Violenza donne: Zanin, palazzo Consiglio rosso per smuovere coscienze
Marcolin (Crpo) chiede di velocizzare percorso contrasto
(ACON) Trieste, 25 nov - "Il 31,5% delle donne italiane tra i 16
e i 70 anni (significa 6 milioni e 788mila donne) ha subito una
violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, delle
quali 652mila sono state stuprate; dall'inizio dell'anno, nel
nostro Paese, sono stati registrati già 93 femminicidi; durante
il lockdown le richieste di aiuto sono aumentate del 73%. È
partendo purtroppo da questi dati Istat che oggi, 25 novembre,
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come
Consiglio regionale desideriamo portare il nostro contributo
perché il primo passo, il più importante, è quello di non girare
la testa dall'altra parte ma riconoscere con determinazione che
il problema esiste, che non riguarda solo gli altri ma tutti noi,
e tutti possiamo nel nostro piccolo fare qualcosa".
Lo ha affermato il presidente dell'Assemblea legislativa del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, che in apertura degli
odierni lavori d'Aula ha raccolto l'invito della consigliera
Ilaria Dal Zovo di far rispettare un minuto di silenzio pensando
alle donne che hanno subìto, o stanno ancora subendo, violenza
tra le mura domestiche piuttosto che sui luoghi di lavoro. Alle
18, invece, alla presenza di tutti consiglieri regionali in segno
di condivisione della problematica, è avvenuta l'accensione di
luci rosse per tingere la facciata del Palazzo, in piazza
Oberdan, a Trieste.
"Il lockdown non ha aiutato sicuramente le donne che vivono
disagi perché la convivenza forzata ha esacerbato situazioni già
critiche. Le chiamate al 1522, ci indica l'Istat, in questi 10
mesi hanno registrato un triste record, con numeri elevatissimi
nei giorni del blocco. Questo è il segnale incontrovertibile che
dobbiamo agire in fretta nel diffondere e far comprendere la
cultura della parità", è il commento della presidente della
Commissione regionale pari opportunità (Crpo Fvg), Dusy Marcolin.
"L'introduzione del Codice Rosso è solo un tassello del percorso
ancora lungo da fare, ma che necessariamente deve essere
accorciato come tempistica di azione. La Crpo Fvg - ha reso noto
la sua presidente - ha organizzato una serie di
incontri/intervista con figure professionali importantissime, che
trattano il tema violenza quotidianamente. Interviste che
metteremo in rete e che auspichiamo possano arrivare a tutte le
donne in difficoltà e che da questi suggerimenti e conoscenze
possano trovare il coraggio per mettere fine alle situazioni di
disagio che stanno, sempre segretamente, vivendo. Ascolteremo un
medico di famiglia, una commissaria di Polizia, una ginecologa
che lavora in ospedale e una psicologa-psicoterapeuta".
"Non esiste una cura alla violenza sulle donne, sia essa fisica o
psicologica - ha aggiunto Zanin - ma insieme, istituzioni e
cittadini, possiamo trovare come contrastarla, partendo dal
riconoscerla e passando per la prevenzione attraverso strumenti
come la scolarizzazione e l'inclusione sociale per non far
sentire le donne isolate, dando loro autonomia economica con
processi di formazione, educando i nostri figli sin da piccoli a
portare loro rispetto e riconoscere l'importante ruolo che hanno
all'interno della famiglia".
La consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) ha parlato di
"iniziativa importante, sperando che questa giornata non
costituisca solo un momento per indicare gli altri che sbagliano
ma, altresì, per fare una riflessione su tutti quei comportamenti
che possono aprire la porta all'idea che, con le donne, si può
fare qualsiasi cosa si voglia". La pentastellata Dal Zovo ha
suggerito invece che "oltre alla scuola, anche noi genitori
possiamo svolgere un ruolo fondamentale in questa grande
battaglia per educare i nostri figli al rispetto verso la donna e
le altre persone".
L'esponente dem, Mariagrazia Santoro, ha invitato tutti alla
riflessione, perché "la violenza sulle donne si articola
attraverso vari temi: anche quello economico per garantire
l'indipendenza di poter scegliere la strada migliore. Serve una
grande operazione culturale che riguardi soprattutto i ragazzi e
gli uomini, protagonisti di un atteggiamento di sopraffazione
emerso anche durante il lockdwon". La forzista Mara Piccin ha
ricordato il valore "dell'approvazione unanime di una mozione che
ora impegna il Cr Fvg. FI è intervenuta in aula per mia voce - ha
aggiunto - annunciando oggi stesso anche il deposito di un
progetto di legge nazionale che prevede l'istituzione di un
reddito per le persone che sono riuscite a lasciarsi alle spalle
un problema che, spesso, emerge in famiglia".
Simona Liguori (Cittadini) ha chiesto "un no secco,
senza sé e senza ma. Il problema è culturale e dobbiamo insegnare
ai nostri giovani il valore dell'affettività e a voler bene
all'altra persona nel rispetto dei generi, delle appartenenze e
delle etnie quale segno di civiltà".
"Alla violenza, che può essere eclatante quanto subdola - ha infine commentato da remoto Maddalena Spagnolo (Lega) - ogni individuo deve opporsi, stigmatizzando gli episodi e non lasciando correre alcunché fino a quando, si spera, questa piaga potrà essere superata".
In precedenza, l'Assemblea aveva approvato all'unanimità una
mozione presentata da Furio Honsell (Open Fvg) e sottoscritta da
tutti i consiglieri, che impegna la Giunta Fedriga ad attivare
misure urgenti di contrasto alla violenza di genere.
ACON/RCM-DB/fc