contatta più per i certificati".
Alex Modotti ha invece evidenziato il problema legato "agli
anziani, molti dei quali risolvono varie problematiche grazie
all'attività motoria e sportiva. Una popolazione chi si allena è
una popolazione forte". La collega Anna Potenzon, invece, si
ritiene "fortunata ad avere riaperto i battenti dopo il lockdown,
ma una chiusura bis ci metterebbe definitivamente in ginocchio. I
miei centri sono frequentati da circa 1.300 donne che tornano
sempre a casa serene. Persino i tecnici protagonisti dei
controlli ci hanno fatto i complimenti, trovando una situazione
impeccabile".
"Comprendo le difficoltà che vive questo comparto e credo - ha
commentato ancora Zanin - che a molti siano sfuggite a causa di
un atteggiamento semplicistico. Le vostre attività non sono state
trattate come le altre e non è stato tenuto conto di tanti
aspetti, come la propedeuticità al benessere complessivo. Un
fisico sano risponde alle malattie meglio di uno debilitato e voi
potreste costituire una parte integrante della soluzione contro
il Covid-19".
"L'errore - ha sottolineato il presidente dell'Aula - è
considerarvi una ricreazione di cui si può fare a meno. Noi siamo
pronti a difendervi davanti al Governo e valuteremo anche
eventuali possibilità per farvi ripartire attraverso supporti
concreti, come già fatto per le palestre scolastiche attraverso i
contributi per la sanificazione".
"Il recente dpcm - ha concluso Zanin - ha creato allarmismo e
confusione, sottovalutando la funzione importante che svolgete.
Manca uno studio serio sul tema e una valutazione concreta delle
condizioni. La questione non è l'appesantimento dei protocolli,
ma capire se vengono rispettati o meno. Sono solidale con voi e
anche il governatore Fedriga, molto attento sulla questione,
condivide il nostro approccio che ha già fatto notare al Governo".
ACON/DB-fc