Covid: Zanon (Pr Fvg/Ar), ok stop zone rosse ora serve screening massa
(ACON) Trieste, 23 nov - "Accolgo con favore la decisione di
non creare zone rosse in alcuni piccoli Comuni montani della
regione, ma di avviare invece un piano di monitoraggio in quelle
stesse aree attraverso l'accertamento diffuso tra la popolazione
mediante l'uso dei tamponi".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Emanuele Zanon
(Progetto Fvg/Ar), riferendosi "a quanto dichiarato oggi dal
presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, nel corso
della conferenza stampa incentrata sulla nuova ordinanza
Covid-19".
"In merito all'avvio di uno screening diffuso in questi piccoli
paesi, da estendersi poi ad altri Comuni del Friuli Venezia
Giulia, pur condividendo - aggiunge Zanon - l'avvio del piano di
monitoraggio, si ritiene che questo possa essere efficace se
venisse subito sviluppato quasi contestualmente in tutta la
regione".
"Il modello da imitare - suggerisce l'esponente del Progetto -
può essere perciò quello dell'Alto Adige, dove l'indagine
gratuita con i test antigenici rapidi è stata effettuata in modo
coordinato, diffuso e simultaneo su quasi il 60% della
popolazione, così da ottenere una base informativa dei dati molto
ampia e rappresentativa".
"L'attuale organizzazione del sistema del Fvg - dettaglia ancora
il consigliere Zanon - vede coinvolti in prima linea i
Dipartimenti di prevenzione, i medici di medicina generale, il
personale sanitario e tecnico di supporto, nonché i laboratori di
analisi, oltre ai volontari e agli altri soggetti privati che
effettuano in modo complementare tali accertamenti. Se non
riuscisse a garantire la copertura quasi totale della popolazione
in tempi contenuti, si potrebbe perlomeno optare per una
selezione delle categorie di persone più esposte al rischio di
contrazione e trasmissione del virus".
"Tali classi di popolazione - spiega il rappresentante del Pr
Fvg/Ar - dovrebbero essere prescelte dagli esperti sulla base
delle conoscenze scientifiche e dei dati statistici. Molti
imprenditori hanno già avviato delle campagne autonome di
monitoraggio per i dipendenti delle rispettive aziende,
rivolgendosi agli operatori privati della sanità. Si potrebbe
quindi promuovere un sistema di coordinamento dei dati in forma
collaborativa con il Sistema sanitario regionale, prevedendo
anche un possibile supporto economico alle aziende interessate
per sgravarle dei maggiori costi sostenuti".
"Pur comprendendo le difficoltà che possono derivare
dall'attuazione di un tale e massiccio piano di intervento,
pensiamo - conclude Zanon - che risulterebbe il sistema più
efficace e immediato per ottenere una panoramica realistica sullo
stato di salute della popolazione, per migliorare il sistema dei
tracciamenti e, quindi, adottare tutte le misure conseguenti per
evitare un peggioramento della criticità epidemiologica".
ACON/COM/db