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Covid: Zalukar (Misto), nuovi indicatori e strategie contro emergenza

18.11.2020
17:16
(ACON) Trieste, 18 nov - "Buona parte del mondo scientifico lamenta le carenze nel sistema dei 21 indicatori usati dal Governo per scegliere l'intensità delle misure di contenimento delle attività umane per rallentare la corsa del virus. Il presidente dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn), Antonio Zoccoli, esorta il Governo a rendere disponibili i dati alla comunità scientifica, perché dalle diverse aree di studio possono arrivare suggerimenti utili e soluzioni efficaci".

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo Misto), aggiungendo che "gli fa eco il presidente dell'Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, che sottolinea l'ormai scarsa affidabilità nel calcolo dell'indice Rt e invita a prendere in considerazione altri indicatori".

"Se l'approccio dei 21 indicatori vuole essere scientifico, quindi, la condivisione dei dati diventa un elemento fondamentale, perché permette sia l'elaborazione di nuove idee che verifiche indipendenti, come usuale in ambito scientifico. La scarsa condivisione, unitamente all'opacità del metodo usato, si presta invece a contestazioni scientifiche - prosegue Zalukar - che poi si estendono alla politica, generando attriti istituzionali tra Stato e Regioni. Se l'obiettivo è quello di uscire velocemente dal picco epidemico con i minori danni possibili, è perciò il caso di svelare i dati e di migliorare il flusso informativo. Per perfezionare la qualità dei dati forse è tardi, ma riconoscere il problema è il primo passo per risolverlo".

"Pur non avendo una letalità allarmante come la Sars, l'approccio alla lotta al Covid-19 - sottolinea Zalukar - ha privilegiato quasi universalmente l'aspetto epidemiologico. Le agenzie internazionali specializzate, come del resto le autorità sanitarie nazionali, hanno dedicato i loro sforzi a non sovraccaricare gli ospedali. Non stupisce pertanto che i 21 indicatori siano in larga misura epidemiologici e in via residuale organizzativi. Questo approccio, tuttavia, ha due principali lacune: in primo luogo è farraginoso, probabilmente impreciso e quindi foriero di storture; in secondo luogo non è prospettico e non considera gli effetti a medio-lungo termine".

"Rifacendosi ai rapporti delle già citate agenzie internazionali, sarebbe perciò doveroso - suggerisce il consigliere del Gruppo Misto - introdurre indicatori economici e sociali. Se una situazione di crisi, generando instabilità, influisce negativamente sull'arena finanziaria, i lockdown hanno un forte impatto sull'economia reale, innescando avvitamenti recessivi difficilmente recuperabili. Sembra ragionevole soppesare, insieme alla situazione epidemiologica, anche elementi economici e sociali quali Pil, risparmio privato, ricorso a mutui, composizione della ricchezza delle famiglie e livello degli stipendi. Tutti interrelati alla futura capacità di risposta dei servizi sanitari e allo stato di salute dei cittadini".

"Un bilanciamento tra stato epidemiologico, produzione economica e la ricerca di nuove prospettive di sviluppo - conclude la nota - vanno ricercati già adesso per non ipotecare il nostro futuro rischiando che si avveri la frase populista: 'Non si muore di Covid, ma si muore di fame'". ACON/COM/db



Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto