Covid: Zalukar (Misto), criticità nella prevenzione, la Giunta spieghi
(ACON) Trieste, 5 gen - "Molti cittadini con sospetto contagio
da Covid-19 incontrano forti difficoltà ad essere presi in carico
e a farsi seguire dal Dipartimento di Prevenzione di Asugi -
l'Azienda sanitaria triestina - e l'unico consiglio che di solito
ricevono è di mettersi in quarantena".
E' quanto dichiara Walter Zalukar, consigliere regionale del
Gruppo misto. "L'Asugi - continua il consigliere - dovrebbe
invece prendere tempestivamente in carico il soggetto sospetto
Covid ed anche adempiere ad altre incombenze, come il
tracciamento dei contatti, l'eventuale allertamento degli
istituti scolastici, la giustificazione dell'assenza dal lavoro,
tutte attività che il Dipartimento di Prevenzione fatica a
portare avanti".
"La strategia di contenimento dell'epidemia - prosegue Zalukar -
si basa, oltre che sull'esecuzione dei test, sul trattamento e
tracciamento (three T strategy: Test, Treat, Track).
E a Trieste il Dipartimento di Prevenzione appare in forte
difficoltà almeno su due delle tre T, ossia trattamento e
tracciamento, che sono i pilastri fondamentali della lotta al
virus".
"Che le risorse siano poche relativamente all'impegno richiesto è
pacifico - si legge ancora nella nota - ma proprio perché si
lavora in carenza di mezzi l'organizzazione dovrebbe essere
impeccabile, piuttosto che affidarsi alla buona volontà, fino
all'abnegazione, dei sanitari in prima linea".
"L'Azienda sanitaria - è l'opinione di Zalukar - non può lasciare
Trieste in piena pandemia senza una prevenzione perfettamente
funzionante. Non può abbandonare a sé stessi i cittadini che
hanno bisogno di essere efficacemente e agevolmente
seguiti/trattati, come invece si evince dalle centinaia di
proteste che circolano sui media. E dopo ci si lamenta che i
contagi aumentano? - si chiede il consigliere - E sarebbero i
cittadini a non rispettare le regole?".
Zalukar infine fa sapere che per questi motivi ha "interrogato la
Giunta per sapere come intende affrontare questa grave criticità,
tenuto conto che nelle epidemie la prevenzione è un imperativo
categorico".
ACON/COM/fa