Carburanti: Bernardis (Lega), contrastare il pendolarismo del pieno
(ACON) Trieste, 29 dic - "Se in fondo al terribile tunnel della
crisi pandemica si intravede finalmente una luce grazie al
vaccino, purtroppo ancora non è così per la tematica
dell'emorragia di risorse dovute al fenomeno del pendolarismo
oltreconfine. In tal senso, se lo sforzo della Regione è massimo,
con l'impegno del presidente Massimiliano Fedriga e
dell'assessore regionale all'Energia, Fabio Scoccimarro,
purtroppo non si può dire lo stesso del Governo giallorosso che
ancora una volta latita e da cui non è arrivato alcun segnale
riguardo alla necessaria compartecipazione dello Stato al
rifinanziamento dello sconto carburanti".
Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale della Lega,
Diego Bernardis, che ritorna a fare il punto sulla situazione
vendite carburanti, in particolare sul territorio goriziano.
"A novembre 2020 nel territorio provinciale di Gorizia, rispetto
allo stesso mese del 2019, c'è stato un importante incremento
delle vendite di carburanti pari al +30,4% - rende noto il
consigliere - Infatti, i litri venduti sono passati da 2.917.494
a 3.805.846 per effetto dei confini chiusi a causa della pandemia
da Covid. I dati sono ancora più eclatanti se si prende in
considerazione il solo territorio comunale di Gorizia, dove il
fenomeno del pendolarismo del pieno è portato all'estremo a causa
della mancanza di un vero e proprio confine e, infatti, a
novembre 2020 si è registrato un aumento di vendite pari al
+139,6% rispetto a novembre 2019, con 885.443 litri venduti in
totale rispetto ai 369.549 del precedente anno".
"L'Esecutivo nazionale - prosegue Bernardis - continua a far
finta che il problema non sussista, quando invece si parla di
centinaia di milioni di euro di ammanco fra Iva e tasse che
desertificano la nostra fascia confinaria, in particolare quelle
zone più svantaggiate. Da questo punto di vista accolgo con
grande soddisfazione l'impegno di tante amministrazioni comunali
del territorio goriziano che hanno già approvato una mozione
analoga a quella licenziata lo scorso luglio all'unanimità dal
Consiglio regionale, di cui sono primo firmatario assieme al
collega Diego Moretti, a testimonianza della volontà trasversale
di arrivare ad armonizzare l'economia di confine".
"Male non farebbe - conclude l'esponente del Carroccio - se gli
esponenti regionali del Movimento 5 Stelle pressassero un po' di
più i loro ministri ed esponenti parlamentari, invece di pensare
ad attaccare a ogni piè sospinto e in modo scomposto il nostro
presidente, la Giunta regionale o la maggioranza di centrodestra".
ACON/COM/fa