Giovani: Rosolen in Lcv, 1,8 mln euro per nuovo avviso AttivaGiovani
Misura ricollocazione disoccupati prorogata a 30 aprile 2021
(ACON) Trieste, 9 dic - Formazione e lavoro sono due temi
sempre rilevanti, ma che in un periodo come questo, dettato da
continui lockdown per le imprese, assumono un'importanza
particolare, specie se si tratta di giovani e della loro ricerca
di impiego.
Questa la riflessione, evidenziata dalla capogruppo del M5S,
Ilaria Dal Zovo, che ha spinto il Comitato per la legislazione,
il controllo e la valutazione (Lcv) presieduto da Franco Iacop
(Pd) a far intervenire l'assessore regionale di riferimento,
Alessia Rosolen, sullo stato di attuazione della legge regionale
7/2017 relativamente ad AttivaGiovani, sostegno all'assunzione
con contratti di lavoro subordinato di prestatori di lavoro
accessorio, misure sperimentali di accompagnamento intensivo alla
ricollocazione.
La legge in questione - ha da subito ricordato l'assessore - si
focalizza su tre punti generali: intervenire a favore dei circa
170mila Neet del Friuli Venezia Giulia (giovani di 15-29 anni,
che nelle quattro settimane che precedono la loro presentazione
non sono né occupati, né inseriti in un percorso di istruzione o
formazione), potenziando il loro livello di occupabilità
attraverso azioni a carattere formativo a forte valenza operativa
ed esperienziale (Capo I); interventi straordinari di sostegno
all'assunzione con contratti di lavoro subordinato di prestazione
di lavoro accessorio (Capo II); una misura regionale di
accompagnamento intensivo alla ricollocazione a favore di
disoccupati non compresi nella platea dei beneficiari
dell'assegno di ricollocazione (Capo III).
In riferimento al Capo I e, dunque, al progetto AttivaGiovani, è
stato disposto un impegno di 4,5 milioni di euro distribuito
nell'arco del triennio 2017-19 (3 mln finanziati dal Fondo
sociale europeo e 1,5 da fondi regionali).
Guardando al contesto, i dati Istat al 1 gennaio 2019
rappresentano una regione nella quale la presenza di giovani con
età compresa i 18 e i 29 anni è pari al 10,7% dei residenti
(130.096 persone, a fronte di una popolazione complessiva di
1.215.538 abitanti). Di questi, quasi il 43% risiede nell'ex
provincia di Udine. In generale, pur se presenti in percentuali
basse, hanno un buon livello di formazione e posso rappresentare
una risorsa per il sistema produttivo locale.
Nel corso del triennio 2017-19 si è registrato un progressivo
decremento della percentuale di Neet (dal 16,9% del 2017 al 13,7%
del 2019). Questo risultato colloca il Fvg al terzo posto, poiché
solo il Trentino-Alto Adige e il Veneto hanno percentuali più
basse in questo importante indicatore sulla condizione giovanile.
Dalla relazione, emergono poi i vari percorsi formativi e i
relativi interventi di sostegno economico messi in campo dalla
Regione, oltre alle analisi delle azioni poste in essere per
AttivaGiovani e le modifiche apportate per poter essere più
incisivi.
Per garantire un'omogenea ripartizione finanziaria e potenziare i
servizi già presenti nei diversi territori, le risorse
disponibili sono state suddivise in una quota base fissa annua,
pari a 25mila euro, uguale per tutte le 18 Unioni territoriali
intercomunali (Uti); il restante finanziamento è stato assegnato
in rapporto al numero di giovani tra i 20 e i 29 anni presenti
nei Comuni facenti parte dell'Uti medesima. E si è previsto che
eventuali avanzi vadano a incrementare una dotazione finanziaria
trasversale ai territori, da utilizzare per finanziare i progetti
delle Uti che hanno esaurito i fondi a loro assegnati
nell'annualità di riferimento e si sono dimostrate
particolarmente propositive, presentando più progetti rispetto ai
finanziamenti disponibili.
Una riflessione, nel documento presentato dalla Rosolen, non
manca sul numero dei progetti presentati, approvati, avviati,
conclusi, rinunciati. Ciò che emerge è che, a seguito di una
modifica della legge avvenuta nel 2018 e riferita ai requisiti
divenuti meno restrittivi per poter partecipare, si è quasi
dimezzato in percentuale il numero dei progetti rinunciati.
Inoltre l'attività della terza annualità, che al momento non è
ancora conclusa, è pesantemente condizionata dalla pandemia da
Covid-19, poiché nei tre mesi di lockdown la presentazione dei
progetti è stata sospesa e anche successivamente la necessità del
rispetto delle misure di sicurezza per il contenimento del virus
hanno di molto ostacolato l'avvio delle attività educative di
tipo laboratoriale e, di fatto, arrestato la presentazione di
nuove progettualità.
Quelle presentate, tuttavia, hanno avuto a riferimento una vasta
gamma di settori formativi, riservando però ai servizi
socio-educativi e al turismo una particolare attenzione,
probabilmente perché si tratta di contesti nei quali per i
giovani è più facile esprimere la propria vocazione.
L'adesione al programma AttivaGiovani da parte dei territori non
è stata omogenea; lo dimostrano gli stanziamenti avvenuti per
singola Uti riportati in specifiche tabelle della relazione.
I giovani che si sono iscritti ai percorsi AttivaGiovani sono
stati 536 nell'arco del triennio e, di questi, i partecipanti che
hanno terminato il percorso sono stati 340. Complessivamente, tra
gli iscritti si è registrata una leggera prevalenza di maschi
(53%). Per quanto riguarda invece le classi di età dei
partecipanti, la distribuzione è molto omogenea. Inoltre, nella
maggioranza dei casi il titolo di studio posseduto dai
partecipanti è la licenza media, ma nutrita è anche la presenza
di diplomati e di giovani in possesso di una qualifica
professionale. Non da ultimo, il forte impegno progettuale
dimostrato dall'Uti Giuliana ha fatto sì che quasi un terzo dei
beneficiari sia risultato residente nel comune di Trieste, mentre
i restanti due terzi sono distribuiti in 102 Comuni della regione.
Guardando alle criticità di applicazione della Lr 7/2017, c'è
stata una certa difficoltà nell'intercettare i giovani ai quali
offrire la possibilità di partecipare al programma AttivaGiovani,
cosa che ha comportato la non attivazione di circa il 30% dei
progetti approvati. Tale problematica è, in parte, dovuta al
fatto che i progetti stessi risultavano troppo ancorati a una
dimensione locale. È in corso la predisposizione di un nuovo
avviso Attivagiovani, che avrà a riferimento un arco temporale di
18 mesi con una dotazione finanziaria di 1,8 mln di euro, con cui
si intende innanzitutto superare la criticità della
frammentazione territoriale che non ha permesso lo sviluppo di
progettualità più ampie. Si ritiene che ciò possa essere superato
dalla presenza di un unico intervento su base regionale,
articolato in 5 macro progettualità territoriali, che si pone
come finalità perseguire uno o più dei 17 obiettivi individuati
da Agenda 2030 e sostenere la strategia di cambiamento prevista
dal Green Deal europeo.
Sarà certamente mantenuta e rafforzata la metodologia di lavoro,
utilizzata nel precedente triennio, prevedendo le reti quali
soggetti attuatori dei macro-progetti territoriali, che avranno
però una dimensione più ampia, con la presenza nella compagine
anche di imprese, organizzazioni datoriali, istituzioni
scolastiche, università, nonché enti di ricerca, pubblici
economici e operanti nel settore artistico-culturale.
Per quanto riguarda gli esiti del contributo per il sostegno alle
assunzioni di cui al Capo II della Lr 7/2017, dall'assessore si è
appreso che delle 140 domande presentate, 113 sono state
liquidate, 2 ritirate e 25 respinte. Le risorse previste
ammontavano a quasi 440mila euro, quelle impiegate sono state
poco meno di 234mila euro. La tipologia delle assunzione dei
beneficiari registra 178mila euro di risorse ammesse a contributo
per contratti a tempo indeterminato; quasi 51mila euro per quelli
a tempo indeterminato; 5mila euro per il lavoro intermittente.
Infine, l'attuazione del Capo III della Lr 7/2017 è rispecchiata
nello specifico regolamento per l'attuazione di una misura
sperimentale di accompagnamento intensivo alla ricollocazione di
disoccupati, emanato dalla Giunta regionale a febbraio 2018.
Quali soggetti da ricollocare e aventi i requisiti previsti, sono
stati individuati i dipendenti di alcune aziende in situazione di
crisi, tra cui 18 lavoratori della Eaton Monfalcone a marzo 2018,
8 della Burgo Duino Aurisina assieme a 13 della Ideal Standard
Zoppola a febbraio 2020.
Sono 13 i lavoratori che hanno concluso il periodo di affidamento
congiunto, tutti provenienti dalla situazione di crisi della
Eaton; nei loro confronti sono stati attivati 2 contratti di
lavoro a tempo indeterminato, 2 a tempo determinato di durata
superiore a sei mesi, 6 di durata inferiore a sei mesi.
'L'attuazione concreta della misura sperimentale - ha infine
informato Rosolen - è stata avviata nell'estate 2019, con una
durata prevista originariamente al 31 dicembre 2020 (termine di
ultima presa in carico congiunta). La scadenza è stata però
spostata al 30 aprile 2021 a seguito delle limitazioni da
Covid-19 che rallentano inevitabilmente ogni azione'.
ACON/RCM-fc