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Covid: Zanin a gestori palestre, attività fondamentale per salute

23.10.2020
19:37
(ACON) Udine, 23 ott - "Accolgo le vostre istanze e le condivido pienamente. L'attività sportiva è fondamentale nella vita quotidiana di ognuno di noi sotto gli aspetti fisico, sociale, psicologico e, soprattutto, a livello di prevenzione".

Lo ha sottolineato oggi a Udine il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, incontrando nella sede friulana una delegazione di titolari di palestre che chiedevano un'apertura di dialogo sulle problematiche del comparto in seguito all'emergenza da Covid-19.

Il confronto, promosso dal consigliere regionale Leonardo Barberio (FdI), ha coinvolto un poker di interlocutori in rappresentanza di un gruppo più numeroso di colleghi che, nel pieno rispetto delle norme sulla sicurezza, hanno atteso ordinatamente all'esterno dello stabile in via Prefettura lo svolgimento della consultazione

"Trasferiremo le vostre istanze al governatore Massimiliano Fedriga - ha aggiunto Zanin - nella convinzione di non volere chiudere nessuna realtà e di volere favorire tutte quelle attività che si possono svolgere in sicurezza. Tuttavia, servono protocolli chiari ai quali possiate adeguarvi, controlli meticolosi e non punitivi al fine di soddisfare tutti i requisiti. Noi siamo pronti anche per dare il via un'azione di sensibilizzazione per comunicare a tutti che le palestre non sono solo sicure, ma anche necessarie".

Barberio ha ricordato di "aver raccolto il grido d'aiuto delle palestre che vivono un momento di grande difficoltà anche a causa di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri che troviamo anomalo. Non ci sono problemi, le misure vengono rispettate e gli ingressi sono limitati. Vanno difese un numero importante di attività e le persone che vi lavorano, oltre a un vasto bacino di utenti che le frequentano".

"Rappresentiamo circa 130 palestre della regione che - ha spiegato Federica Pisu, rappresentante del gruppo ristretto - operano da mesi con impegno in ossequio a tutte le linee guida. Chiediamo un supporto per promuovere l'attività fisica come aiuto per il benessere sociale, psicologico e fisico, ma anche per dare voce a una categoria che, nell'ultima settimana, è stata discriminata e indicata ingiustamente tra gli evasori dei protocolli. Durante il lockdown - ha ricordato - abbiamo ricoperto un ruolo importante per molte persone anche on line, ma le nuove restrizioni o addirittura una chiusura provocherebbero danni economici irreversibili. Veniamo definiti una categoria non essenziale, ma non è così. Chiediamo linee guida precise e controlli non punitivi, ma utili per adeguarsi alle regole".

Alan Saitta, coordinatore della rappresentanza, ha ricordato che "in Italia il 33% della popolazione dichiara di svolgere almeno un'attività sportiva. Nei tre mesi di lockdown è andato perso un miliardo di euro il cui peso ricade sui piccoli imprenditori, il 56% dei quali a livello famigliare. La mascherina sotto sforzo accentua varie problematiche e, durante le chiusure, abbiamo notato un incremento di sintomatologie per diabetici, ipotesi e obesi che, non facendo attività, manifestano problemi seri e finiscono per gravare sul sistema sanitario".

Francesco Callegari, impegnato soprattutto con giovani tra i 4 e i 19 anni, ricorda che "senza di noi finirebbero per riversarsi tutti nei centri commerciali o nei parchi. La creazione di un'associazione di categoria ci permetterà di trovare dei consulenti e di lavorare tutti correttamente. Ho verificato un calo di due terzi dei fruitori e molti hanno paura, ma il danno economico riguarda anche i centri medici sportivi perché nessuno li contatta più per i certificati".

Alex Modotti ha invece evidenziato il problema legato "agli anziani, molti dei quali risolvono varie problematiche grazie all'attività motoria e sportiva. Una popolazione chi si allena è una popolazione forte". La collega Anna Potenzon, invece, si ritiene "fortunata ad avere riaperto i battenti dopo il lockdown, ma una chiusura bis ci metterebbe definitivamente in ginocchio. I miei centri sono frequentati da circa 1.300 donne che tornano sempre a casa serene. Persino i tecnici protagonisti dei controlli ci hanno fatto i complimenti, trovando una situazione impeccabile".

"Comprendo le difficoltà che vive questo comparto e credo - ha commentato ancora Zanin - che a molti siano sfuggite a causa di un atteggiamento semplicistico. Le vostre attività non sono state trattate come le altre e non è stato tenuto conto di tanti aspetti, come la propedeuticità al benessere complessivo. Un fisico sano risponde alle malattie meglio di uno debilitato e voi potreste costituire una parte integrante della soluzione contro il Covid-19".

"L'errore - ha sottolineato il presidente dell'Aula - è considerarvi una ricreazione di cui si può fare a meno. Noi siamo pronti a difendervi davanti al Governo e valuteremo anche eventuali possibilità per farvi ripartire attraverso supporti concreti, come già fatto per le palestre scolastiche attraverso i contributi per la sanificazione".

"Il recente dpcm - ha concluso Zanin - ha creato allarmismo e confusione, sottovalutando la funzione importante che svolgete. Manca uno studio serio sul tema e una valutazione concreta delle condizioni. La questione non è l'appesantimento dei protocolli, ma capire se vengono rispettati o meno. Sono solidale con voi e anche il governatore Fedriga, molto attento sulla questione, condivide il nostro approccio che ha già fatto notare al Governo". ACON/DB-fc



Il presidente Piero Mauro Zanin (a dx) assieme al consigliere regionale Leonardo Barberio (FdI)
Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia durante l'incontro con delegazione di titolari palestre