Recovery Fund: Zilli in I Comm, occasione storica se Regioni coinvolte
(ACON) Trieste, 19 nov - "Un'occasione storica e un momento
unico per la programmazione europea", purtroppo però condizionato
"da tempistiche stringenti e dalla mancanza di indicazioni in
merito a perimetro finanziario, contenuti e ruolo che, come
Regione Friuli Venezia Giulia, potremo rivestire. Auspichiamo, in
tal senso, un'ulteriore riflessione da parte del Governo riguardo
il coinvolgimento delle Regioni".
Lo ha sottolineato oggi l'assessore regionale alle Finanze,
Barbara Zilli, in apertura di lavori della I Commissione
consiliare, presieduta da Alessandro Basso (FdI) e riunita in
modalità telematica, dedicati alla sua informativa incentrata sul
tema del Recovery Fund. Ai lavori ha partecipato anche il
presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin.
Zilli, reduce dall'illustrazione del Bilancio consolidato per
l'esercizio finanziario 2019 (in quella fase il gruppo di lavoro
era stato integrato dai presidenti delle altre Commissioni
consiliari), ha anche ricordato che "il Recovery fund va
analizzato in un quadro di incertezza come quello attuale e
dubito seriamente che i tempi possano rivelarsi brevi. In esso si
incrociano svariati strumenti finanziari, tutti potenziali
veicoli di risorse per il sistema italiano e anche per la nostra
regione. Sono tre i canali di finanziamento che, in
contemporanea, si innestano sui veicoli normali come la
Programmazione europea attuale 2014-20 e quella futura 2021-27.
Quindi, il momento è davvero strategico".
"Nel luglio scorso - ha ricordato l'assessore - il Consiglio
europeo ha approvato stanziamenti per 1.824 miliardi di euro,
articolati in due linee di finanziamento: il quadro finanziario
pluriennale per la politica di coesione 2021-27 che ne destina
oltre 38 miliardi all'Italia e il pacchetto Next Generation Eu
(ossia, il Recovery Fund) che riconosce 750 miliardi. 209 sono
destinati al Programma per la ripresa e la resilienza (Pnrr) da
poter utilizzare nel Sistema paese: 190 per il Pnr, 11 per il
React-Eu e 8 per il Programma Horizon-Eu".
"Il Governo ha anche deciso che il Pnrr sia costituito con il
coordinamento del Comitato interministeriale per gli Affari
europei. I processi di lavorazione dello Stato e quelli di
istruttoria tecnica - ha evidenziato Zilli - hanno però fatto
emergere fin da subito, come hanno evidenziato un po' da tutte le
Regioni, una visione centralistica per un dialogo dello Stato
solo con i suoi Enti ausiliari sul territorio, senza coinvolgere
le Regione e le Autonomie locali".
"Le Regioni - ha proseguito - hanno più volte offerto la
disponibilità di condividere il percorso e io stessa sono stata
indicata dal governatore Massimiliano Fedriga come rappresentante
per il tavolo politico nell'ambito della Conferenza delle
Regioni. Esisteva anche la volontà di creare un patto
territoriale con le rappresentanze locali per renderle
protagoniste insieme allo Stato di un percorso comune. Salvo
qualche apertura del ministro per gli Affari europei, Vincenzo
Amendola, il Governo ha comunque inteso procedere in maniera
diversa, anche abbiamo comunque creato un gruppo di coordinamento
per fissare le linee per un'uniformità di intervento, evitando
sovrapposizioni e rispettando le varie caratteristiche
territoriali. Il ministro ha accolto la proposta di
collaborazione delle Regioni, ma nessuno ha compreso il loro
ruolo e, per ora, rimangono solo soggetti attuatori e non
protagonisti delle scelte".
Nel corso del dibattito, caratterizzato da richieste di dettaglio
e di approfondimento, sono intervenuti i consiglieri Diego
Moretti, Enzo Marsilio e Sergio Bolzonello (Pd), Cristian Sergo
(M5S), Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia), Antonio
Lippolis (Lega), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Tiziano
Centis (Cittadini).
Tutti i consiglieri hanno manifestato l'esigenza di curare in
maniera particolare il coordinamento e la condivisione attraverso
un costante e approfondito dibattito, manifestando tuttavia una
certa perplessità per le tempistiche particolarmente strette
nell'ottica della predisposizione di programmi organici ed
efficaci. Nello specifico, all'ottimismo operativo di Honsell ha
fatto eco lo scetticismo del leghista Lippolis. Centis, dal canto
suo, ha auspicato che venga evitato "un assalto alla diligenza,
caratterizzato da un eccesso di istanze che, invece, devono
essere controllate con attenzione".
Il pentastellato Sergo, auspicando "progetti concreti e non libri
dei sogni", ha invece chiesto di poter "esaminare i risultati
della prima ricognizione effettuata dagli uffici", chiedendo
anche lumi in merito "alla ripartizione degli 80 miliardi di euro
che, secondo i miei calcoli, potrebbero portare in Fvg un
miliardo e 600 milioni". Il consigliere Moretuzzo, parlando di
"partita della vita", ha sottolineato che "la nostra forza potrà
arrivare solo dalla possibilità di elaborare una strategia chiara
e ben definita, indipendentemente dal rapporto con lo Stato".
Il rappresentante dem, Bolzonello, ha infine ricordato che
"inizialmente avevo attribuito meno di un'ora da parte dell'Aula
da dedicare alla nostra mozione sul Recovery Fund. Un contatto
con il presidente Zanin, invece, mi ha confermato il valore di
questa tematica decisiva per il futuro della comunità e mi adeguo
con piacere a qualcosa di molto più esauriente. Tuttavia, vorrei
capire - ha concluso - se la Giunta regionale ritenga che questo
ambito sia di pertinenza esclusivamente sua oppure pensi di
estenderlo anche al Consiglio".
"Noi ci siamo mossi subito - ha sottolineato Zilli in sede di
replica finale - e, considerando il tetto massimo di risorse
complessive da 80 miliardi, tutti dovranno rivedere le proprie
esigenze. Attualmente, non siamo in grado fare una cernita delle
progettualità, perché non conosciamo le risorse. Quindi, la
preoccupazione sull'effettiva attuazione di questo importante
veicolo ci impedisce di incidere sulle progettualità per la
ripresa".
"Siamo ingabbiati da tempistiche stringenti, ma - ha aggiunto -
non conosciamo ancora perimetro finanziario, contenuti e ruolo
che potremo rivestire. Non abbiamo linee guide alle quale
attenerci. Personalmente, rinnovo l'impegno con il Cr e invito
tutti i consiglieri a prendere contatti con i rispettivi
rappresentanti a Roma".
"La fase è ancora embrionale ma, nonostante tutto, non siamo
rimasti fermi: la raccolta è stata fatta con numeri e valore
potenziale delle proposte. Serve comunque - ha concluso Zilli -
un quadro generale più chiaro per confrontarci e poter infine
selezionare. Questo è l'impegno che mi prendo e auspico un
dibattito approfondito la prossima settimana in Aula".
ACON/DB-fc