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Cittadinanza attiva: V Comm, gruppo lavoro su inclusione democratica

04.11.2020
13:27
(ACON) Trieste, 4 nov - Un gruppo di lavoro regionale a cui parteciperanno consiglieri della V Commissione, assessori e componenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio, interessati ad analizzare e proporre, attraverso un provvedimento per l'Aula, possibili ulteriori modalità di partecipazione democratica dei cittadini del Friuli Venezia Giulia all'iter legislativo.

Questo l'impegno a breve scadenza assunto dal presidente della V Commissione consiliare, Diego Bernardis (Lega), al termine della seduta in modalità telematica durante la quale è stata esaminata la proposta di legge 59 di Furio Honsell (Open Fvg) che ha, appunto, sollecitato una riflessione sull'inclusione democratica nel processo legislativo e sulle modalità di rappresentanza istituzionale degli interessi. Al gruppo il compito, poi, di prevedere il cronoprogramma degli incontri che si svolgeranno in videoconferenza.

Honsell ha spiegato più volte che la sua pdl "non distribuisce poteri, ma solo concede una possibilità in più di ascolto attraverso l'istituzione di un Comitato di partecipazione, formato da 25 cittadini e finalizzato a proporre interventi legislativi regionali, non certo opporsi a proposte in atto. Inoltre, si suggerisce la creazione di un registro dei portatori di interessi particolari e la previsione di corsi di formazione post laurea sulle tematiche relative a diritto, rappresentanza e comunicazione istituzionali, da realizzare in collaborazione con le università di Udine e Trieste".

Molte, però, le perplessità in primis dell'assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, delegato ai rapporti con il Consiglio regionale, e poi di numerosi commissari, pur con l'espressione di un comune senso di utilità di approfondire l'argomento: non è chiaro su chi peserebbero i costi di specializzazione, ovvero alla fine - secondo Roberti - dovrebbe essere l'Amministrazione regionale a trovare i fondi; stabilire fino a che punto si può arrivare per non delegittimare il lavoro dell'Assemblea e, allora forse meglio sarebbe sviluppare gli strumenti di partecipazione che già esistono (Mauro Di Bert di ProgFvg/Ar); no a creare nuove forme di democrazie e parimenti no a un metodo populista di affrontare la questione (Lorenzo Tosolini della Lega); bisogna riconoscere che c'è un generale disinteresse da parte dei cittadini dimostrato anche dalla scarsa partecipazione ai referendum, oltre al fatto che non è il momento di creare nuove figure a cui demandare decisioni, magari anche difficili, che spettano invece a chi è stato legittimamente eletto (Claudio Giacomelli di FdI).

Sostegno pieno alla proposta di Honsell è arrivato da Mauro Capozzella e Ilaria Dal Zovo (M5S), che hanno ricordato come anche il loro Gruppo stia già preparando un testo sul favorire la partecipazione attiva dei cittadini (la forma della petizione non basta), in particolare quando si tratta di decidere opere pubbliche o di pubblica utilità. Franco Iacop (Pd) ha suggerito di sollecitare sulla questione della partecipazione anche la Giunta per il regolamento con l'obiettivo di rivedere le disposizioni interne del Consiglio regionale in tal senso. Tiziano Centis (Citt), infine, ha sottolineato la necessità di trovare forme che non appesantiscano l'iter delle leggi, ma portino a una sua semplificazione. ACON/RCM-fc



Cittadinanza attiva: V Comm, gruppo lavoro su inclusione democratica - Foto N.1
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