Recovery Fund: ok unanime Aula a mozione che dà voce al Consiglio
(ACON) Trieste, 10 dic - Anche il Consiglio regionale farà
sentire la sua voce nelle grandi scelte del Recovery Fund. La
mozione che chiedeva di costituire un tavolo di lavoro,
sottoscritta da tutti i gruppi politici, è stata approvata
all'unanimità al termine di un ampio dibattito nell'Aula di
piazza Oberdan.
Ha avuto dunque successo la scelta di mettere da parte l'ordine
del giorno presentato a settembre dai consiglieri del Pd per
cercare una condivisione più ampia su un obiettivo che è caro a
tutti: coinvolgere i membri dell'Assemblea legislativa
nell'elaborazione degli obiettivi da finanziare con i miliardi
provenienti dal fondo straordinario dell'Unione europea, messo in
campo per ripartire dopo la pandemia.
La mozione impegna dunque il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro
Zanin, a costituire un gruppo di lavoro allargato - formato dai
presidenti dei gruppi, delle commissioni e del Comitato per la
legislazione - per vagliare gli indirizzi strategici individuati
dalla Giunta, esaminare azioni e progetti proposti dalle
commissioni consiliari ed evidenziare le priorità nell'ambito
degli obiettivi individuati.
"Pur nella differenza di vedute politiche - ha detto il
capogruppo del Pd Sergio Bolzonello, tra i primi firmatari della
mozione - devo dire che il presidente Zanin ha avuto un ruolo
fondamentale nel trovare la giusta mediazione, anche nei
confronti del presidente della Giunta, Massimiliano Fedriga. Con
questa azione il Consiglio ritrova una centralità che sembrava
persa nei primi anni di questa legislatura".
"Io spero che il Governo - ha commentato Mauro Bordin, capogruppo
della Lega - conceda alle Regioni un ruolo propositivo e non solo
esecutivo: se così sarà, ben venga la condivisione in Consiglio.
La Giunta avrà giustamente un ruolo-guida nelle scelte degli
indirizzi, ma noi intendiamo dare il nostro contributo
propositivo".
La discussione in Aula si è concentrata sulla natura delle scelte
da fare e qui sono affiorate le differenze di vedute tra
Maggioranza e Minoranza. Bolzonello ha criticato le anticipazioni
fornite dall'assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano
Callari, circa il progetto di una nuova sede per gli uffici
regionali nel Porto Vecchio di Trieste: "E' un passaggio che mi
ha dato fastidio, perché sembra che sia già tutto deciso".
Altri esponenti delle Opposizioni, tra cui il capogruppo del
Patto Autonomia, Massimo Moretuzzo, Furio Honsell di Open
Sinistra Fvg, Tiziano Centis dei Cittadini, Mariagrazia Santoro e
Cristiano Shaurli del Pd, hanno contestato anche nel merito
l'investimento anticipato dalla Giunta. "Le indicazioni
dell'Unione Europea sono evidenti - ha ricordato Moretuzzo - e
parlano di energia pulita e digitalizzazione: dobbiamo guardare
al 2050, allo smart working e a una società in cui serviranno
meno strade fisiche e più strade digitali". "La pandemia deve
farci cambiare i paradigmi dello sviluppo", gli ha fatto eco
Centis, mentre Santoro ha parlato di "mentalità anni Novanta: ho
un'area dismessa e decido cosa metterci dentro: non è questa la
strada giusta".
È toccato all'assessore Barbara Zilli inquadrare il progetto
anticipato da Callari per l'area del Porto Vecchio in un contesto
più ampio, fatto di informatizzazione e sviluppo delle reti 5G.
"A questo capitolo delle smart city vorremmo dedicare progetti
per 1 miliardo e 740 milioni - ha dettagliato l'assessore, che si
è detta pronta al confronto con il Consiglio su tutti i temi -.
Tra i grandi settori di investimento ci sono anche la piattaforma
logistica intermodale, cui sarebbero destinati 3,4 miliardi, il
progetto di resilienza del territorio che punta alla crescita
sostenibile (per 2,4 miliardi), la rivoluzione verde con 2,2
miliardi, gli interventi nell'ambito della sanità per 733
milioni".
Mauro Capozzella e Cristian Sergo (M5S) - rispondendo ai dubbi
espressi da Bordin ma anche dal collega consigliere della Lega
Danilo Slokar - hanno ricostruito le scelte del Governo
nazionale, assicurando che verrà dato il giusto peso alle
indicazioni del Parlamento e delle Regioni. I due pentastellati,
stavolta in contrapposizione con gli esponenti del Pd, hanno
invece ribadito la loro contrarietà al Mes, il meccanismo di
salvaguardia europeo per il potenziamento del sistema sanitario.
"Abbiamo messo da parte questo tema divisivo - ha commentato
Shaurli (Pd) - per concentrarci sul metodo: dobbiamo discutere
tutti insieme come spendere i fondi".
Questa è la sfida che aveva anticipato Zanin e che viene definita
nella mozione come la terza ripartenza dopo la guerra e il
terremoto.
ACON/FA-fc