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Giovani: Rosolen in Lcv, 1,8 mln euro per nuovo avviso AttivaGiovani

09.12.2020
13:49
Misura ricollocazione disoccupati prorogata a 30 aprile 2021

(ACON) Trieste, 9 dic - Formazione e lavoro sono due temi sempre rilevanti, ma che in un periodo come questo, dettato da continui lockdown per le imprese, assumono un'importanza particolare, specie se si tratta di giovani e della loro ricerca di impiego.

Questa la riflessione, evidenziata dalla capogruppo del M5S, Ilaria Dal Zovo, che ha spinto il Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione (Lcv) presieduto da Franco Iacop (Pd) a far intervenire l'assessore regionale di riferimento, Alessia Rosolen, sullo stato di attuazione della legge regionale 7/2017 relativamente ad AttivaGiovani, sostegno all'assunzione con contratti di lavoro subordinato di prestatori di lavoro accessorio, misure sperimentali di accompagnamento intensivo alla ricollocazione.

La legge in questione - ha da subito ricordato l'assessore - si focalizza su tre punti generali: intervenire a favore dei circa 170mila Neet del Friuli Venezia Giulia (giovani di 15-29 anni, che nelle quattro settimane che precedono la loro presentazione non sono né occupati, né inseriti in un percorso di istruzione o formazione), potenziando il loro livello di occupabilità attraverso azioni a carattere formativo a forte valenza operativa ed esperienziale (Capo I); interventi straordinari di sostegno all'assunzione con contratti di lavoro subordinato di prestazione di lavoro accessorio (Capo II); una misura regionale di accompagnamento intensivo alla ricollocazione a favore di disoccupati non compresi nella platea dei beneficiari dell'assegno di ricollocazione (Capo III).

In riferimento al Capo I e, dunque, al progetto AttivaGiovani, è stato disposto un impegno di 4,5 milioni di euro distribuito nell'arco del triennio 2017-19 (3 mln finanziati dal Fondo sociale europeo e 1,5 da fondi regionali).

Guardando al contesto, i dati Istat al 1 gennaio 2019 rappresentano una regione nella quale la presenza di giovani con età compresa i 18 e i 29 anni è pari al 10,7% dei residenti (130.096 persone, a fronte di una popolazione complessiva di 1.215.538 abitanti). Di questi, quasi il 43% risiede nell'ex provincia di Udine. In generale, pur se presenti in percentuali basse, hanno un buon livello di formazione e posso rappresentare una risorsa per il sistema produttivo locale.

Nel corso del triennio 2017-19 si è registrato un progressivo decremento della percentuale di Neet (dal 16,9% del 2017 al 13,7% del 2019). Questo risultato colloca il Fvg al terzo posto, poiché solo il Trentino-Alto Adige e il Veneto hanno percentuali più basse in questo importante indicatore sulla condizione giovanile.

Dalla relazione, emergono poi i vari percorsi formativi e i relativi interventi di sostegno economico messi in campo dalla Regione, oltre alle analisi delle azioni poste in essere per AttivaGiovani e le modifiche apportate per poter essere più incisivi.

Per garantire un'omogenea ripartizione finanziaria e potenziare i servizi già presenti nei diversi territori, le risorse disponibili sono state suddivise in una quota base fissa annua, pari a 25mila euro, uguale per tutte le 18 Unioni territoriali intercomunali (Uti); il restante finanziamento è stato assegnato in rapporto al numero di giovani tra i 20 e i 29 anni presenti nei Comuni facenti parte dell'Uti medesima. E si è previsto che eventuali avanzi vadano a incrementare una dotazione finanziaria trasversale ai territori, da utilizzare per finanziare i progetti delle Uti che hanno esaurito i fondi a loro assegnati nell'annualità di riferimento e si sono dimostrate particolarmente propositive, presentando più progetti rispetto ai finanziamenti disponibili.

Una riflessione, nel documento presentato dalla Rosolen, non manca sul numero dei progetti presentati, approvati, avviati, conclusi, rinunciati. Ciò che emerge è che, a seguito di una modifica della legge avvenuta nel 2018 e riferita ai requisiti divenuti meno restrittivi per poter partecipare, si è quasi dimezzato in percentuale il numero dei progetti rinunciati.

Inoltre l'attività della terza annualità, che al momento non è ancora conclusa, è pesantemente condizionata dalla pandemia da Covid-19, poiché nei tre mesi di lockdown la presentazione dei progetti è stata sospesa e anche successivamente la necessità del rispetto delle misure di sicurezza per il contenimento del virus hanno di molto ostacolato l'avvio delle attività educative di tipo laboratoriale e, di fatto, arrestato la presentazione di nuove progettualità.

Quelle presentate, tuttavia, hanno avuto a riferimento una vasta gamma di settori formativi, riservando però ai servizi socio-educativi e al turismo una particolare attenzione, probabilmente perché si tratta di contesti nei quali per i giovani è più facile esprimere la propria vocazione.

L'adesione al programma AttivaGiovani da parte dei territori non è stata omogenea; lo dimostrano gli stanziamenti avvenuti per singola Uti riportati in specifiche tabelle della relazione.

I giovani che si sono iscritti ai percorsi AttivaGiovani sono stati 536 nell'arco del triennio e, di questi, i partecipanti che hanno terminato il percorso sono stati 340. Complessivamente, tra gli iscritti si è registrata una leggera prevalenza di maschi (53%). Per quanto riguarda invece le classi di età dei partecipanti, la distribuzione è molto omogenea. Inoltre, nella maggioranza dei casi il titolo di studio posseduto dai partecipanti è la licenza media, ma nutrita è anche la presenza di diplomati e di giovani in possesso di una qualifica professionale. Non da ultimo, il forte impegno progettuale dimostrato dall'Uti Giuliana ha fatto sì che quasi un terzo dei beneficiari sia risultato residente nel comune di Trieste, mentre i restanti due terzi sono distribuiti in 102 Comuni della regione.

Guardando alle criticità di applicazione della Lr 7/2017, c'è stata una certa difficoltà nell'intercettare i giovani ai quali offrire la possibilità di partecipare al programma AttivaGiovani, cosa che ha comportato la non attivazione di circa il 30% dei progetti approvati. Tale problematica è, in parte, dovuta al fatto che i progetti stessi risultavano troppo ancorati a una dimensione locale. È in corso la predisposizione di un nuovo avviso Attivagiovani, che avrà a riferimento un arco temporale di 18 mesi con una dotazione finanziaria di 1,8 mln di euro, con cui si intende innanzitutto superare la criticità della frammentazione territoriale che non ha permesso lo sviluppo di progettualità più ampie. Si ritiene che ciò possa essere superato dalla presenza di un unico intervento su base regionale, articolato in 5 macro progettualità territoriali, che si pone come finalità perseguire uno o più dei 17 obiettivi individuati da Agenda 2030 e sostenere la strategia di cambiamento prevista dal Green Deal europeo.

Sarà certamente mantenuta e rafforzata la metodologia di lavoro, utilizzata nel precedente triennio, prevedendo le reti quali soggetti attuatori dei macro-progetti territoriali, che avranno però una dimensione più ampia, con la presenza nella compagine anche di imprese, organizzazioni datoriali, istituzioni scolastiche, università, nonché enti di ricerca, pubblici economici e operanti nel settore artistico-culturale.

Per quanto riguarda gli esiti del contributo per il sostegno alle assunzioni di cui al Capo II della Lr 7/2017, dall'assessore si è appreso che delle 140 domande presentate, 113 sono state liquidate, 2 ritirate e 25 respinte. Le risorse previste ammontavano a quasi 440mila euro, quelle impiegate sono state poco meno di 234mila euro. La tipologia delle assunzione dei beneficiari registra 178mila euro di risorse ammesse a contributo per contratti a tempo indeterminato; quasi 51mila euro per quelli a tempo indeterminato; 5mila euro per il lavoro intermittente.

Infine, l'attuazione del Capo III della Lr 7/2017 è rispecchiata nello specifico regolamento per l'attuazione di una misura sperimentale di accompagnamento intensivo alla ricollocazione di disoccupati, emanato dalla Giunta regionale a febbraio 2018.

Quali soggetti da ricollocare e aventi i requisiti previsti, sono stati individuati i dipendenti di alcune aziende in situazione di crisi, tra cui 18 lavoratori della Eaton Monfalcone a marzo 2018, 8 della Burgo Duino Aurisina assieme a 13 della Ideal Standard Zoppola a febbraio 2020.

Sono 13 i lavoratori che hanno concluso il periodo di affidamento congiunto, tutti provenienti dalla situazione di crisi della Eaton; nei loro confronti sono stati attivati 2 contratti di lavoro a tempo indeterminato, 2 a tempo determinato di durata superiore a sei mesi, 6 di durata inferiore a sei mesi.

'L'attuazione concreta della misura sperimentale - ha infine informato Rosolen - è stata avviata nell'estate 2019, con una durata prevista originariamente al 31 dicembre 2020 (termine di ultima presa in carico congiunta). La scadenza è stata però spostata al 30 aprile 2021 a seguito delle limitazioni da Covid-19 che rallentano inevitabilmente ogni azione'. ACON/RCM-fc



Il presidente del Clcv, Franco Iacop (Pd)
L'assessore Alessia Rosolen in videoconferenza
I Componenti del Clcv in videoconferenza
La consigliera regionale Ilaria Dal Zovo (M5S)
Franco Iacop, presidente del Comitato per la legislazione e il controllo