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Università: ok VI Comm a nuove linee guida Ardiss su diritto studio

18.11.2020
17:03
(ACON) Trieste, 18 nov - La VI Commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e riunita oggi in modalità telematica, ha espresso parere favorevole a maggioranza al testo aggiornato delle Linee guida per l'attuazione, da parte dell'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori (Ardiss), delle finalità, degli interventi e dei servizi in materia di Diritto allo studio universitario (Dsu) ai sensi della legge regionale 21/2014.

Anticipato da un'illustrazione generale da parte dell'assessore regionale Fvg all'Università, Alessia Rosolen, il pronunciamento è giunto dopo un breve dibattito e ha visto alcune astensioni, oltre al voto negativo di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Rosolen ha ricordato "il percorso di applicazione della norma e i piccoli passi di razionalizzazione e miglioramento con cui abbiamo affidato ad Ardiss un ruolo di coordinamento degli interventi, ma anche operativo nel riparto dei fondi destinati ai Consorzi universitari di Pordenone e Gorizia".

Due gli elementi importanti legati all'ultimo anno. "Innanzitutto, la scelta da parte delle fondazioni bancarie di non finanziare più i Consorzi, scegliendo il versante legato al diritto allo studio per una questione di benefici fiscali. Quindi, anche la volontà dei soci di maggioranza del Consorzio universitario di Gorizia, Comune e Cciaa, di procedere allo scioglimento del Consorzio stesso. Il proposito - ha precisato l'assessore - non ha ancora portato a una scelta definitiva ma, oltre ai problemi legati al Covid-19, ha provocato un rallentamento delle attività che ci porta a ripartire le risorse sulla base di criteri oggettivi".

Gli aggiornamenti, contenuti nel Titolo II del ddl 113, dovrebbero portare anche alla modifica del nome dell'Ardiss che in futuro assumerà la denominazione di Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis), alla quale verranno affidati tutti gli interventi in materia di studio, sia universitario che scolastico, secondo la logica della razionalizzazione dei servizi. Un modo per intervenire sulla governance, dando dignità alle fondazioni Its e ai loro studenti la possibilità di essere rappresentati in seno alla Conferenza per il diritto agli studi superiori e al Comitato degli studenti dell'Agenzia.

Nel corso del suo intervento, il consigliere Honsell ha evidenziato come "per il momento, il Comune di Gorizia ha respinto lo scioglimento del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario locale. Chiedo, perciò, che il riferimento a ciò venga tolto dal documento, anche perché la scomparsa dei consorzi non aiuterebbe di certo il territorio a crescere. Se quelli di Udine e Trieste, infatti, avevano esaurito la loro forza propositiva, non credo sia così a Gorizia".

Inoltre, l'esponente di Open Sinistra Fvg ha anche chiesto "uno sforzo per affrontare il problema principale: la componente umana. Proprio in un momento come questo, a mancare sono soprattutto persone formate, competenze e specialisti. Forse servirebbe uno sforzo maggiore, magari andando ulteriormente incontro anche alle famiglie".

Nicola Conficoni (Pd) ha esordito evidenziando che "il percorso avviato per offrire maggiore flessibilità ai consorzi universitari e supportare l'offerta formativa è indubbiamente positivo". Tuttavia, riferendosi soprattutto al Consorzio universitario di Pordenone, ha aggiunto che "la Destra Tagliamento vive una situazione di incertezza e insoddisfazione che mal si concilia con le sue potenzialità di ulteriore sviluppo con un incremento di iscritti passato dai 1.250 del 2017 ai 1.500 attuali. Una realtà in forte crescita, ma dotata di fondi insufficienti".

"Pordenone è in espansione, ma l'aspettativa - ha concluso l'esponente dem - era quella di avere finanziamenti superiori, considerando anche che a Gorizia emergono avanzi importanti, nonostante la minore attrattività. Chiedo, perciò, una maggiore attenzione per il Consorzio universitario pordenonese".

In sede di risposta a Honsell e Conficoni, l'assessore Rosolen ha puntualizzato che "la Regione Fvg, non essendo socio del Consunigo, è priva di un ruolo decisionale riguardo il futuro della realtà isontina. Inoltre, le scelte in sede di riparto dei fondi tra i due consorzi hanno cercato di non annientare Gorizia, nonostante i suoi problemi, cercando al tempo stesso di soddisfare le esigenze di Pordenone. Ricordo che, fino all'anno scorso, la divisione era del 50%, indipendentemente dalle attività svolte e dai risultati ottenuti".

"Abbiamo perciò deciso di intervenire senza interventi drastici. Pordenone - ha concluso Rosolen - ha lavorato molto bene, costruendo un buon patrimonio edilizio e dimostrandosi più attrattiva anche grazie alla sua collocazione geografica. Inoltre, ha avuto cinque corsi Its finanziati dall'Amministrazione regionale. Il riparto attuale, alla presenza dei sindaci e senza obiezioni da entrambi i versanti, è stato votato anche dai presidenti dei Consorzi e dalla Conferenza regionale per il diritto allo studio universitario". ACON/DB-fc



Il presidente Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) segue i lavori della VI Commissione in videoconferenza (Arc/GM)