Università: ok VI Comm a nuove linee guida Ardiss su diritto studio
(ACON) Trieste, 18 nov - La VI Commissione consiliare,
presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e riunita oggi in
modalità telematica, ha espresso parere favorevole a maggioranza
al testo aggiornato delle Linee guida per l'attuazione, da parte
dell'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori
(Ardiss), delle finalità, degli interventi e dei servizi in
materia di Diritto allo studio universitario (Dsu) ai sensi della
legge regionale 21/2014.
Anticipato da un'illustrazione generale da parte dell'assessore
regionale Fvg all'Università, Alessia Rosolen, il pronunciamento
è giunto dopo un breve dibattito e ha visto alcune astensioni,
oltre al voto negativo di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).
Rosolen ha ricordato "il percorso di applicazione della norma e i
piccoli passi di razionalizzazione e miglioramento con cui
abbiamo affidato ad Ardiss un ruolo di coordinamento degli
interventi, ma anche operativo nel riparto dei fondi destinati ai
Consorzi universitari di Pordenone e Gorizia".
Due gli elementi importanti legati all'ultimo anno.
"Innanzitutto, la scelta da parte delle fondazioni bancarie di
non finanziare più i Consorzi, scegliendo il versante legato al
diritto allo studio per una questione di benefici fiscali.
Quindi, anche la volontà dei soci di maggioranza del Consorzio
universitario di Gorizia, Comune e Cciaa, di procedere allo
scioglimento del Consorzio stesso. Il proposito - ha precisato
l'assessore - non ha ancora portato a una scelta definitiva ma,
oltre ai problemi legati al Covid-19, ha provocato un
rallentamento delle attività che ci porta a ripartire le risorse
sulla base di criteri oggettivi".
Gli aggiornamenti, contenuti nel Titolo II del ddl 113,
dovrebbero portare anche alla modifica del nome dell'Ardiss che
in futuro assumerà la denominazione di Agenzia regionale per il
diritto allo studio (Ardis), alla quale verranno affidati tutti
gli interventi in materia di studio, sia universitario che
scolastico, secondo la logica della razionalizzazione dei
servizi. Un modo per intervenire sulla governance, dando dignità
alle fondazioni Its e ai loro studenti la possibilità di essere
rappresentati in seno alla Conferenza per il diritto agli studi
superiori e al Comitato degli studenti dell'Agenzia.
Nel corso del suo intervento, il consigliere Honsell ha
evidenziato come "per il momento, il Comune di Gorizia ha
respinto lo scioglimento del Consorzio per lo sviluppo del polo
universitario locale. Chiedo, perciò, che il riferimento a ciò
venga tolto dal documento, anche perché la scomparsa dei consorzi
non aiuterebbe di certo il territorio a crescere. Se quelli di
Udine e Trieste, infatti, avevano esaurito la loro forza
propositiva, non credo sia così a Gorizia".
Inoltre, l'esponente di Open Sinistra Fvg ha anche chiesto "uno
sforzo per affrontare il problema principale: la componente
umana. Proprio in un momento come questo, a mancare sono
soprattutto persone formate, competenze e specialisti. Forse
servirebbe uno sforzo maggiore, magari andando ulteriormente
incontro anche alle famiglie".
Nicola Conficoni (Pd) ha esordito evidenziando che "il percorso
avviato per offrire maggiore flessibilità ai consorzi
universitari e supportare l'offerta formativa è indubbiamente
positivo". Tuttavia, riferendosi soprattutto al Consorzio
universitario di Pordenone, ha aggiunto che "la Destra
Tagliamento vive una situazione di incertezza e insoddisfazione
che mal si concilia con le sue potenzialità di ulteriore sviluppo
con un incremento di iscritti passato dai 1.250 del 2017 ai 1.500
attuali. Una realtà in forte crescita, ma dotata di fondi
insufficienti".
"Pordenone è in espansione, ma l'aspettativa - ha concluso
l'esponente dem - era quella di avere finanziamenti superiori,
considerando anche che a Gorizia emergono avanzi importanti,
nonostante la minore attrattività. Chiedo, perciò, una maggiore
attenzione per il Consorzio universitario pordenonese".
In sede di risposta a Honsell e Conficoni, l'assessore Rosolen ha
puntualizzato che "la Regione Fvg, non essendo socio del
Consunigo, è priva di un ruolo decisionale riguardo il futuro
della realtà isontina. Inoltre, le scelte in sede di riparto dei
fondi tra i due consorzi hanno cercato di non annientare Gorizia,
nonostante i suoi problemi, cercando al tempo stesso di
soddisfare le esigenze di Pordenone. Ricordo che, fino all'anno
scorso, la divisione era del 50%, indipendentemente dalle
attività svolte e dai risultati ottenuti".
"Abbiamo perciò deciso di intervenire senza interventi drastici.
Pordenone - ha concluso Rosolen - ha lavorato molto bene,
costruendo un buon patrimonio edilizio e dimostrandosi più
attrattiva anche grazie alla sua collocazione geografica.
Inoltre, ha avuto cinque corsi Its finanziati
dall'Amministrazione regionale. Il riparto attuale, alla presenza
dei sindaci e senza obiezioni da entrambi i versanti, è stato
votato anche dai presidenti dei Consorzi e dalla Conferenza
regionale per il diritto allo studio universitario".
ACON/DB-fc