Covid: Zalukar (Misto), come potenziare le Usca di Trieste
(ACON) Trieste, 31 ott - "Gli ospedali sono presi d'assalto.
Tra le motivazione principali dei lockdown, parziali o totali,
c'è proprio la salvaguardia delle strutture ospedaliere. Per
contenere gli accessi in ospedale bisogna intercettare i malati a
cui non serve l'ospedale, offrendo un riferimento telefonico
certo e una risposta operativa adeguata. A Trieste ci sono
potenziali risorse: alcuni riferimenti telefonici e 4 Unità
speciali di continuità assistenziale (Usca), ciascuna con un
medico che da solo interviene, cura, fa da filtro senza altri
aiuti, senza protocolli".
E' quanto scrve in un comunicato Walter Zalukar, consigliere
regionale del gruppo Misto.
"L'Istituto superiore di sanità - fa sapere Zalukar -, nel report
del 23 ottobre ci dice che il 92,7% dei positivi è asintomatico o
presenta sintomi lievi, il 7,3% ha manifestazioni più serie. Ma
solo una piccola parte di questi necessiterà di ricovero e di
terapia intensiva. Eppure troppe persone che non ne hanno bisogno
continuano a rivolgersi all'ospedale, perchè sono spaventate
dalle rappresentazioni 'terroristiche' dei media e perchè
stentano a trovare adeguate cure sul territorio. La gente non sa
a chi rivolgersi tra il 112 e gli altri numeri dedicati, l'utente
rimbalza tra un numero e l'altro".
"Le Usca sono le risorse disponibili, che vanno sì incrementate,
ma soprattutto riorganizzate", afferma il consigiere, che passa a
spiegare come secondo lui bisogna agire, dal "dedicare la
Centrale operativa presso la sede ex 118 di via Farneto alla
Covid", all'estendere "l'orario delle 4 Usca e aggiungere al
medico un infermiere", oltre che "attivare un automezzo di
supporto logistico per velocizzare il lavoro delle Unità".
Inoltre, per Zalukar andrebbe fatto un accordo "con i medici di
medicina generale affinché siano contattabili dalle 8 alle 20
tramite telefono fornito dall'Azienda sanitaria, esclusivamente
dai medici Usca e dalla Centrale di via Farneto" e, non da
ultimo, bisognerebbe predisporre "protocolli operativi condivisi
con i servizi/strutture di interfaccia, nonché di Linee guida
cliniche a tutela dei sanitari".
"A Trieste - è la sua opinione -, viste le risorse subito
disponibili, questo modello è fattibile in pochissimi giorni, con
perfezionamento in progress, a patto che si usino gli strumenti
di progettazione e gestione propri dei sistemi orientati alla
qualità".
ACON/COM/rcm