Turismo: Moretuzzo (Patto), sui poli sciistici scelte anacronistiche
(ACON) Trieste, 19 dic -"Quasi 2 milioni e 400 mila euro è la
perdita generata nel triennio 2017-2019 dai poli sciistici del
Friuli-Venezia Giulia: 4 su 6 generano perdite. Eppure la Giunta
Fedriga tira dritto e decide di investire 36 milioni di euro per
potenziare l'offerta turistica invernale. In questa cifra sono
compresi decine di chilometri quadrati di nuove piste".
Così si esprime in una nota il capogruppo del Patto per
l'Autonomia, Massimo Moretuzzo: "L'esecutivo regionale - osserva
ancora Moretuzzo - non ha specificato quanto di questo
investimento andrà agli impianti già esistenti e quanto a nuovi.
Lungi dal voler negare un sostegno a un settore in difficoltà, ci
chiediamo se sia sensato farlo costruendo nuove piste, a maggior
ragione in questo particolare momento segnato dal riscaldamento
globale, che ha un impatto evidente sull'industria dello sci,
anche nella nostra regione, al punto da far ritenere
antieconomici gli investimenti per la promozione del turismo
sciistico al di sotto di determinate altitudini".
Il Rapporto sullo stato dell'ambiente in Friuli-Venezia Giulia
2018 elaborato dall'Agenzia regionale per la protezione
dell'ambiente Fvg ha evidenziato - si legge ancora nella nota del
gruppo regionale - "l'aumento della temperatura media nel periodo
1961-2016 di 0,3 gradi ogni dieci anni con una chiara tendenza
all'accelerazione nei decenni più recenti e il rischio di un
aumento della temperatura entro la fine del secolo fino a 5 gradi
in inverno".
Alla luce di questa situazione, il Gruppo Consiliare del Patto
per l'Autonomia ha presentato un ordine del giorno che impegnava
la Giunta regionale a valutare con più attenzione gli interventi
già in essere e futuri, chiedendo il parere di Arpa Fvg, ed
escludendo completamente l'ipotesi di nuovi impianti o piste
sotto quota 1500 metri. L'ordine del giorno è stato bocciato.
"La storia dei fallimenti degli impianti sciistici nella nostra
regione - conclude il consigliere regionale Moretuzzo - è sotto
gli occhi di tutti, frutto di investimenti sbagliati nel momento
e nel luogo sbagliati, basati su un'idea di turismo che forse
poteva dare speranza di sviluppo economico 50 anni fa. Oggi
rimangono solo i rottami costosissimi da rimuovere, eloquenti
testimonianze di inquinamento ambientale e di paesaggio.
Evidentemente - conclude Moretuzzo - la Giunta Fedriga non ha
imparato la lezione. Ci chiediamo quale modello di turismo per la
montagna abbia in mente, ma forse conosciamo già la risposta
".
ACON/COM/fa