Energia: Turchet e Zanon, ddl 107 disciplina settore strategico
(ACON) Trieste, 27 ott - Disciplinare un settore
particolarmente complesso, oltre che strategico, che riguarda i
processi di trasformazione e distribuzione dell'energia ottenuta
da fonti rinnovabili.
Questa, per i relatori di maggioranza Stefano Turchet (Lega) ed
Emanuele Zanon (Progetto Fvg/Ar), la finalità del disegno di
legge 107 sulla disciplina dell'assegnazione delle concessioni di
grandi derivazioni d'acqua (oltre 3.000 Kilowatt di potenza) a
uso idroelettrico, all'esame dell'Aula.
E proprio l'acqua, per Turchet, "è una risorsa pubblica per
troppi anni utilizzata dagli attuali concessionari delle
derivazioni in modo da non generare alla collettività congrui
benefici non soltanto di carattere economico diretto, ma anche di
salvaguardia ambientale e tutela del territorio. Grazie a questo
ddl, la nostra Regione potrà esercitare con efficacia quanto
previsto dallo Statuto: competenza diretta e autonomia
legislativa delle funzioni in materia di energia".
Entrambi i relatori hanno parlato di legge che consente di
applicare la disciplina delle assegnazioni senza il rischio di
eccezioni di costituzionalità o elementi che contrastino con i
processi di libera concorrenza del mercato; di principio di
temporaneità delle concessioni perpetue, la cui scadenza per
tutte è stata fissata al primo aprile 2029; di decreti
legislativi che hanno dato il via al processo di liberalizzazione
delle attività di produzione, importazione, esportazione,
acquisto e vendita di energia elettrica.
Zanon non ha mancato di evidenziare "il grande sviluppo del
mercato dei mezzi di trasporto elettrici, che prospetta la
plausibile totale riconversione nel 2040", e come "la sempre
maggior richiesta di produzione elettrica costringe l'Italia a
importarla da Svizzera, Francia, Slovenia e Austria".
Il provvedimento presentato segue la scia tracciata dalle norme
statali, disciplinando il regime giuridico delle opere e dei
beni, il rapporto di fine concessione, le concessioni di
derivazione d'acqua interregionali, le modalità con cui verranno
assegnate e la durata delle concessioni stesse, le valutazioni
dell'uso idroelettrico di competenza della Giunta regionale.
"Di particolare rilevanza - ha sottolineato Turchet - è la tutela
per i corpi idrici e la mitigazione degli impatti sull'ambiente,
ponendo attenzione alla continuità fluviale, alle modalità di
rilascio delle portate nonché alle alterazioni fisiche delle
sponde e degli alvei, oltre che alla tutela della natura,
dell'ecosistema e della biodiversità. In particolare, si prevede
che le misure di compensazione ambientale e territoriale non
possano essere esclusivamente di tipo economico, ma debbano
puntare al rispristino del paesaggio e ambientale".
Con le clausole sociali si promuove la stabilità occupazionale
del personale impiegato. "Questo aspetto riveste particolare
attenzione - ha detto Zanon - anche alla luce dei recenti
contenziosi emersi tra azienda e lavoratori (guardia dighe) degli
impianti della Val Meduna".
Invece per la cessione di energia si prevede la fornitura
gratuita e annuale alla Regione di una quota della produzione
(220 Kilowatt ora per ogni Kw di potenza nominale media di
concessione, oppure la monetizzazione per equivalente valore) da
destinare al 100% ai servizi pubblici e alle categorie di utenti
dei territori interessati dalle derivazioni. "In IV Commissione -
ha rammentato Turchet - si è proposto che sia considerata in tal
senso anche una quota importante dei canoni che le società pagano
alla Regione e vanno in tal senso alcuni degli emendamenti che
oggi si presentano all'Aula, tra cui quello dell'assessore
regionale ad Ambiente ed Energia, Fabio Scoccimarro, con cui si
garantisce che ai territori sarà riconosciuto il 100% dei canoni
concessori, pari a 6 milioni di euro".
In chiusura di intervento, il consigliere della Lega ha voluto
ricordare proprio "l'esiguità degli attuali canoni e
l'inefficacia dei provvedimenti assunti per adeguarli nel tempo",
ma anche la clausola valutativa proposta dal Comitato di
controllo quale "strumento indicatore importante per verificare
l'efficacia di questo impianto legislativo e consentirà,
eventualmente, futuri interventi correttivi".
Tra i punti di maggior interesse, per Zanon vi è inoltre "la
possibilità di autorizzare la Regione a costituire una società a
capitale misto pubblico/privato alla quale assegnare le
concessioni delle grandi derivazioni a uso idroelettrico,
selezionando il socio privato attraverso l'espletamento di una
procedura selettiva a evidenza pubblica. In Commissione c'è stata
una trasversale richiesta riguardo alla prevalenza della quota
azionaria in capo alla componente pubblica, rispetto a quella
privata. Della componente pubblica, oltre alla Regione, potranno
far parte anche i Comuni e altri enti".
Da ultimo, il consigliere ha menzionato "la compattezza dei 55
sindaci montani che, superando gli interessi particolaristici,
hanno sottoscritto un documento unitario con cui proporre una
serie di emendamenti poi accolti parzialmente".
ACON/RCM-fc