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Agricoltura: II Comm, unanime preoccupazione per futuro Consorzio Fvg

18.11.2020
16:57
(ACON) Trieste, 18 nov - Alto l'interesse e alta l'attenzione su cosa si stia prospettando per il futuro del Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia (CaFvg) che Coldiretti vorrebbe entrasse a far parte di un progetto consortile nazionale volto al potenziamento delle sue capacità di acquisto, di vendita e di filiera. Le ombre, però, sono ancora così tante, rispetto ai pochi dati ricevuti, che per il momento Consiglio di amministrazione e assemblea dei soci rimangono in stand by e non senza una certa preoccupazione.

Si potrebbe riassumere così l'audizione che il presidente del CaFvg, Fabio Benedetti, la direttrice generale Elsa Bigai e il consigliere di amministrazione Claudio Cressati hanno avuto con la II Commissione consiliare presieduta da Alberto Budai (Lega) e a cui ha preso parte anche l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier.

Trentadue filiali sul territorio, circa 230 dipendenti più l'indotto, oltre 2.200 soci con Coldiretti maggioritario e Confagricoltura minoritario, in attività da 101 anni, il fatturato 2019 che ha chiuso a quasi 130 milioni di euro e 22 quelli del patrimonio netto: questi i numeri che fanno della società cooperativa che ha sede a Basiliano una realtà economico-sociale tra le protagoniste del settore agricolo regionale, con interessi nei settori del vino e del latte, dove vanta esempi di salvataggio di alcune aziende dal fallimento. Importante anche la cooperazione con il Consorzio agrario di Treviso e Belluno, finalizzata ad acquisti, progettualità e investimenti sulla tecnologia in comune.

'Ciò che ci è stato chiesto - ha reso noto il presidente Benedetti - è di cedere il patrimonio e tutti i rami d'azienda della struttura, che sarebbero così controllati da due diverse società a carattere nazionale. A noi capire come potrebbe essere mantenuto il collegamento con il territorio. Oggi si parla di entrare a far parte del primo step che vede interessati 4 consorzi che vanno da Bologna verso il Sud Italia; probabilmente altri consorzi saranno coinvolti, ma al momento non c'è dato sapere che tipo di scelte saranno fatte. Mancano Piani aziendali, patti parasociali e organi di controllo dell'attività che si verrà a creare'.

'Le economie di scala servono, così come poter investire su elementi unificanti che apportino valore', ha poi puntualizzato la direttrice Bigai, facendo presente che il progetto di Coldiretti 'è stato presentato negli obiettivi strategici del consorzio il 15 settembre scorso come ricerca di prospettiva per gli agricoltori, finalità lodevole ma in realtà non si tratta di una proposta di collaborazione bensì ci viene chiesto di conferire l'azienda in altre realtà. Dunque resteranno cda e soci del CaFvg, però se ne dovrà modificare lo statuto perché l'attività non sarà più quella di gestire direttamente le cose, ma farlo per tramite'.

'La prima informativa, il cda l'ha ricevuta a fine ottobre', ha quindi specificato Cressati, che ha parlato di perplessità iniziale tramutata in 'contrarietà di conferire tutte le attività del Consorzio a due società. A seguito di questa operazione, dall'idea che ci siamo fatti è che del CaFvg resterebbe un guscio vuoto, ovvero un soggetto che detiene alcune quote societarie ma tutto il patrimonio che in 100 anni è stato costruito passerebbe alle nuove realtà sovraordinate. Tutte le scelte sarebbero spostate altrove e il CaFvg resterebbe solo sulla carta, senza poter decidere autonomamente la ripartizione degli utili piuttosto che la nomina dei vertici della struttura'.

'Da un punto di vista prettamente amministrativo, l'operazione esula dalla competenza della Regione, invece è importante conoscere la posizione del Consiglio regionale perché la valenza del Consorzio di Basiliano non è prettamente legata a una società ma a quello che è un servizio che genera e coinvolge l'intero comparto agricolo del Fvg', è stato il primo commento dell'assessore Zannier.

'C'è una evidente forzatura esterna del progetto che lo fa rigettare, però bisogna essere pragmatici e responsabili - ha invece esordito Sergio Bolzonello (Pd) -. Si intravvede una opportunità straordinaria per tutti tramite CaFvg, ma l'operazione deve essere guidata da un team della cooperativa e della Regione insieme, non da interessi di paese'.

'Non è il tempo di discutere di patti parasociali - ha aggiunto Cristiano Shaurli (Pd) - mentre vanno chieste garanzie sulla governance, sulle sedi sociali e fiscali dato che si parla di un piatto da 130 milioni di euro e 230 dipendenti. Va messo in campo un progetto alternativo che parta dalle capacità e dai numeri che il CaFvg ha oggi, perché non possiamo parlare in termini di provincialismo'.

'Dire che la Regione non può intervenire all'interno di una società privata è errato - ha invece affermato Enzo Marsilio (Pd) - perché quei soci sono gli stessi che poi le chiedono contributi quando vi sono situazioni di criticità. Allora, però, devono accettare che la Regione entri nel merito dell'operazione, pure forzando la mano, perché deve essere considerata quale progetto agroalimentare generale su cui deve poter mettere i suoi paletti'.

Da Mauro Capozzella e Cristian Sergo (M5S) l'idea che serve 'un progetto chiaro, che al momento manca, per poter valutare le ricadute sul nostro territorio. La parola finale deve essere dei soci. È un'operazione partita da lontano, che inizialmente doveva portare alla fusione di 6 consorzi, ma se due di questi si sono già defilati, un motivo ci sarà. È poi necessario capire cosa ne sarà della realtà creata con il Consorzio di Treviso e Belluno che già prevede economie di scale e con 35 dipendenti del CaFvg confluiti in essa; quale il ruolo di Cassa depositi e prestiti, visto che si è detta disponibile a offrire dei fondi per la realizzazione del progetto; tra tanta fretta di decidere, serve sapere se esiste un ultimatum'.

'Una iniziativa come Federconsorzi poteva essere ottima a cavallo delle due guerre, ma l'esperienza non è finita bene. Sono contrario a questa fusione, non c'è chiarezza, mi auguro che ascolteremo anche Coldiretti e Confartigianato e raccoglieremo tutti i dati possibili e utili ai nostri agricoltori', ha fatto presente Leonardo Barberio (Lega), tra i richiedenti dell'audizione odierna, che ha fatto una riflessione su come, 'a quanto pare, i consorzi che non hanno problemi economici hanno già rifiutato la proposta fatta anche al CaFvg. La regia dell'operazione sia della Regione'.

Anche per Massimo Moretuzzo (Patto) 'mancano elementi tecnici per valutare, ma va fatta una riflessione per capire come un intero asset strategico del territorio possa passare di mano. Su questo dobbiamo intervenire e mettere dei paletti, perché è un aspetto legato allo sviluppo ma anche alla nostra autonomia. Pur vero che la decisione finale spetta ai soci, confido ci sia un altro passaggio in Consiglio regionale per parlare con una voce sola e dire che siamo molto attenti a quanto sta succedendo'.

'I soci facciano le valutazioni tecniche, ma la politica le deve fare sui riflessi socio-economici che l'operazione avrà per il Fvg. Sentiamo anche Coldiretti e Confagricoltura', ha rimarcato Emanuele Zanon (Progetto Fvg/Ar) che sull'argomento ha già presentato un'interrogazione e ha ricordato che 'non sempre le grandi aggregazioni hanno portato i risultai positivi che ci si aspettava. Bisogna capire se, cambiando la governance della società, si potrà continuare ad essere di aiuto per le aziende in crisi. Bisogna pensare a progetti alternativi, non rischiare di perdere il controllo di un settore importante per il Fvg'.

Di vero e proprio scippo hanno poi parlato Danilo Slokar e Alfonso Singh (Lega), che hanno anche chiesto di fare attenzione e di 'non cedere alla fretta che stanno imponendo al Consorzio nel decidere. Guai a tornare ai tempi del crack di Federconsorzi, siamo contrari alla fusione'.

Raccogliendo le sollecitazioni dei consiglieri, il presidente Budai, nello spirito di intervenire per aiutare il comparto agroalimentare regionale, si è detto disponibile a chiamare in una prossima audizione Coldiretti e Confartigianato, mentre Zannier ha suggerito 'un intervento dell'intero Consiglio regionale, magari già nella seduta d'Aula della prossima settimana visti i tempi ristretti, affinchè la politica possa dare al comparto una risposta chiara, unanime e trasversale'. ACON/RCM-fc



I consiglieri della II Commissione in videoconferenza (Acon)
L'assessore Zannier (Acon)
Il consigliere Barberio della Lega (Acon)
Il presidente Benedetti e la direttrice generale Bigai (Acon)
Il consigliere del CaFvg Cressati (Acon)
Il capogruppo del Pd, Bolzonello (Acon)