Covid: Zalukar (Misto), Asugi riveda subito pianificazione a Trieste
(ACON) Trieste, 23 nov - "Dispiace sentire le accuse di
irresponsabilità nei confronti dei cittadini per spiegare
l'andamento del contagio. Durante un'epidemia, infatti, conta il
comportamento delle persone, ma pesa anche l'efficienza della
sanità. E questa, a Trieste, sembra essere in grande sofferenza".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar
(Gruppo Misto), ricordando che "le Unità speciali di continuità
assistenziale (Usca) sono sottodimensionate e risentono dei
deficit organizzativi dell'Azienda sanitaria. Dipartimento di
prevenzione, distretti e ospedale sembrano muoversi come
compartimenti stagni".
"Lo stato in cui versa il fronte tamponi è a dir poco drammatico
- sottolinea Zalukar - e ci sono decine, forse centinaia, di
persone che cercano una risposta che non arriva o che arriva con
grande ritardo. Che senso ha fare tanti tamponi, se poi il
referto deve essere atteso per giorni?".
"Nelle case di riposo, inoltre, preoccupa la forzata convivenza
tra ospiti Covid-positivi dopo che l'Azienda sanitaria
universitaria Giuliano Isontina (Asugi) ha comunicato di non
essere più in grado di spostarli tempestivamente. Eppure, non
sono numeri enormi e un mese fa - ricorda ancora il consigliere
del Gruppo Misto - avevamo preavvertito che sarebbero serviti
almeno 200-300 posti: le soluzioni c'erano ed erano a portata di
mano. Ora, se non si provvederà in tempo, esiste il rischio di
una diffusione esplosiva nelle case di riposo. Questa è
un'urgenza assoluta".
"Per quanto concerne gli ospedali, l'assurda commistione di
pazienti Covid e no Covid, sia a Cattinara che all'ospedale
Maggiore, aumenta a dismisura il rischio di contagio in ambedue i
presidi di Trieste. Intanto, però, chi è affetto da altre
malattie anche più gravi - avvisa Zalukar - stenta ad avere
risposte certe e in tempi ragionevoli, di qualsiasi patologia si
tratti: chi non ha il Covid, rischia di non esistere più agli
occhi del mondo sanitario".
"Su questa situazione - aggiunge la nota - incombe lo spettro
dell'incomunicabilità, giacché non esiste certezza che i numeri
telefonici dedicati al Covid rispondano. Eppure, i telefoni si
sono moltiplicati come i funghi d'autunno: un numero verde per
guardia medica e Usca, uno di Televita per i tamponi, uno della
Protezione civile per le altre informazioni Covid e anche il 112.
Scoordinati tra loro, tuttavia, aggiungono confusione a
confusione".
"Infine, continuano a mancare - conclude Zalukar - una vera
cabina di regia operativa 24 ore su 24, le procedure e i
protocolli, nonché sufficienti comunicazioni, mentre gli stessi
operatori sanitari sono lasciati soli. Curare a casa, proteggere
le residenze per anziani, preservare gli ospedali e rispondere a
chi chiede aiuto sono precetti fondamentali per affrontare
l'epidemia. In questo senso, va rivista subito la pianificazione
di Asugi".
ACON/COM/db