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Diritti umani: ok unanime Aula mozioni libertà Zaki e pescatori Mazara

10.12.2020
19:17
(ACON) Trieste, 10 dic - Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin e riunito in presenza a Trieste, ha approvato all'unanimità le mozioni 218 e 219 volte a ottenere la liberazione, nel pieno rispetto della Dichiarazione universale dei Diritti umani, di Patrick Zaki e dei 18 pescatori italiani imprigionati in Libia.

Celebrando la Giornata mondiale dei Diritti umani, il Cr Fvg ha così introdotto nel corso dei lavori d'Aula pomeridiani (dopo aver ottenuto in mattinata l'assenso della conferenza dei Capigruppo) le due mozioni, sottoscritte progressivamente da tutti i consiglieri regionali, con l'auspicio che possano portare, attraverso l'impegno diretto della Giunta, a un intervento risolutorio da parte del Governo nazionale.

La 218 era stata proposta inizialmente dai consiglieri Chiara Da Giau, Sergio Bolzonello, Roberto Cosolini, Franco Iacop, Enzo Marsilio, Diego Moretti, Mariagrazia Santoro, Cristiano Shaurli (Pd) e Igor Gabrovec (Slovenska Skupnost), insieme a Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Illustrato da Da Giau, il provvedimento impegna il presidente della Regione Fvg e la sua Giunta "a sollecitare il Governo, affinché ponga in atto ogni azione nelle sue facoltà per restituire la libertà allo studente egiziano dell'Università di Bologna, ormai da mesi detenuto a Il Cairo, ritenendolo un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per la sua attività a favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media".

La mozione 219 era stata invece proposta da Mauro Di Bert ed Edy Morandini (Progetto Fvg/Ar), Giuseppe Nicoli (FI), Mauro Bordin (Lega), Claudio Giacomelli e Alessandro Basso (FdI). Il riferimento era rivolto ai pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in stato di fermo dalle autorità libiche a Bengasi, dopo essere stati fermati dalle milizie libiche nella notte tra l'1 e il 2 settembre a bordo dei pescherecci Medinea e Antartide a 40 miglia dalle coste africane. Gli uomini degli equipaggi, inizialmente accusati di sconfinamento nelle acque territoriali libiche, sono stati trasferiti in carcere a Bengasi con l'imputazione anche di traffico di droga, ritrovandosi al centro di una crisi internazionale.

Anche in questo caso l'impegno per la Giunta regionale è quello di "mettere in atto nei confronti del Governo quanto necessario, affinché l'Esecutivo ponga in essere tutte le azioni tese a garantire quanto prima il rientro dei pescatori incarcerati in Libia".

In sede preliminare, Da Giau ha sottolineato come "siamo ancora molto distanti dalla fine del percorso iniziato 72 anni or sono con la Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo, poiché i passi avanti compiuti non sono ancora sufficienti". Di Bert, dal canto suo, ha aggiunto che "cambiano i soggetti delle mozioni, ma faccio mie anche le altre motivazioni. Ai pescatori non è stata concessa adeguata rilevanza mediatica, solo le azioni dei poveri familiari. La loro unica colpa, invece, era stata quella di uscire in mare per andare a lavorare".

Durante la discussione generale l'esponente dem Iacop ha auspicato che "si tratti realmente di un momento di riflessione. Inoltre - ha aggiunto - la Regione Fvg partecipa proprio insieme alla Libia a un programma europeo di solidarietà e addirittura nel settore della pesca".

Proprio a tale proposito è intervenuto anche il presidente Zanin, assicurando di aver preso, dopo l'ottenuta conferma dello stanziamento di 5 milioni di euro dalla Ue per il proseguimento del progetto, "l'immediata iniziativa di contattare il sindaco di Bengasi per assicurarmi sulle condizioni dei pescatori e per stimolare un intervento nei confronti del Governo locale per giungere a una soluzione positiva. Il primo cittadino, rimasto a disposizione, è andato a trovarli portando ai pescatori la nostra solidarietà. Infine, gli è stato anche detto che le azioni di sostegno alla pesca in Libia potranno essere attivati solo se e quando il problema verrà risolto".

Il consigliere Honsell, toccando anche la tragica vicenda di Giulio Regeni, ha ricordato che "proprio nella giornata odierna la Procura di Roma ha formalizzato le accuse nei confronti degli agenti dei servizi speciali, mentre quella di Il Cairo continua a depistare le indagini. Inoltre, dobbiamo pensare anche alle violazioni dei diritti umani vicine a noi, come quelle lungo la rotta balcanica".

Giacomelli, infine, ha auspicato "un voto unanime per entrambe le mozioni, legate a tragedie che non devono mai diventare simbolo delle parti politiche. I diritti umani non sono né di destra, né di sinistra, anche se oggi non sono ancora universali e scontano differenze culturali, geografiche, politiche ed economiche. Le voterò entrambe entusiasticamente e con rabbia perché, insieme a quella dedicata a Regeni, ci uniscono. Di certo, però, se il ricercatore fosse stato dell'Università di Harward o se i pescatori fossero stati francesi, britannici o tedeschi sarebbero tutti liberi".

Anche l'assessore regionale delegato ai rapporti con il Consiglio, Pierpaolo Roberti, anticipando l'espressione dell'Aula ha chiesto un'approvazione unanime. "Il presidente Fedriga - ha rivelato - si impegna a scrivere quanto prima due lettere distinte al Governo, allegando l'esito di queste mozioni che potrà attribuire una forza ancora maggiore alle sue istanze". ACON/DB-fc



I consiglieri durante i lavori d'Aula
Mauro Di Bert, consigliere regionale di Progetto Fvg/AR
Claudio Giacomelli, consigliere regionale di Fdl/AN
Franco Iacop, consigliere regionale del Partito democratico
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale Fvg
Pierpaolo Roberti Assessore regionale alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza, politiche dell'immigrazione, corregionali all'estero e lingue minoritarie