Carburanti: Bernardis (Lega), armonizzare economia di confine
(ACON) Trieste, 2 nov - "L'ultima settimana di ottobre ha visto
un forte sprint delle vendite di carburanti sul territorio
goriziano, che mediamente segnano il 22% in più rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente. Complici la chiusura dei
confini e il super sconti regionali, i consumi di benzina e
gasolio in quest'area si sono assestati su livelli che dovrebbero
essere la normalità e invece rappresentano l'eccezionalità.
L'impegno, non solo regionale ma soprattutto nazionale ed
europeo, dovrebbe essere finalizzato a riequilibrare la
distorsione di mercato che penalizza un territorio
transfrontaliero in cui la concorrenza è portata all'estremo
dall'assenza di un vero confine".
Lo afferma il consigliere regionale della Lega, Diego Bernardis,
che in una nota torna a fare il punto della situazione sulla
necessità di prevedere quanto prima delle misure per
armonizzazione l'economia di confine in Friuli Venezia Giulia.
"In occasione della recente approvazione della legge di
Assestamento regionale d'autunno - scrive a tal proposito
l'esponente del Carroccio - la Giunta Fedriga ha accolto il mio
ordine del giorno sul favorire azioni volte all'armonizzazione
dell'economia di confine per garantire uno sviluppo sostenibile,
in cui ho posto l'attenzione sulla necessità di sollecitare la
Commissione europea ad archiviare quanto prima la procedura di
infrazione contro il regime dei carburanti agevolati del Friuli
Venezia Giulia. Soltanto in questo modo avremo le mani libere per
aggiornare la legge regionale 14/2010, rendendola maggiormente
corrispondente alle mutate necessità della nostra comunità
autonoma".
Citando alcuni dati afferenti a una stazione di servizio media di
Gorizia, Bernardis aggiunge: "Il venduto totale di ottobre 2019 è
stato di 66.757 litri, mentre nello stesso mese del 2020 è
passato a 81.126 litri. Non è possibile voltarsi dall'altra parte
difronte a un incremento di vendite che si avvicina al 22% e se
dietro l'angolo non ci fosse una situazione di incertezza, con
tutta probabilità avremmo percentuali ancora più eclatanti,
sull'ordine del 120% come nello scorso maggio".
"Questi consumi - continua l'esponente di Maggioranza - si
traducono in importanti risorse rimaste su un territorio
fortemente svantaggiato e il disinteresse del Governo verso
questa condizione non è più giustificabile, poiché lo pagano i
cittadini dell'intero Friuli Venezia Giulia. Sarebbe il caso, da
parte dell'Esecutivo nazionale, di farsi carico di una situazione
oramai cronica ma che la chiusura dei confini da parte della
Slovenia ha portato prepotentemente a galla".
"L'ordine del giorno approvato in Consiglio regionale - conclude
Bernardis - ha come obiettivo quello di sottolineare una
problematica riguardante le zone confinarie del FVG che, se
affrontato a tutti i livelli istituzionali, consentirebbe di dare
respiro e futuro alle nostre attività economiche in un'ottica di
reciproco rispetto e collaborazione fra Stati europei".
ACON/COM/rcm