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Porto Monfalcone: Bini in IV Comm, ostacoli non fermeranno iter escavo

19.11.2020
17:51
(ACON) Trieste, 19 nov - "Abbiamo intenzione, nonostante alcuni rischi concreti per le finanze pubbliche, di stipulare comunque il contratto con l'aggiudicatario entro la fine del mese. Si tratta di un'opera di dragaggio importante per il Friuli Venezia Giulia e la Regione, nonostante le difficoltà riscontrate in un percorso ormai giunto al ventunesimo anno di età, crede in questo progetto".

Lo ha sottolineato oggi l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, durante i lavori della IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin (FI) e riunita in modalità telematica, riferendosi allo stato dell'arte dell'escavo del canale di accesso al porto di Monfalcone.

Delegato dal governatore Massimiliano Fedriga, insieme al collega titolare della Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, Bini ha risposto a una richiesta di audizione avanzata il 9 settembre da una serie di consiglieri regionali con primo firmatario Diego Moretti (Pd). Gli altri richiedenti erano stati invece i dem Mariagrazia Santoro e Nicola Conficoni, Tiziano Centis (Cittadini), Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo (M5S), Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Pizzimenti lo ha definito "un percorso molto complesso e farraginoso lungo il quale qualcuno, invece di aiutare, ha provocato ulteriori difficoltà che ci hanno portati fino a questo punto. Ribadisco - ha aggiunto - che si tratta di un'opera fondamentale e necessaria".

A inizio lavori, Moretti aveva ricordato una precedente audizione tematica, datata 3 ottobre 2019, nel corso della quale "erano stati annunciati sviluppi immediati e tempi procedurali a brevi ma, per ora, non ci sono state novità. Vorremmo capire, pertanto, a che punto siamo e cosa sia accaduto ma, soprattutto, se la Regione Fvg crede ancora nel progetto, nonostante i quasi 20 milioni di euro legati all'opera".

Bini, dal canto suo, ha illustrato la lunga storia operativa legata al dragaggio del canale di accesso al porto di Monfalcone, iniziata nel 1999 e "caratterizzata anche da alcuni trasferimenti di competenze e una Valutazione di impatto ambientale (Via) accolta nel 2015 con progetto esecutivo approvato nel febbraio 2019, avendo superato tutte le prescrizioni presenti nella Via nazionale".

"I problemi sono iniziati - ha aggiunto l'assessore Fvg alle Attività produttive - allorché il Provveditorato per le Opere pubbliche ha iniziato ad assumere una posizione diversa: non esprimendosi mai tra il 2013 e il 2016, per poi evidenziare osservazioni e precisazioni. Abbiamo risposto con le opportune integrazioni e, in data 8 giugno 2019, indicendo anche una procedura di gara con operazioni concluse il 26 maggio 2020, mentre sono in fase di svolgimento tutti gli incarichi di monitoraggio faunistico e ambientale, nonché le procedure di affidamento dell'incarico del collaudatore tecnico".

Tuttavia, a oggi, il Provveditorato "non ha ancora espresso parere in merito alla documentazione di approfondimento a un anno dal nostro invio e ciò comporta incertezza sulla cantierabilità dell'opera. Inoltre, la mancata sottoscrizione del contratto - ha evidenziato Bini - complica e mette a rischio la copertura a bilancio per gli anni successivi. Infine, all'orizzonte si profila anche un passaggio di consegne tra la direzione centrale Attività produttive e la direzione centrale Ambiente e quindi, a partire dal 1 gennaio 2021, non ci occuperemo più di dragaggi".

Alle richieste di approfondimento da parte dei consiglieri Santoro e Moretti "in merito all'inerzia da parte del Provveditorato", gli uffici hanno parlato di "posizione di contrarietà a prescindere, nonostante l'assenza di reclami e l'attento controllo delle Autorità giudiziarie, tra competenze vere e presunte". Infine, è stato lamentato "un forte ritardo nei tempi di pronuncia", nonché "la volontà di portare la pratica su un binario morto, nonostante non siano mai stati sollevati vizi o criticità di natura ambientale".

Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i consiglieri regionali Giuseppe Nicoli (FI), Antonio Calligaris e Lorenzo Tosolini (Lega). Calligaris ha parlato esplicitamente di "una guerriglia continua che ha provocato questo muro di gomma che tiene lontano il risultato finale: il migliore utilizzo del porto di Monfalcone". Secondo Tosolini, invece, trattasi di "problema politico per risolvere il quale serve un confronto Stato-Regione al più alto livello possibile. Ormai si è perso anche troppo tempo e una soluzione va trovata in fretta".

Il forzista Nicoli ha concordato sull'origine del problema, aggiungendo che "lo Stato vede la Regione Fvg come un semplice soggetto attuatore nel campo delle infrastrutture. Perciò è necessario prendere il pallino in mano per riappropriarci del nostro ruolo in tema di pianificazione perché, se queste opere non verranno realizzate, cadrà anche una serie di preziose opportunità. È in gioco buona parte della nostra autonomia regionale".

In fase di replica finale, l'assessore Bini ha ricordato che "il 6 agosto 2020 il governatore Fedriga ha preso carta e penna per scrivere al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, presentando la problematica, oltre alla causa ostativa e rallentante. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, rivolgendoci al ministro competente per smuovere la situazione". ACON/DB-fc



Mara Piccin, presidente della IV Commissione consiliare, riunita in modalità telematica
Porto Monfalcone: Bini in VI Comm, ostacoli non fermeranno iter escavo - Foto
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Porto Monfalcone: Bini in VI Comm, ostacoli non fermeranno iter escavo - Foto N.1