Cittadinanza attiva: V Comm, gruppo lavoro su inclusione democratica
(ACON) Trieste, 4 nov - Un gruppo di lavoro regionale a cui
parteciperanno consiglieri della V Commissione, assessori e
componenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio, interessati
ad analizzare e proporre, attraverso un provvedimento per l'Aula,
possibili ulteriori modalità di partecipazione democratica dei
cittadini del Friuli Venezia Giulia all'iter legislativo.
Questo l'impegno a breve scadenza assunto dal presidente della V
Commissione consiliare, Diego Bernardis (Lega), al termine della
seduta in modalità telematica durante la quale è stata esaminata
la proposta di legge 59 di Furio Honsell (Open Fvg) che ha,
appunto, sollecitato una riflessione sull'inclusione democratica
nel processo legislativo e sulle modalità di rappresentanza
istituzionale degli interessi. Al gruppo il compito, poi, di
prevedere il cronoprogramma degli incontri che si svolgeranno in
videoconferenza.
Honsell ha spiegato più volte che la sua pdl "non distribuisce
poteri, ma solo concede una possibilità in più di ascolto
attraverso l'istituzione di un Comitato di partecipazione,
formato da 25 cittadini e finalizzato a proporre interventi
legislativi regionali, non certo opporsi a proposte in atto.
Inoltre, si suggerisce la creazione di un registro dei portatori
di interessi particolari e la previsione di corsi di formazione
post laurea sulle tematiche relative a diritto, rappresentanza e
comunicazione istituzionali, da realizzare in collaborazione con
le università di Udine e Trieste".
Molte, però, le perplessità in primis dell'assessore alle
Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, delegato ai rapporti con il
Consiglio regionale, e poi di numerosi commissari, pur con
l'espressione di un comune senso di utilità di approfondire
l'argomento: non è chiaro su chi peserebbero i costi di
specializzazione, ovvero alla fine - secondo Roberti - dovrebbe
essere l'Amministrazione regionale a trovare i fondi; stabilire
fino a che punto si può arrivare per non delegittimare il lavoro
dell'Assemblea e, allora forse meglio sarebbe sviluppare gli
strumenti di partecipazione che già esistono (Mauro Di Bert di
ProgFvg/Ar); no a creare nuove forme di democrazie e parimenti no
a un metodo populista di affrontare la questione (Lorenzo
Tosolini della Lega); bisogna riconoscere che c'è un generale
disinteresse da parte dei cittadini dimostrato anche dalla scarsa
partecipazione ai referendum, oltre al fatto che non è il momento
di creare nuove figure a cui demandare decisioni, magari anche
difficili, che spettano invece a chi è stato legittimamente
eletto (Claudio Giacomelli di FdI).
Sostegno pieno alla proposta di Honsell è arrivato da Mauro
Capozzella e Ilaria Dal Zovo (M5S), che hanno ricordato come
anche il loro Gruppo stia già preparando un testo sul favorire la
partecipazione attiva dei cittadini (la forma della petizione non
basta), in particolare quando si tratta di decidere opere
pubbliche o di pubblica utilità. Franco Iacop (Pd) ha suggerito
di sollecitare sulla questione della partecipazione anche la
Giunta per il regolamento con l'obiettivo di rivedere le
disposizioni interne del Consiglio regionale in tal senso.
Tiziano Centis (Citt), infine, ha sottolineato la necessità di
trovare forme che non appesantiscano l'iter delle leggi, ma
portino a una sua semplificazione.
ACON/RCM-fc
Cittadinanza attiva: V Comm, gruppo lavoro su inclusione democratica - Foto N.1
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