Salute: petizione a Zanin su funzioni ospedale San Vito Tagliamento
(ACON) Udine, 6 nov - "Sono 1500 firme che portiamo
all'attenzione del Consiglio regionale affinché siano mantenuti
il punto nascita, ovvero ostetricia, ginecologia e pediatria, ma
non da meno chirurgia generale, ortopedia e traumatologia,
anestesia e rianimazione con posti intensivi dell'ospedale di San
Vito al Tagliamento, fiore all'occhiello della sanità pordenonese
ma dell'intero Friuli Venezia Giulia".
Alberto Bernava e Andrea Bruscia, primi firmatari della petizione
dei cittadini sanvitesi che non vogliono veder chiudere il punto
nascita e tutte le altre funzioni attualmente presenti nel
nosocomio della loro cittadina, attualmente privo di diversi
primari e di un direttore sanitario, lo hanno spiegato al
presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin,
consegnandogli nella sede di Udine il documento che ora sarà
trasmesso alla competente Commissione consiliare per iniziare
l'iter di esame sino ad essere portato all'attenzione dell'Aula.
"Non vogliamo che il nostro ospedale sia ridimensionato, ma
rafforzato - ha rimarcato Bernava - perché è un centro di
rilevanza che va ben oltre San Vito e siamo grati al presidente
Zanin per aver posto la sua firma morale alla nostra petizione".
"Alla politica ora consegniamo il dovere di mantenerne alto il
livello di eccellenza, intervenendo dal punto di vista
legislativo ma anche con criteri oggettivi come la presenza
adeguata di primari, medici e infermieri", gli ha fatto eco
Bruscia, parlando anche da neo-papà che, a maggior ragione dopo
aver potuto verificare personalmente la qualità del servizio
garantito dal punto nascita, chiede rimanga attivo.
"Si tratta di richieste che sono certo avranno l'attenzione della
Commissione prima e dell'Aula poi, perché trattano la difesa di
un ospedale che è una risposta per l'intero territorio e ad esse
rivolgo tutto il mio sostegno morale", ha infatti detto Zanin,
sottolineando l'importanza di ricevere una petizione in quanto
trait d'union diretto tra istituzioni e cittadini.
"Oltre che all'area locale, a San Vito si danno risposte a tutto
il Friuli Occidentale, al Veneto orientale e alla Bassa Friulana,
come punto nascita ma non solo, grazie a delle funzioni che hanno
saputo attrarre grandi specializzazioni. Faccio presente che, se
il punto nascita di San Vito chiude, alla popolazione resta come
riferimento solo Pordenone con l'ospedale e la clinica, che però
è privata, di San Giorgio", ha puntualizzato il consigliere
regionale Tiziano Centis, che con Simona Liguori ha accompagnato
i primi firmatari.
"Si tratti o meno di Covid - ha evidenziato proprio Liguori -
l'ospedale di San Vito è un emblema della sanità pubblica sotto
pressione. Il nostro è un sostegno che va verso gli ospedali del
Fvg capaci di coniugare un'alta specialità con un senso di umiltà
e di vicinanza alle esigenze della comunità. Perché del personale
sanitario ci si dovrebbe ricordare non solo nell'emergenza, ma
anche nell'ordinarietà".
"La sanità non deve essere per forza sempre pubblica, ma il
diritto alla salute deve essere universale e difeso dal servizio
pubblico", ha concluso Bernava.
ACON/RCM-fc