Migranti: Bernardis (Lega), gravi colpe sx su contagi operatori Cara
(ACON) Trieste, 19 nov - "L'intempestiva chiusura del Cara di
Gradisca ha facilitato la diffusione del contagio fra gli stessi
incolpevoli lavoratori e la responsabilità di questa vicenda
ricade sulle spalle del sindaco Linda Tomasinsig che ha
affrontato la questione in maniera ideologica".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Diego Bernardis
(Lega), che a più riprese aveva segnalato situazioni di
potenziale pericolo per i cittadini di Gradisca di Isonzo, del
territorio goriziano e per i lavoratori e gli ospiti della
struttura di accoglienza, a causa dei frequenti spostamenti
incontrollati dei richiedenti asilo poi risultati positivi al
Covid-19.
"Se avesse ascoltato i miei appelli per dichiarare zona rossa la
struttura di accoglienza, si sarebbero potuti evitare numerosi
contagi e situazioni di pericolo causate dalle ripetute uscite
furtive di richiedenti asilo dal Cara. Prima che sia troppo
tardi, il sindaco segua l'esempio di altri primi cittadini, fra
cui Pietro Fontanini, che, per tutelare la salute dei propri
concittadini e degli ospiti stessi, hanno limitato le uscite dei
richiedenti asilo dai centri di accoglienza".
"Mi domando - prosegue Bernardis - come mai le proposte sensate
fatte dal sottoscritto, sia questa estate ma anche recentemente,
non abbiano trovato subito la giusta risposta ma, anzi, siano
state tacciate di essere strumentali da una certa parte della
sinistra provinciale e regionale".
"Il sindaco Tomasinsig, di concerto con la Prefettura di Gorizia,
dichiari quanto prima zona rossa il Cara di Gradisca d'Isonzo.
Non si capisce - conclude il leghista - perché le regole per
evitare la diffusione del contagio dovrebbero valere solo per gli
italiani mentre ai richiedenti asilo è sempre tutto concesso".
ACON/COM/fc