Comunità montagna: Patto Autonomia, si rispetti sovranità dei Comuni
(ACON) Trieste, 2 gen - "Quello che sta succedendo nelle
Comunità di montagna del Friuli occidentale è il segno
dell'incapacità della Giunta Fedriga di affrontare davvero i
problemi. Il tempo della propaganda è finito, ora i nodi vengono
al pettine. Ci aspettiamo che tutti quelli che nella passata
legislatura si sono stracciati le vesti e hanno gridato allo
scandalo per le imposizioni delle Uti, ora facciano altrettanto
per denunciare il mancato rispetto della volontà espressa
democraticamente da ben 7 Consigli comunali: Maniago, Vajont,
Arba, Claut, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto e Frisanco".
È quanto affermano - in una nota diffusa oggi - i consiglieri
regionali del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e
Giampaolo Bidoli, dopo l'annuncio di ricorsi e impugnazioni da
parte di alcuni primi cittadini, per bloccare le spartizioni
territoriali tra le Comunità di montagna est e ovest decise nel
corso della recente Conferenza dei sindaci.
"Abbiamo segnalato fin dall'inizio - proseguono Moretuzzo e
Bidoli - il pasticcio di una legge che non affronta nessun tema
urgente e sta spaccando il territorio, pregiudicando una vera
possibilità di coesione per queste comunità. Il caos in corso nel
Friuli occidentale è un esempio plastico della dannosità di una
legge che per alcune amministrazioni ha declamato il "liberi
tutti" da qualunque vincolo o incentivo rispetto alla messa in
comune dei servizi e alla definizione di una visione comune sullo
sviluppo dei diversi ambiti locali, per altri, come nel caso di
specie, l'obbligatorietà di adesione".
"Nel contempo - aggiunge la nota emessa dal Patto per l'Autonomia
- la legge ha riesumato i cadaveri delle Province costituendo i
nuovi Enti di decentramento regionale che in realtà sono dei
carrozzoni nati commissariati, non elettivi e che costano già
decine di milioni di euro senza svolgere alcun servizio -
evidenziano Bidoli e Moretuzzo -. È imbarazzante leggere le
dichiarazioni di fine anno del Presidente Fedriga che ha
annunciato per l'ennesima volta la trasformazione degli Edr in
enti elettivi: sa benissimo che questo non è possibile, se non
con una legge di rango costituzionale che oggi è di fatto
impensabile, eppure continua a dispensare slogan a piene mani, in
perenne campagna elettorale".
"Ora serve altro: un'azione amministrativa davvero in grado di
affrontare le questioni impellenti sul tavolo degli enti locali,
dal problema del personale che manca a quello delle gare
d'appalto e delle relative risorse bloccate da anni - concludono
i due consiglieri - Si risolvano quindi i problemi veri e si
rispetti la sovranità democratica dei Consigli comunali, a
partire da quelli che si sono espressi sull'adesione a una
Comunità di montagna diversa da quella che altri sindaci hanno
scelto per loro".
ACON/COM/fa