Ambiente: Bidoli (Patto), trovare alternative a presa idraulica Arzino
(ACON) Trieste, 11 dic - "Sono molto preoccupato per
l'intenzione di insistere su una presa d'acqua potabile in un
corso d'acqua di montagna che non è in grado di garantire né la
sicurezza d'esercizio, né quella sanitaria. Inoltre, la zona
dell'Arzino è vulnerabile dal punto di vista sismico".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Giampaolo Bidoli
(Patto per l'Autonomia), ricordando che "rimane alta la guardia
del nostro Gruppo consiliare in merito alla tutela del torrente
Arzino dopo che l'assessore regionale Fabio Scoccimarro,
rispondendo in Consiglio a una mia interrogazione, ha ribadito
che la realizzazione di una presa d'emergenza sul torrente Arzino
a servizio dell'acquedotto Destra Tagliamento è 'una necessità
imprescindibile' e che la priorità della Regione Fvg è quella di
realizzare l'interconnessione degli acquedotti del territorio
friulano".
"Plaudo a quest'ultimo progetto, recentemente presentato dai
gestori", aggiunge Bidoli, ricordando anche "la petizione a
tutela dell'integrità del torrente, uno degli ultimi corsi
d'acqua allo stato naturale del territorio, presentata da 7.710
cittadini".
Il consigliere del Patto, inoltre, aveva sottolineato in Aula
"l'opportunità di individuare soluzioni alternative alla nuova
presa idraulica che possano veramente garantire la continuità e
la sicurezza della fornitura di acqua potabile ai cittadini,
oltre alla massima tutela possibile dell'ambiente montano".
"I territori interessati - aggiunge la nota - sono regolarmente
oggetto di gravi disservizi nella fornitura di acqua potabile,
sino alla sospensione per giorni in occasione di fenomeni di
maltempo intensi. La soluzione, tuttavia, non può essere
costituita dalla realizzazione di una nuova presa di emergenza
perché, come dimostrano le ricorrenti problematiche dell'attuale
presa sul torrente Comugna, le prese d'acqua a fini potabili su
corsi di montagna presentano alcune criticità tecniche
ineliminabili, poiché sono soggette alle piene periodiche dei
torrenti, che ne compromettono la sicurezza, e perché effettuate
su acque superficiali e quindi maggiormente esposte alle diverse
forme di inquinamento".
ACON/COM/db