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Istruzione: Da Giau-Honsell, con ddl 113 troppo controllo regionale

24.11.2020
12:47
(ACON) Trieste, 24 nov - Contraria a un ruolo non neutro della Regione rispetto all'autonomia delle istituzioni scolastiche, dunque contraria a una puntualizzazione dei contenuti dei progetti di potenziamento dell'offerta formativa oggetto di contributo regionale che sottende a una volontà di controllo e indirizzo irrispettosa delle competenze di dirigenti e insegnanti.

Si può riassumere così il primo punto negativo del disegno di legge 113 su Istruzione e Diritto allo Studio per la relatrice di minoranza Chiara Da Giau (Pd), che suggerisce di puntare piuttosto "alla connettività, funzionale alla didattica digitale. Serve urgentemente fibra ottica, che manca e costringe le scuole a ricorrere autonomamente al privato per la connessione". Inoltre, "gli acquisti affidati alle segreterie scolastiche sono ulteriore aggravio e non garantiscono sempre qualità dei prodotti".

Positivi, per la consigliera, i passaggi del ddl per quanto attiene la triennalità della pianificazione del diritto allo studio e del sostegno all'offerta formativa; la previsione dell'anticipo dell'erogazione dei contributi per i libri in comodato; l'inserimento anche dei libri in formato digitale tra quelli in comodato; il tema dell'analfabetismo funzionale.

Andrebbe invece dettagliato meglio il contributo Dote Scuola, affinché non si sovrapponga con altri interventi di questo tipo; negativo che il programma immigrazione dell'anno 2020 abbia trascurato il sostegno all'inserimento scolastico degli alunni stranieri; non c'è ancora chiarezza sul ruolo delle consulte provinciali; l'inserimento del progetto "I lincei per la scuola", pur comprendendo la qualità dell'offerta formativa dello stesso, non trova giustificazione se non in una co-progettazione che coinvolga ampiamente destinatari e fornitori; continua a mancare la parte del percorso di educazione e istruzione che si svolge nelle scuole dell'infanzia, sarebbe però il tempo di avviare una riflessione sul tema.

Infine, per Da Giau l'aiuto al tempo integrato extrascolastico è solo accennato, mentre "interventi di questo tipo, magari sostenuti dai patti di comunità, sono di fondamentale valore per le scuole, le famiglie e le comunità territoriali".

Per l'altro relatore di minoranza, Furio Honsell (Open Fvg), si è di fronte a una legge che "non riesce ad essere qualificante, ma un mero controcanto normativo-burocratico a un impianto pre-esistente, di difficile lettura anche nella forma e necessita pesantemente di un quadro di raffronto per essere decifrabile. Questo non significa che la norma non abbia spunti interessanti".

Honsell cita l'introduzione del Piano triennale, la Dote Scuola e altri contributi direttamente alle famiglie, l'individuazione di un interlocutore unico regionale (la nuova Ardis) e le misure per il contrasto dell'analfabetismo emotivo e funzionale quali innovazioni burocratiche. "Non emergono, però, autentiche strategie che incidano efficacemente sia sulle criticità strutturali del nostro sistema del diritto allo studio sia su quelle emergenziali derivanti dalla crisi che stiamo vivendo. Anzi, la filosofia di questa legge rischia di aggravarle".

"La Regione dovrebbe consolidare le esperienze che si sono sviluppate nell'ambito della didattica a distanza e l'alfabetizzazione digitale, invece la principale criticità di questo provvedimento è proprio il ruolo della Regione che, dal ridimensionamento dei cosiddetti progetti speciali avvenuto con la Lr 3/2019, ha assunto un ruolo accentratore e dirigista, soffocando invece di favorire qualsiasi sperimentazione e innovazione", ha detto ancora Honsell affiancandosi così a Da Giau.

"Altra criticità del ddl 113 - secondo l'esponente di Open Fvg - è l'assenza di azioni integrate. L'esempio più evidente riguarda la digitalizzazione. È giusto dare risorse a scuole e famiglie per l'acquisto di materiali, ma tutto ciò è inutile se l'infrastruttura telematica non raggiunge tutte le abitazioni e tutte le scuole, le condizioni sociali di studenti e famiglie non permettono di poterle fruire in contesti culturali e spazi alloggiativi adeguati, non viene fornita una consulenza di cosiddetto trouble shooting. Al riguardo, presenterò un emendamento che aggiungerà all'analfabetismo funzionale anche quello di relazione e l'educazione all'affettività".

Ulteriori punti negativi sono, per Honsell, la mancanza del contrasto all'abbandono scolastico, il non aiutare abbastanza le famiglie per sostenere il percorso universitario dei figli, il non prevedere un tavolo inter-assessorile per azioni integrate e, infine, il ridurre ulteriormente il ruolo degli Enti regionali per il diritto allo studio universitario (Erdisu), affidando loro altri compiti puramente amministrativi. ACON/RCM-fc



Istruzione: Da Giau-Honsell, con ddl 113 troppo controllo regionale - Foto N.1
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