Finanza locale: Minoranza su ddl 112, rischio eccesso discrezionalità
(ACON) Trieste, 28 ott - "Quella odierna può costituire una
bella giornata per questo Consiglio regionale e anche per questa
Regione. Ci apprestiamo a discutere, e spero che ci siano le
condizioni per votarlo insieme, un ddl importante per
l'organizzazione dei nostri Comuni e dei nostri territori. La
Giunta Fvg e l'assessore Pierpaolo Roberti hanno approfittato al
meglio degli equilibri politici e del mutato quadro normativo per
portare a termine un percorso pienamente bipartisan nel suo
ricomprendere gli sforzi e il lavoro di almeno 15 anni".
Così ha esordito oggi in Aula il consigliere regionale Francesco
Russo (Pd), primo relatore di minoranza del disegno di legge 112
sulle modifiche alle disposizioni di coordinamento della finanza
locale di cui alla lr 18/2015 (la disciplina della finanza locale
del Friuli Venezia Giulia, nonché modifiche a disposizioni delle
lr 19/2013, 9/2009 e 26/2014 concernenti gli Enti locali).
"Il risultato rappresenta non tanto una semplice regolazione
della lr 18/2015, di cui viene riconosciuto l'impianto, ma un
vero cambio epocale - ha aggiunto l'esponente dem - nei rapporti
tra Regione ed Enti locali per effetto dell'altrettanto epocale
revisione dei patti finanziari con lo Stato, che ha portato
all'attuale Sistema integrato regionale. La lr 19/2019 ha
rappresentato un'ulteriore cornice, che necessita di vari
provvedimenti normativi, fra i quali il presente ddl che reca
fondamentali provvedimenti per il Sistema integrato".
"Nell'ottica di un miglioramento e di una maggiore condivisione,
dobbiamo evitare un'eccessivamente ampia discrezionalità nel
rapporto fra Comuni e Amministrazione regionale così come per la
concertazione fra Giunta, Consiglio delle Autonomie locali (Cal)
e Cr. Abbiamo presentato proposte ed emendamenti - ha concluso
Russo - per coinvolgere soprattutto il Cr e le sue Commissioni,
valorizzandone la competenza specifica".
"Questo ddl viene presentato come un intervento a favore degli
Enti locali - ha invece commentato il relatore Mauro Capozzella
(M5S) - ma, alle volte, l'apparenza inganna. Dietro la presunta
semplificazione e razionalizzazione normativa, si finisce invece
per legittimare un'eccessiva sintesi normativa e il conseguente
ridimensionamento della disciplina. Il rischio, pertanto, è
quello di ridurre il tutto a una semplice riduzione delle
disponibilità economiche in capo agli Enti locali e, dunque,
della loro autonomia".
"È necessario - ha auspicato il rappresentante pentastellato -
porre l'attenzione dell'Aula sulle novità disposte dagli articoli
21 e 22, in particolare all'introduzione di quel meccanismo volto
alla determinazione discrezionale da pare della Giunta di un
valore soglia percentuale limite, in grado di vincolare e
delimitare l'indebitamento e la capacità di spesa degli Enti
locali. Tale vincolo rischia di pregiudicare in via
indiscriminata le capacità di investimento e di crescita degli
enti locali".
"Se la Giunta sostiene la finalità di semplificazione e
snellimento delle procedure, la realtà dell'intervento si
concretizza nell'applicare un sistema peggiorativo in termini di
capacità di spesa e autonomia. Il tutto - ha concluso Capozzella
- si traduce in un sicuro risparmio economico per la Regione Fvg
in aggiunta a una forte limitazione dell'autonomia di governo
degli Enti locali. Quindi, più che di adeguamento e
razionalizzazione normativa, più che di libertà di gestione
dell'amministrazione locale, è opportuno parlare di
razionalizzazione delle risorse attribuite al territorio".
"Perché questo ddl è stato illustrato, esaminato e portato in
aula così di fretta? A questa domanda - ha sottolineato infine
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) - non trovo risposta, visto che
la norma entrerà in vigore nel 2021. Ben altra attenzione
avrebbe meritato questo documento che si pone in uno snodo
legislativo multilivello cruciale e disciplina quella che, a
livello di Unione europea, viene considerata la chiave di volta".
"Non vi è dubbio - ha rilevato il terzo relatore di minoranza -
che dovesse essere approvata una norma regionale in grado di
riflettere quel passaggio per non renderlo puramente
nominalistico. La legge, tuttavia, non avrebbe dovuto ridursi
all'ennesimo intarsio normativo, come invece purtroppo è questo
ddl 112 che elimina le ultime vestigia delle Unioni territoriali
intercomunali (Uti), senza però fare riferimento esplicito ai
livelli intermedi tra Comuni e Regione. Esso espunge tutti i
riferimenti agli spazi finanziari e ai loro trasferimenti.
Infine, introduce in modo piuttosto generico gli obblighi di
finanza pubblica".
"Ulteriore elemento di criticità - ha puntualizzato Honsell in
chiusura - è la scomparsa di meccanismi premiali, incentivanti o
sanzionatori. Scompare anche qualsiasi riferimento a una fase di
sperimentazione. Questo ddl ha indubbiamente un suo senso, ma
proprio il fatto che non ci sia stato un tempo sufficiente per
soppesarlo ci lascia insoddisfatti, anche se non ci vedrà
contrari".
ACON/DB-fc
Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella
Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg
Francesco Russo, consigliere regionale del Pd
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale Fvg