Istruzione: Da Giau-Honsell, con ddl 113 troppo controllo regionale
(ACON) Trieste, 24 nov - Contraria a un ruolo non neutro della
Regione rispetto all'autonomia delle istituzioni scolastiche,
dunque contraria a una puntualizzazione dei contenuti dei
progetti di potenziamento dell'offerta formativa oggetto di
contributo regionale che sottende a una volontà di controllo e
indirizzo irrispettosa delle competenze di dirigenti e insegnanti.
Si può riassumere così il primo punto negativo del disegno di
legge 113 su Istruzione e Diritto allo Studio per la relatrice di
minoranza Chiara Da Giau (Pd), che suggerisce di puntare
piuttosto "alla connettività, funzionale alla didattica digitale.
Serve urgentemente fibra ottica, che manca e costringe le scuole
a ricorrere autonomamente al privato per la connessione".
Inoltre, "gli acquisti affidati alle segreterie scolastiche sono
ulteriore aggravio e non garantiscono sempre qualità dei
prodotti".
Positivi, per la consigliera, i passaggi del ddl per quanto
attiene la triennalità della pianificazione del diritto allo
studio e del sostegno all'offerta formativa; la previsione
dell'anticipo dell'erogazione dei contributi per i libri in
comodato; l'inserimento anche dei libri in formato digitale tra
quelli in comodato; il tema dell'analfabetismo funzionale.
Andrebbe invece dettagliato meglio il contributo Dote Scuola,
affinché non si sovrapponga con altri interventi di questo tipo;
negativo che il programma immigrazione dell'anno 2020 abbia
trascurato il sostegno all'inserimento scolastico degli alunni
stranieri; non c'è ancora chiarezza sul ruolo delle consulte
provinciali; l'inserimento del progetto "I lincei per la scuola",
pur comprendendo la qualità dell'offerta formativa dello stesso,
non trova giustificazione se non in una co-progettazione che
coinvolga ampiamente destinatari e fornitori; continua a mancare
la parte del percorso di educazione e istruzione che si svolge
nelle scuole dell'infanzia, sarebbe però il tempo di avviare una
riflessione sul tema.
Infine, per Da Giau l'aiuto al tempo integrato extrascolastico è
solo accennato, mentre "interventi di questo tipo, magari
sostenuti dai patti di comunità, sono di fondamentale valore per
le scuole, le famiglie e le comunità territoriali".
Per l'altro relatore di minoranza, Furio Honsell (Open Fvg), si è
di fronte a una legge che "non riesce ad essere qualificante, ma
un mero controcanto normativo-burocratico a un impianto
pre-esistente, di difficile lettura anche nella forma e necessita
pesantemente di un quadro di raffronto per essere decifrabile.
Questo non significa che la norma non abbia spunti interessanti".
Honsell cita l'introduzione del Piano triennale, la Dote Scuola e
altri contributi direttamente alle famiglie, l'individuazione di
un interlocutore unico regionale (la nuova Ardis) e le misure per
il contrasto dell'analfabetismo emotivo e funzionale quali
innovazioni burocratiche. "Non emergono, però, autentiche
strategie che incidano efficacemente sia sulle criticità
strutturali del nostro sistema del diritto allo studio sia su
quelle emergenziali derivanti dalla crisi che stiamo vivendo.
Anzi, la filosofia di questa legge rischia di aggravarle".
"La Regione dovrebbe consolidare le esperienze che si sono
sviluppate nell'ambito della didattica a distanza e
l'alfabetizzazione digitale, invece la principale criticità di
questo provvedimento è proprio il ruolo della Regione che, dal
ridimensionamento dei cosiddetti progetti speciali avvenuto con
la Lr 3/2019, ha assunto un ruolo accentratore e dirigista,
soffocando invece di favorire qualsiasi sperimentazione e
innovazione", ha detto ancora Honsell affiancandosi così a Da
Giau.
"Altra criticità del ddl 113 - secondo l'esponente di Open Fvg -
è l'assenza di azioni integrate. L'esempio più evidente riguarda
la digitalizzazione. È giusto dare risorse a scuole e famiglie
per l'acquisto di materiali, ma tutto ciò è inutile se
l'infrastruttura telematica non raggiunge tutte le abitazioni e
tutte le scuole, le condizioni sociali di studenti e famiglie non
permettono di poterle fruire in contesti culturali e spazi
alloggiativi adeguati, non viene fornita una consulenza di
cosiddetto trouble shooting. Al riguardo, presenterò un
emendamento che aggiungerà all'analfabetismo funzionale anche
quello di relazione e l'educazione all'affettività".
Ulteriori punti negativi sono, per Honsell, la mancanza del
contrasto all'abbandono scolastico, il non aiutare abbastanza le
famiglie per sostenere il percorso universitario dei figli, il
non prevedere un tavolo inter-assessorile per azioni integrate e,
infine, il ridurre ulteriormente il ruolo degli Enti regionali
per il diritto allo studio universitario (Erdisu), affidando loro
altri compiti puramente amministrativi.
ACON/RCM-fc