Covid: Zalukar (Misto), inconcepibile ko Pronto Soccorso Udine
(ACON) Trieste, 1 dic - "La coda di ambulanze con pazienti Covid
positivi in attesa davanti al Pronto Soccorso dell'Ospedale di
Udine è un'immagine che fa arrabbiare. Ma come è possibile che,
dopo quanto è accaduto a marzo e aprile, non si sia provveduto ad
attrezzare l'Ospedale ad una prevedibile seconda ondata?"
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar
(Misto), evidenziando che "i medici del Pronto Soccorso
dell'Azienda udinese hanno scritto una lettera in cui spiegano le
cause della situazione, denunciano le carenze e, in ultima
analisi, chiedono aiuto".
"Emerge - prosegue - che le problematiche da tempo evidenziate
dal personale sanitario sono state in larga misura inascoltate,
così la cronica carenza di personale, l'inadeguatezza strutturale
del PS, il difficoltoso reperimento di posti letto, la continua
esposizione al virus di pazienti e del personale, solo per citare
alcune criticità, rischiano di mettere ko l'Ospedale di Udine".
"Duole sottolineare - aggiunge ancora Zalukar - che queste
criticità erano già state portate all'attenzione dei piani alti
dell'Azienda e, si suppone, della direzione regionale Salute, ma
evidentemente 6-7 mesi per prepararsi adeguatamente non sono
stati sufficienti".
"Con sfumature leggermente diverse - incalza il consigliere del
Misto - le problematiche evidenziate dai medici del PS udinese
non sono dissimili dalle criticità riscontrate in altre Aziende
sanitarie della regione e che, finalmente, sono rilevate non
soltanto dai cittadini ma trapelano anche dai professionisti
della salute ai quali, lo ricordiamo, era fatto divieto di
interloquire con i mezzi di comunicazione. A fronte di disservizi
sempre più gravi, il bavaglio si allenta e l'evidenza
dell'inadeguatezza della complessiva risposta del Sistema
sanitario Fvg al virus appare in tutta la sua triste nudità".
"Ciò che conta adesso - conclude Zalukar - è individuare il
soggetto su cui agire per ovviare ai problemi, ammettendo
innanzitutto che la guida politica della Salute non ha saputo
coordinare le Aziende nonostante si sia dotato di un ente
tecnico, l'Arcs, che avrebbe dovuto supportare sia la direzione
regionale che le Aziende stesse".
ACON/COM/fc