Diritti umani: ok unanime Aula mozioni libertà Zaki e pescatori Mazara
(ACON) Trieste, 10 dic - Il Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin e riunito in
presenza a Trieste, ha approvato all'unanimità le mozioni 218 e
219 volte a ottenere la liberazione, nel pieno rispetto della
Dichiarazione universale dei Diritti umani, di Patrick Zaki e dei
18 pescatori italiani imprigionati in Libia.
Celebrando la Giornata mondiale dei Diritti umani, il Cr Fvg ha
così introdotto nel corso dei lavori d'Aula pomeridiani (dopo
aver ottenuto in mattinata l'assenso della conferenza dei
Capigruppo) le due mozioni, sottoscritte progressivamente da
tutti i consiglieri regionali, con l'auspicio che possano
portare, attraverso l'impegno diretto della Giunta, a un
intervento risolutorio da parte del Governo nazionale.
La 218 era stata proposta inizialmente dai consiglieri Chiara Da
Giau, Sergio Bolzonello, Roberto Cosolini, Franco Iacop, Enzo
Marsilio, Diego Moretti, Mariagrazia Santoro, Cristiano Shaurli
(Pd) e Igor Gabrovec (Slovenska Skupnost), insieme a Furio
Honsell (Open Sinistra Fvg).
Illustrato da Da Giau, il provvedimento impegna il presidente
della Regione Fvg e la sua Giunta "a sollecitare il Governo,
affinché ponga in atto ogni azione nelle sue facoltà per
restituire la libertà allo studente egiziano dell'Università di
Bologna, ormai da mesi detenuto a Il Cairo, ritenendolo un
prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per la sua
attività a favore dei diritti umani e per le opinioni politiche
espresse sui social media".
La mozione 219 era stata invece proposta da Mauro Di Bert ed Edy
Morandini (Progetto Fvg/Ar), Giuseppe Nicoli (FI), Mauro Bordin
(Lega), Claudio Giacomelli e Alessandro Basso (FdI). Il
riferimento era rivolto ai pescatori di Mazara del Vallo
trattenuti in stato di fermo dalle autorità libiche a Bengasi,
dopo essere stati fermati dalle milizie libiche nella notte tra
l'1 e il 2 settembre a bordo dei pescherecci Medinea e Antartide
a 40 miglia dalle coste africane. Gli uomini degli equipaggi,
inizialmente accusati di sconfinamento nelle acque territoriali
libiche, sono stati trasferiti in carcere a Bengasi con
l'imputazione anche di traffico di droga, ritrovandosi al centro
di una crisi internazionale.
Anche in questo caso l'impegno per la Giunta regionale è quello
di "mettere in atto nei confronti del Governo quanto necessario,
affinché l'Esecutivo ponga in essere tutte le azioni tese a
garantire quanto prima il rientro dei pescatori incarcerati in
Libia".
In sede preliminare, Da Giau ha sottolineato come "siamo ancora
molto distanti dalla fine del percorso iniziato 72 anni or sono
con la Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo, poiché i
passi avanti compiuti non sono ancora sufficienti". Di Bert, dal
canto suo, ha aggiunto che "cambiano i soggetti delle mozioni, ma
faccio mie anche le altre motivazioni. Ai pescatori non è stata
concessa adeguata rilevanza mediatica, solo le azioni dei poveri
familiari. La loro unica colpa, invece, era stata quella di
uscire in mare per andare a lavorare".
Durante la discussione generale l'esponente dem Iacop ha
auspicato che "si tratti realmente di un momento di riflessione.
Inoltre - ha aggiunto - la Regione Fvg partecipa proprio insieme
alla Libia a un programma europeo di solidarietà e addirittura
nel settore della pesca".
Proprio a tale proposito è intervenuto anche il presidente Zanin,
assicurando di aver preso, dopo l'ottenuta conferma dello
stanziamento di 5 milioni di euro dalla Ue per il proseguimento
del progetto, "l'immediata iniziativa di contattare il sindaco di
Bengasi per assicurarmi sulle condizioni dei pescatori e per
stimolare un intervento nei confronti del Governo locale per
giungere a una soluzione positiva. Il primo cittadino, rimasto a
disposizione, è andato a trovarli portando ai pescatori la nostra
solidarietà. Infine, gli è stato anche detto che le azioni di
sostegno alla pesca in Libia potranno essere attivati solo se e
quando il problema verrà risolto".
Il consigliere Honsell, toccando anche la tragica vicenda di
Giulio Regeni, ha ricordato che "proprio nella giornata odierna
la Procura di Roma ha formalizzato le accuse nei confronti degli
agenti dei servizi speciali, mentre quella di Il Cairo continua a
depistare le indagini. Inoltre, dobbiamo pensare anche alle
violazioni dei diritti umani vicine a noi, come quelle lungo la
rotta balcanica".
Giacomelli, infine, ha auspicato "un voto unanime per entrambe le
mozioni, legate a tragedie che non devono mai diventare simbolo
delle parti politiche. I diritti umani non sono né di destra, né
di sinistra, anche se oggi non sono ancora universali e scontano
differenze culturali, geografiche, politiche ed economiche. Le
voterò entrambe entusiasticamente e con rabbia perché, insieme a
quella dedicata a Regeni, ci uniscono. Di certo, però, se il
ricercatore fosse stato dell'Università di Harward o se i
pescatori fossero stati francesi, britannici o tedeschi sarebbero
tutti liberi".
Anche l'assessore regionale delegato ai rapporti con il
Consiglio, Pierpaolo Roberti, anticipando l'espressione dell'Aula
ha chiesto un'approvazione unanime. "Il presidente Fedriga - ha
rivelato - si impegna a scrivere quanto prima due lettere
distinte al Governo, allegando l'esito di queste mozioni che
potrà attribuire una forza ancora maggiore alle sue istanze".
ACON/DB-fc
I consiglieri durante i lavori d'Aula
Mauro Di Bert, consigliere regionale di Progetto Fvg/AR
Claudio Giacomelli, consigliere regionale di Fdl/AN
Franco Iacop, consigliere regionale del Partito democratico
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale Fvg
Pierpaolo Roberti Assessore regionale alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza, politiche dell'immigrazione, corregionali all'estero e lingue minoritarie