Trasporti: Pizzimenti in IV Comm, entro fine anno soluzione per scuola
(ACON) Trieste, 21 dic - "Nei prossimi giorni si svolgeranno le
ultime consultazioni con i prefetti perché dobbiamo e vogliamo
chiudere entro fine anno la partita del trasporto pubblico locale
riferito alle scuole. Tutti devono fare sacrifici, anche se non
si tratta di un problema di risorse: con i fondi già stanziati a
bilancio, infatti, riusciremo a coprire le esigenze temporanee;
per le altre, invece, bisognerà attendere gli stanziamenti da
Roma".
Lo ha reso noto in sede di IV Commissione consiliare, presieduta
da Mara Piccin (FI), l'assessore regionale a Infrastrutture e
Territorio, Graziano Pizzimenti, nel corso dell'audizione -
richiesta dai consiglieri dem Mariagrazia Santoro, Nicola
Conficoni e Diego Moretti - incentrata sul tpl, con particolare
riferimento alle tratte interessate dal trasporto degli studenti
in vista della riapertura degli istituti nel gennaio 2021.
"L'argomento crea grande preoccupazione - ha sottolineato Santoro
in fase introduttiva - e auspico che sia possibile fare chiarezza
dopo la serie di cambiamenti di rotta da parte
dell'Amministrazione regionale. Se è confermata la riapertura
delle scuole il 7 gennaio, vorremmo comprendere se la Regione Fvg
sia davvero pronta".
L'esponente del Pd, dopo aver ricordato la storia degli ultimi
mesi e alcune dichiarazioni dello stesso Pizzimenti ("che ha
sottovalutato le problematiche"), ha fatto alcuni parallelismi
con la situazione nel vicino Veneto, aggiungendo che "in Fvg non
è stato presentato praticamente alcun piano ai prefetti e le
proposte avanzate precedentemente ai dirigenti scolastici, come i
doppi turni con entrata alle 8 e alle 10 più uscita alle 15, sono
state invece accolte con contrarietà".
"Lo scaglionamento degli ingressi - ha elencato ancora Santoro -
potrà creare solo problemi, mentre la soluzione potrebbe essere
invece costituita dall'incremento dei bus, attraverso la
convenzione con le piccole realtà private e il coinvolgimento
delle Forze armate. Magari anche attivando la Protezione civile
per garantire il distanziamento su marciapiedi e area di sosta.
Se non si riuscirà a far partite la scuola a causa del trasporto
pubblico locale - ha concluso - sarà un fallimento importante per
la Regione Fvg e i problemi del Tpl ricadranno su studenti e
scuole".
In sede preliminare sono intervenuti anche i consiglieri
regionali Ilaria Dal Zovo (M5S), Luca Boschetti (Lega) e Furio
Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha segnalato "la contrarietà dei
dirigenti scolastici nei confronti del doppio turno con entrate
falsate e il 100% delle presenze", consigliando "un 50% che
eviterebbe anche il rischio di assembramenti" e ricordando
"l'esigenza dei tamponi rapidi per gli insegnanti".
Tiziano Centis (Cittadini) ha invece chiesto indicazioni in
merito "all'accordo con Atap Spa per ulteriori 30 pullman a
rafforzare la flotta del Friuli Occidentale e consentire il
trasporto in sicurezza", mentre Conficoni (Pd) ha ricordato come
"in settembre, alla ripartenza dell'anno scolastico,
l'impreparazione aveva lasciato a terra numerosi utenti. Se
dovesse accadere di nuovo, sarebbe molto grave".
L'assessore Pizzimenti, nel corso della sua prima replica, ha
ricordato che "a molte domande è già stata fornita risposta
durante i lavori del Consiglio regionale. Ingiuste le accuse di
non aver fatto niente da marzo in poi, soprattutto per il lavoro
svolto dai miei collaboratori e da Tpl Scarl. Ho perso il numero
delle riunioni archiviate e, benché io ammetta alcuni disservizi
emersi in settembre, è anche vero che sono stati tutti risolti
nel giro di pochi giorni. Quando si portano 30mila persone in
giro per la regione, alcuni casi si possono anche verificare:
soprattutto - ha ribadito - quando tutto cambia di frequente in
base ai vari Dpcm e non certo per volontà dell'assessore".
Nel marzo scorso era stata avviata una Cabina di regia per il Tpl
composta, oltreché da assessore e direzione Infrastrutture, dalle
aziende della Scarl Fvg e dai rappresentanti sindacali. Ora sono
attesi anche quelli del comparto del noleggio con conducente
(ncc). Al tavolo di lavoro, inoltre, si è in seguito aggiunta
anche la dirigente scolastica regionale, fino a giungere agli
incontri con le singole prefetture e i sindaci.
"Non più tardi di sabato - ha aggiunto Pizzimenti - cinque
ministri hanno confermato in videoconferenza che non è stato
ancora deciso definitivamente se l'entrata prevista sarà fissata
al 75 o al 50%, perché a livello nazionale c'è una forte forte
pressione per scendere al 50% e poi salire in modo graduale fino
al 100%. Tutti i miei colleghi delle altre regioni hanno notevoli
difficoltà nel gestire la situazione e, prima di incontrare i
prefetti, abbiamo avuto svariati meeting con Scarl Fvg per
approfondire le singole situazioni territoriali e realizzare un
quadro completo che ci induce a ribadire che, anche e soprattutto
per una questione di sicurezza, in alcune zone sarà necessario
differenziare le entrate. Inoltre, insieme alla collega con
delega all'Istruzione, Alessia Rosolen, abbiamo sempre escluso in
partenza il doppio turno".
"I prefetti hanno detto chiaramente che il differimento di due
ore potrà rivelarsi prezioso soprattutto in alcune aree, insieme
al potenziamento dei mezzi. In alcune, come il Pordenonese, ma
anche nel Tarvisiano e nella Bassa friulana, magari non servirà
ma a Udine centro, per esempio, il provvedimento pare
indispensabile. Il pagamento dei mezzi aggiuntivi - ha
dettagliato l'assessore - avverrà con contributo statale,
auspichiamo dopo il 7 gennaio, anche se ancora non sappiamo se
direttamente alle aziende o attraverso le Regioni. Infine,
esattamente come nessuno lo ha fatto a livello nazionale, anche
noi non ci siamo rivolti alle Forze armate: intanto, perché i
loro mezzi sono limitati, ma anche perché le risorse fornite
dalle aziende ncc consentiranno di coprire tutte le esigenze".
"A oggi, la previsione è quella di ripartire con la presenza del
75% dei ragazzi e il riempimento dei bus al 50%. Il trasporto, da
solo, non risolve tutto - ha concluso Pizzimenti - anche perché
esistono criteri di sicurezza ai quali attenersi e la salute dei
ragazzi va posta davanti a tutto".
In sede di dibattito, ancora Santoro ha aggiunto che "dare tutta
la colpa al Governo è strumentale e, in una Regione autonoma, non
si può attribuire le responsabilità ad altri. Inoltre, mi
preoccupa il fatto che nella Stabilità non ci sia una voce
specifica legata al Covid-19 per affrontare questo problema". Il
pentastellato Cristian Sergo ha altresì sottolineato che,
"nonostante gli scenari possano ulteriormente mutare, nessun
Ministero può valutare le scelte per le aree specifiche di ogni
regione. Quindi, è necessario fare da soli e allargare il tema
anche all'assessore Rosolen per tenere conto delle istanze delle
scuole, come anche dei lavoratori del Tpl (paragonabili agli
infermieri), degli studenti e delle famiglie. Tutti devono fare
la loro parte'.
Anche Moretti (Pd), definendo "inutile qualsiasi forma di
scaricabarile" ma apprezzando "l'ammissione da parte
dell'assessore delle sempre negate difficoltà avute in passato",
ha ribadito il concetto che "la nostra Regione è autonoma e che,
pur positivi, i soldi che arriveranno da Roma non devono
costituire l'unica risorsa. Aggiungo anche sui mezzi di trasporto
il virus circola più velocemente e, quindi, si tratta di un nodo
forse anche più delicato rispetto la questione scolastica".
Il leghista Lorenzo Tosolini (Lega), infine, ha evidenziato che
"a pagare di più sono soprattutto gli studenti più disagiati,
spesso esclusi dalla didattica a distanza per questioni
ambientali o logistiche. Rimanere nelle aule fino alle 16 o alle
17, inoltre, non deve costituire un problema, visto che gli
istituti tecnici lo hanno sempre fatto soprattutto per le
attività di laboratorio. Più complesso da gestire, invece,
l'ingresso alle 8, soprattutto per i più giovani. La perdita di
un altro anno scolastico sarebbe devastante anche per motivi
sociali".
ACON/DB-fc