Regeni: Zanin, Italia paga ruolo sempre più marginale nel Mediterraneo
"Obbligo non solo morale ritirare ambasciatore in Egitto"
(ACON) Trieste, 2 dic - "Il sostanziale stallo dell'inchiesta
della Procura di Roma sulla morte di Giulio Regeni, lo studente
isontino sequestrato e poi ucciso a Il Cairo tra gennaio e
febbraio 2016, che si infrange sul muro di gomma delle autorità
egiziane, così come il perdurante stato di fermo (oltre tre mesi)
dei 18 pescatori di Mazara del Vallo a Bengasi, in Libia, sono
figli di un ruolo sempre più marginale riservato all'Italia nel
bacino medio-oceanico del Mediterraneo. Va bene guardare con
estremo interesse all'Europa centro-orientale, sfogo vocazionale
soprattutto per il Friuli Venezia Giulia, ma è altrettanto
fondamentale riappropriarsi di quella credibilità che avevamo
fino a quando il Nord Africa non è stato destabilizzato
dall'annientamento di Gheddafi".
È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero
Mauro Zanin, rilevando l'ennesimo nulla di fatto rispetto ai
reali colpevoli dell'omicidio di Giulio Regeni "che conferma il
labirinto dal quale la verità provata rischia di non uscire,
tanto che ritirare l'ambasciatore in Egitto stavolta è un obbligo
non solo morale".
"Il punto - evidenzia Zanin - non è solo garantire giustizia alla
famiglia, in quanto c'è in gioco l'attuale e futuro
posizionamento dell'Italia nell'importante e baricentrico
scacchiere Mediterraneo. Per cominciare abbiamo perso posizioni
rispetto a Francia e Germania, poi sono entrate in gioco anche
nazioni prima escluse quali Cina, Russia e Turchia, relegando il
nostro Paese in terza se non quarta fila".
"I risultati di un declassamento che andava previsto ed evitato -
aggiunge il presidente del Cr Fvg - si vedono anche nella nostra
regione, ad esempio con il costante aumento dell'immigrazione
clandestina attraverso i confini con la Slovenia. Nessuno in
Italia - conclude Zanin - può quindi abbassare gli occhi o alzare
le spalle di fronte alla realtà di fatti che provocano reazioni a
macchia d'olio forse irreversibili".
ACON/FC