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Migranti: Bernardis (Lega), gravi colpe sx su contagi operatori Cara

19.11.2020
12:05
(ACON) Trieste, 19 nov - "L'intempestiva chiusura del Cara di Gradisca ha facilitato la diffusione del contagio fra gli stessi incolpevoli lavoratori e la responsabilità di questa vicenda ricade sulle spalle del sindaco Linda Tomasinsig che ha affrontato la questione in maniera ideologica".

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega), che a più riprese aveva segnalato situazioni di potenziale pericolo per i cittadini di Gradisca di Isonzo, del territorio goriziano e per i lavoratori e gli ospiti della struttura di accoglienza, a causa dei frequenti spostamenti incontrollati dei richiedenti asilo poi risultati positivi al Covid-19.

"Se avesse ascoltato i miei appelli per dichiarare zona rossa la struttura di accoglienza, si sarebbero potuti evitare numerosi contagi e situazioni di pericolo causate dalle ripetute uscite furtive di richiedenti asilo dal Cara. Prima che sia troppo tardi, il sindaco segua l'esempio di altri primi cittadini, fra cui Pietro Fontanini, che, per tutelare la salute dei propri concittadini e degli ospiti stessi, hanno limitato le uscite dei richiedenti asilo dai centri di accoglienza".

"Mi domando - prosegue Bernardis - come mai le proposte sensate fatte dal sottoscritto, sia questa estate ma anche recentemente, non abbiano trovato subito la giusta risposta ma, anzi, siano state tacciate di essere strumentali da una certa parte della sinistra provinciale e regionale".

"Il sindaco Tomasinsig, di concerto con la Prefettura di Gorizia, dichiari quanto prima zona rossa il Cara di Gradisca d'Isonzo. Non si capisce - conclude il leghista - perché le regole per evitare la diffusione del contagio dovrebbero valere solo per gli italiani mentre ai richiedenti asilo è sempre tutto concesso". ACON/COM/fc



Diego Bernardis, consigliere regionale della Lega