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Edilizia: Piccin (FI), proposta Pd subappalti generica e con criticità

11.12.2020
13:04
(ACON) Trieste, 11 dic - "Numerosi aspetti della proposta di legge nazionale (pdln) del Pd in tema di subappalti ci hanno portato a concludere che presentasse numerose criticità e che fosse generica sui termini di applicazione. La Giunta regionale sta lavorando a un disegno di legge in materia di appalti: il Centrosinistra, al posto di presentare pdln sul tema, potrebbe rivolgersi direttamente al Governo amico, affinché fissi quelle indicazioni nazionali, ancora in cambiamento, che consentirebbero il deposito del ddl".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia), intervenendo "dopo il respingimento in Aula, a maggioranza, della pdln 13 in tema di subappalti, a firma dei consiglieri del Pd, già bocciata due volte in sede di Commissione, nonostante gli approfondimenti di rito".

"Tra i vari aspetti critici - aggiunge l'esponente forzista, che è anche presidente della IV Commissione regionale permanente - è parsa superflua l'abrogazione del comma 18 dell'articolo 1 della legge 'Sblocca cantieri', essendo disposizioni (nel caso specifico del subappalto al 40 per cento) da ritenersi già disapplicate per effetto delle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea, come sottolineato anche dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac)".

"Inoltre, le modifiche proposte per il Codice dei contratti pubblici - prosegue Piccin - avrebbero introdotto, di fatto, un limite normativo al subappalto che, seppur condivisibile per quanto riguarda il limite del 100 per cento, avrebbe potuto prestarsi a dubbi di legittimità in relazione al principio di concorrenza. Equiparare il subappalto al 100 per cento o l'integrale esecuzione della categoria prevalente a cessione del contratto è parso azzardato, considerato che il contratto non viene ceduto e che il contraente principale è responsabile in via esclusiva verso la stazione appaltante".

"Tra gli altri aspetti - conclude la nota di FI - il riferimento al rischio di infiltrazioni mafiose, richiamato anche dall'Anac, potrebbe non essere del tutto condivisibile, considerato che nell'ordinamento italiano, come riportato in una sentenza della Corte di giustizia, sono presenti numerose misure finalizzate a impedire l'accesso alle gare a imprese riconducibili alla criminalità organizzata". ACON/COM/db



La consigliera regionale di Forza Italia, Mara Piccin