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Trasparenza: Zanin, attuale pandemia informazione provoca confusione

20.11.2020
12:58
(ACON) Udine, 20 nov - "Servizio, qualità, autonomia e trasparenza. Questi quattro elementi saranno fondamentali per consentirci di uscire da una pandemia che ci consegnerà una società diversa. Noi potremo entrarvi con il piede giusto solo se sapremo riscoprire la riflessione sull'etica pubblica e le reali responsabilità che riguardano i soggetti chiamati a prendere le decisioni anche per gli altri".

Lo ha evidenziato oggi il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, nel corso del suo intervento in streaming al convegno "Etica pubblica in era di emergenza", organizzato in occasione della Giornata della Trasparenza 2020 dall'Università degli studi di Trieste.

"Affinché le cose siano monitorabili e verificabili - ha aggiunto il presidente - devono essere comprensibili e intelleggibili anche per la persona più semplice. Dobbiamo fare un grande lavoro, perché l'informazione è una bestia delicata da gestire e va seguita più sul piano della qualità che su quello della quantità. Chi vuole essere opaco mette invece a disposizione una marea di informazioni, difficilmente controllabili, che portano alla confusione. Proprio come sta avvenendo adesso anche in relazione all'emergenza".

"La trasparenza - ha insistito Zanin - è funzione della conoscenza e, per essere realmente fruibile, deve essere verificabile. Talvolta, prendiamo per vere le notizie arrivate dai social e, invece, si tratta di semplici fake news. Viviamo una pandemia da informazione che dovrebbe essere finalizzata alla trasparenza ma che, invece, rischia di confondere".

"La trasparenza deve essere pura come l'acqua e offrire informazioni verificabili. C'è ancora molto da fare, una battaglia futura - ha proseguito il presidente - che può essere intrapresa solo con le armi della formazione e della cultura, sforzandoci di fornire ai cittadini tutti gli strumenti culturali per valutare correttamente l'enorme massa di informazioni e di sollecitazioni che piovono addosso a tutti noi".

Per quanto concerne il concetto di servizio, Zanin ha affermato che "tutti noi siamo chiamati nel corso della nostra vita, anche a livello privato, a lavorare per un'affermazione personale attraverso la realizzazione di progetti e idee. La parola servizio, per chi ha una responsabilità pubblica, assume perciò un valore quasi sacrale, perché non esiste attività pubblica senza un servizio verso il prossimo. L'etica, più che dalla carica che uno ricopre, dovrebbe discendere dalla valutazione esterna che si ha del suo operato. L'interesse generale deve essere finalizzato al progresso non dell'individuo ma della collettività".

In tema di qualità, "da presidente del Consiglio Fvg mi soffermo soprattutto su quella legislativa. Ossia, se le regole che governano il pubblico sono comprensibili, attuabili e facilmente realizzabili. La responsabilità sta tutta in capo al legislatore, perché molte volte le cose diventano opache oppure possono essere piegate al servizio individuale, anziché a quello comune, proprio per mancanza di qualità legislativa".

"Il Cr Fvg si è posto il problema - ha sottolineato Zanin - ed è stato attivato un percorso per soffermarsi sulla qualità legislativa perché, talvolta, le leggi partono con un'idea di interesse generale e un obiettivo ampio, ma poi nell'ambito dell'iter intervengono sollecitazioni ed emendamenti che portano l'interesse generale verso quello più limitato dei singoli in funzione del consenso. Un problema di qualità legislativa che riguarda i Cr, ma anche il Parlamento: serve una riflessione forte se vogliamo che l'azione sia trasparente, misurabile e monitorabile".

"Mi piace il mestiere che faccio e, ogni tanto, prendo le leggi scritte nel primo dopoguerra da parte dei padri costituenti - ha rivelato - e, se guardo la qualità del lessico grammaticale, le trovo dirette, univoche e comprensibili. Quelle di oggi, invece, possono anche essere costituite da un solo articolo e 7-800 commi con riferimenti ad altre leggi e rimandi".

Inoltre, in tema di autonomia, Zanin ha spiegato che "quando uno prende una decisione in ambito pubblico si assume anche la responsabilità di ciò che essa può provocare nell'opinione comune, nella comunità e nella società. L'autonomia della nostra Regione, anche nel campo della produzione legislativa e non solo nell'amministrazione diretta, non è certo contrapposta a quella dello Stato, ma deve collaborare con i suoi poteri partendo dalla base, affinché il cittadino possa controllarla, valutarla e giudicarla".

"Nel periodo del terremoto - ha quindi ricordato - ci fu la delega ai sindaci per la ricostruzione evidenziando una straordinaria collaborazione, forse mai più toccata da allora, tra primi cittadini, Regione e Stato. Tutti si comportarono sul territorio in linea con la filosofia autonomistica del Fvg. Allontanando il potere decisionale del controllo diretto del cittadino in un processo inverso alla sussidiarietà - ha concluso Zanin - credo si allontani anche il controllo sulla realizzazione delle scelte pubbliche".

L'evento moderato da Roberto Di Lenarda (magnifico rettore dell'Università di Trieste), oltre alla presenza di numerosi oratori ha visto anche la partecipazione di Valerio Valenti (commissario del Governo a Trieste e nella Regione Fvg), Oria Settesoldi (presidente del Tar Fvg), Paolo Simeon (presidente della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale del Fvg) e Andrea Crismani (delegato dal rettore agli Affari legali e Trasparenza). ACON/DB-fc



Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, durante il suo intervento on line
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