Peste suina: Piccin (FI), permettere caccia selettiva a cinghiale
(ACON) Trieste, 17 nov - "Presenterò con urgenza, in tempo per
la seduta d'Aula della prossima settimana, un'interrogazione alla
Giunta Fedriga per chiarire se e come si stia monitorando la
presenza o meno della peste suina africana, che avrebbe effetti
devastanti per gli allevamenti".
Lo annuncia la consigliera regionale Mara Piccin (FI), che nella
sua nota osserva: "I portatori di questa malattia sono i
cinghiali, che potrebbero proliferare ulteriormente a causa delle
limitazioni alla caccia già imposte dall'emergenza sanitaria e
che associazioni che si dichiarano ambientaliste e animaliste,
spesso appoggiate dal M5S, vorrebbero intensificare.
Indirettamente dunque potrebbero aumentare, oltre ai danni
all'agricoltura e agli incidenti stradali causati dalla fauna
selvatica, anche i cinghiali portatori di peste suina africana".
"Quest'ultima - ricorda la forzista - non è in grado di
contagiare in alcun modo gli esseri umani (neppure tramite il
consumo di carne di animali malati), ma è mortale per i suini e
la sua diffusione metterebbe in ginocchio il settore
dell'allevamento".
"Il problema - spiega la Piccin - è dietro l'angolo. Un caso di
peste suina è stato rilevato in Germania a settembre; l'arrivo in
Italia comporterebbe un danno incalcolabile. L'allarme è partito
da Regioni attualmente in zona rossa, come Lombardia e Piemonte,
dove l'attività venatoria è sospesa, mentre in zona arancione,
come in Friuli Venezia Giulia, è permessa soltanto nell'ambito
del proprio Comune. Il timore è che i cinghiali possano
proliferare ulteriormente, dopo il boom del periodo di lockdown,
con la conseguente potenziale diffusione della peste suina. Da
qui l'appello al ministro Bellanova a cambiare direzione nei
confronti della caccia, nello specifico allargando le maglie per
l'abbattimento selettivo dei cinghiali".
"Sinora purtroppo - conclude l'esponente di Centrodestra - il
Governo giallorosso ha lasciato soli Regioni, agricoltori e
cittadini di fronte ai problemi causati dalla fauna selvatica,
libera di proliferare per scelte ideologiche che nulla hanno a
che vedere con la tanto sbandierata sostenibilità e, tantomeno,
con il contrasto al Coronavirus".
ACON/COM/rcm