Parco del Mare: M5S, diciamo no a un progetto-prigione
(ACON) Trieste, 20 nov - "Ribadiamo la nostra contrarietà al
Parco del Mare di Trieste. Naturalmente non ci opponiamo alla
riqualificazione dell'area su cui dovrebbe sorgere la struttura,
ma non possiamo nascondere le nostre perplessità sulla
sostenibilità del progetto e sulla realizzazione di una 'prigione
del mare' che nulla ha a che fare con la cultura marinaresca che
una città come Trieste può veicolare".
Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, in
una nota in cui spiegano che da anni chiedono "un serio business
plan per un Parco che, nel corso degli anni, ha cambiato più
volte localizzazione e per il quale si sparano numeri di
potenziali visitatori senza alcuna visione".
"Tanto più in una fase in cui si gridano allarmi per la tenuta
delle nostre imprese commerciali, turistiche e di ristorazione,
sbandierare questi progetti non è nel nostro modo di vedere la
società e la comunità che vogliamo. I dubbi sulla sostenibilità
economica non sono certo stati fugati, anzi in tempi di pandemia
sono ancora più attuali - evidenziano Dal Zovo, Capozzella, Sergo
e Ussai -, e non vorremmo rimanga l'ennesima occasione in cui ad
avvantaggiarsene sia solo il costruttore. Sì dice che sognare non
costi nulla, qui invece i costi ci sono e non vorremmo si
tramutasse il tutto in un incubo per la città".
Gli esponenti del M5S fanno poi presente che "ammesso e non
concesso che il numero di visitatori ipotizzato per il Parco del
Mare sia credibile, si pone il problema urbanistico: il sito
previsto per la sua realizzazione è un cul de sac alla fine delle
Rive, già in affanno per quel che riguarda parcheggi e
collegamenti su cui gravitano gli utenti dei circoli nautici e
dei due stabilimenti balneari storici presenti in zona. I recenti
accadimenti hanno tolto dall'agenda la piscina terapeutica, che
altrimenti sarebbe della partita. Non si capisce, quindi, come
questa area della città possa reggere un flusso così copioso di
turisti".
"Ma ci opponiamo anche alla realizzazione di un grande acquario,
con animali rinchiusi in una vasca spacciata per strumento di
educazione e sensibilizzazione - aggiungono i pentastellati -.
Trieste, da città di mare per eccellenza, dovrebbe invece
ospitare un museo capace di educare i cittadini al rispetto di un
elemento fondamentale per il futuro del nostro pianeta e di chi
lo abita. Troviamo assurdo che nel 2020, quando si stanno già
sviluppando idee diverse per quanto riguarda i circhi con
animali, si possa anche solo pensare di realizzare un nuovo
acquario in Italia. La cultura della libertà, che soprattutto in
questi mesi ci sta particolarmente a cuore, non può essere
insegnata davanti a una gabbia".
ACON/COM/rcm