Occupazione: ok II Comm a delibera su Programma generale lavoro
(ACON) Trieste, 9 dic - La II Commissione consiliare,
presieduta da Alberto Budai (Lega), ha espresso parere favorevole
a maggioranza alla delibera sul Programma generale in materia di
politica del lavoro, previsto dalla legge regionale 18/2005
sull'occupazione e legato al triennio 2021-23.
Allargando i contenuti ai temi della formazione e
dell'orientamento nell'ambito dell'apprendimento permanente,
l'illustrazione dell'assessore regionale Alessia Rosolen ha visto
una serie di dati relativi alle dinamiche del mercato del lavoro
locale che hanno portato all'elaborazione di un programma che va
a definire su base triennale (ma con valutazione annuale della
sua efficacia) anche priorità strategiche e obiettivi, nonché
tipologie di beneficiari e di interventi.
"L'elaborazione del Programma - ha sottolineato Rosolen - tiene
conto anche del particolare contesto in cui si trova la regione a
causa dell'emergenza pandemica da Covid-19, le cui ricadute
future non sono facilmente prevedibili".
Il documento va anche interpretato in relazione ai contenuti del
recente Piano di potenziamento dei Servizi per l'impiego del Fvg
(approvato dalla Giunta regionale il 9 ottobre scorso), quale
attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei Centri
per l'impiego (Cpi) e delle politiche del lavoro previsto dal
decreto legge 4/2019.
"Ci muoviamo in un quadro complesso del quale abbiamo ben chiari
obiettivi e criticità, tuttavia - ha aggiunto l'assessore -
dobbiamo ancora attendere di capire come si muoverà il Governo e
quali ruoli ulteriori e diversi attribuirà alle Regioni. Il
tessuto del Fvg si caratterizza per un calo della natalità,
l'invecchiamento della popolazione, la minore disponibilità di
forza lavoro giovanile e i problemi legati all'occupazione
femminile. Le politiche del lavoro che metteremo subito in campo
a partire da gennaio 2021 prendono spunto da tutti questi
elementi, compreso il mismatch tra domanda e offerta di lavoro,
mentre i dati esposti oggi potranno essere aggiornati e
integrati".
L'analisi si articola intorno a tre grandi macro settori: esame
del mercato del lavoro e individuazione dei target e dei profili
dei beneficiari; organizzazione e processi di erogazione degli
interventi con finalità, priorità e obiettivi; schede operative
per monitoraggio e valutazione. Passando attraverso le previsioni
di andamento del Pil regionale, è stato evidenziato come il Fvg
sia, insieme alla Liguria, tra le Regioni più colpite dalla
regressione demografica in un Paese, a sua volta, tra i più
anziani del mondo insieme al Giappone.
Ne deriva la difficoltà per le imprese a trovare personale
adatto, perché l'offerta di lavoro si sta riducendo soprattutto a
livello giovanile con un problema generazionale, ma anche di
genere. Nel 2008 la popolazione residente in età da lavoro era
costituita da 790.825 soggetti contro i 751.008 del 2019, con
forza lavoro salita da 541.567 a 544.814 e occupati complessivi
da 518.476 a 511.483 (-1,3%). I disoccupati sono passati da
23.091 a 33.331 e gli inattivi da 249.377 a 216.189. Il tasso di
occupazione tra i 15 e i 64 anni, invece, è aumentato dal 65,2%
al 66,6% con un gender gap del 15,9%. Ciononostante, le
assunzioni (sia a tempo determinato che a tempo indeterminato)
sono passate da 178.722 a 222.320, con un incremento di
opportunità non sempre attraenti per i giovani.
Toccato anche il tasto relativo all'occupazione in base alle
classi di età e, sul fronte femminile, al legame con fecondità e
maternità, attenzione è stata rivolta anche agli stock dei
disoccupati in carico ai Centri per l'impiego, pari a 75mila
soggetti, fino a giungere alle tre priorità strategiche: incrocio
tra domanda e offerta di lavoro (tra gli obiettivi il
rafforzamento dell'occupabilità e il supporto al raccordo tra
tessuto produttivo e servizi per il lavoro), promozione di
condizioni lavorative soddisfacenti (favorire la stabilizzazione,
il Welfare aziendale e la permanenza femminile) e superamento
delle condizioni di svantaggio occupazionale (sostegno al
reinserimento dei disoccupati di lunga durata e interventi nelle
situazioni di crisi occupazionale).
In sede di dibattito, pur esprimendo parole di apprezzamento
generale sul progetto presentato, i consiglieri hanno
sottolineato alcune esigenze specifiche e chiesto dettagli
tematici. La dem Chiara Da Giau ha esordito sottolineando che "in
tema di denatalità e di depauperamento delle classi giovanili,
qualsiasi politica demografica avrà bisogno di almeno una ventina
d'anni per consentire i primi frutti. Perciò, è necessario
lavorare sull'attrattività del momento e non gettare solo le basi
per un'autarchia futura". Inoltre, in merito a specificazioni sul
fronte dei lavoratori stranieri, ha chiesto "quanti tra i 75mila
censiti utilizzano i Cpi come ultima chance e come il Programma
intende rapportarsi con le conseguenze della situazione
emergenziale".
Il pentastellato Mauro Capozzella ha ricordato l'istituzione
dell'Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa, per poi indicare l'assenza
all'interno dello studio "dei percettori del Reddito di
cittadinanza. I contratti firmati sono 591 a Gorizia, 771 a
Pordenone, 965 a Trieste e 1.622 a Udine: quale è stato l'impatto
concreto?". Infine, anche lui ha chiesto elementi riguardo
l'effettiva efficacia dei Cpi.
Il consigliere di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell, ha
evidenziato come tre anni costituiscano "un periodo troppo lungo
per concentrarci su questi temi, perché poi rischiamo di non
essere più sul pezzo. Auspico perciò di ritrovarci già tra tre
mesi per capire le dinamiche attualmente in fase di evoluzione".
Quindi, ha suggerito di agire sull'innovazione, chiedendo anche
delucidazioni riguardo "il blocco dei licenziamenti e le
conseguenze per i lavoratori più fragili. Infine, per quanto
concerne il tema del lavoro sommerso, propongo l'istituzione di
uno specifico Osservatorio".
ACON/DB-rcm