Energia: Grandi Derivazioni, ok unanime Aula a ddl 107
(ACON) Trieste, 27 ott - L'Aula ha approvato all'unanimità il
disegno di legge 107 con cui si ridisciplina la procedura di
assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a
uso idroelettrico, si dà il via alla creazione di una società a
capitale misto pubblico privato a cui assegnare le concessioni,
si tengono in considerazione gli interventi di risanamento
ambientale, si prevedono obblighi per la sicurezza del personale
e per la stabilità occupazionale, si pone attenzione alla
modalità di rilascio delle portate d'acqua al pari della tutela
degli alvei, delle sponde e dell'ecosistema. Non da ultimo, si
prevede la fornitura gratuita e annuale alla Regione di una quota
della produzione di energia, da destinare al 100% ai servizi
pubblici e alle categorie di utenti dei territori interessati
dalle derivazioni, oltre a garantire loro il 100% dei canoni
concessori.
Di limatura le modifiche apportate al testo base dove, tra le
finalità, è stato inserito il raggiungimento degli obiettivi di
Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del Green Deal europeo
(emendamento dell'assessore Scoccimarro); nella valutazione
dell'uso idroelettrico è stato previsto il coinvolgimento degli
enti montani (Sergo con i colleghi del M5S) e della Commissione
consiliare competente, coinvolta anche nell'indizione della
procedura di assegnazione (Conficoni-Santoro-Moretti del Pd); è
stato previsto l'incremento dei livelli occupazionali e del
trattamento economico del personale, nonché delle misure di
sicurezza, quali criteri di valutazione dei progetti presentati
per l'assegnazione della concessione (Scoccimarro). Infine, è
stata inserita una clausola per poter valutare l'efficacia delle
politiche poste in essere.
Altri emendamenti hanno fatto registrare la richiesta comune
(Scoccimarro e Sergo) affinché pure il riassetto viabilistico e
la valorizzazione infrastrutturale, oltre all'ottimizzazione
delle funzioni di contenimento e regolazione delle piene svolte
dagli invasi (Conficoni), rientrassero tra le misure di
compensazione ambientale e territoriale dei progetti presentati;
la riscrittura dell'articolo 17 dedicato alle clausole sociali
volte alla promozione della stabilità occupazionale del personale
impiegato, dove si citano le linee guida dell'Autorità nazionale
anticorruzione, il mantenimento dei diritti acquisiti dai
lavoratori, l'applicazione dei contratti collettivi nazionali
(Scoccimarro), ma anche la specifica che il concessionario
subentrante deve assumersi l'obbligo di rispettare le clausole di
salvaguardia (Honsell di Open Fvg con Conficoni); l'assegnazione
del 100% di canoni di Comuni e alle Comunità montane coinvolte
(Scoccimarro).
Accolto anche un ordine del giorno a firma dei Gruppi di
Centrodestra, in primis di Mara Piccin (FI), che chiede alla
Giunta di impegnarsi a introdurre nello statuto della società a
capitale misto pubblico privato un rappresentante degli enti
locali che partecipano a tale società indicato dalla Regione.
Altri due emendamenti, entrambi accettati e presentati dal Patto
per l'Autonomia, parlano invece, rispettivamente, di impegno
della Giunta a porre un freno al mini-idroelettrico sui corsi
d'acqua naturali, attraverso un monitoraggio costante, e di
individuazione degli strumenti per la partecipazione degli enti
locali montani alla futura società elettrica regionale.
Con le dichiarazioni di voto, trasversale è stato il
riconoscimento di una legge nata dall'ascolto del territorio e
migliorata grazie al contributo di tutti i Gruppi politici, cosa
di cui è stato dato atto all'assessore a Difesa dell'Ambiente ed
Energia, Fabio Scoccimarro.
Furio Honsell ha citato la tutela dei lavoratori e la possibilità
che le comunità montane ricevano il 100% dei canoni, oltre ad
aver scongiurato pratiche sconsiderate come quelle del pompaggio.
Cristian Sergo ha detto che si tratta di una norma
rivoluzionaria, c'è da chiarire la conduzione delle concessioni,
ma non ci sono più alibi per non fare i controlli ora che è posto
tutto sotto l'occhio della Regione.
Per Massimo Moretuzzo (Patto) è stato difeso un bene comune come
l'acqua, senza fare i profitti dei privati; ora sarà importante
fare altri passi avanti con la società a capitale misto.
Claudio Giacomelli (FdI) ha sottolineato l'aspetto del 51% della
futura società idroelettrica in mano alla Regione e lo spirito di
fare ambiente posto nella legge, che prevede tutela ma
concretezza, con benefici occupazionali ed economici.
Nicola Conficoni (Pd) vede affermare un modello di sviluppo
sostenibile, attento alla tutela dell'ambiente oltre che
dell'economia; è un provvedimento atteso dalla montagna che
subisce lo sfruttamento delle grandi derivazioni idroelettriche e
chiede che le risorse rimangano sul suo territorio.
ACON/RCM-fc