Epifania: Zanin, messa Tallero in duomo Gemona già simbolo ripartenza
(ACON) Gemona, 6 gen - Meno fasti, meno solennità, ma non meno
partecipazione. Così si è svolta la tradizionale messa del
Tallero, questa mattina nel duomo di Gemona del Friuli, a cui non
ha potuto fare da scenario il corteo storico.
Ad affermare l'importanza del rito, "a cui non si può venir meno
e che ha spinto la comunità gemonese a ritrovarsi comunque"
perché neppure il Coronavirus era giusto interrompesse, sono
stati monsignor Valentino Costante e il sindaco del paese,
Roberto Revelant, che gli ha consegnato la moneta d'argento quale
simbolo di collaborazione e concordia tra i poteri spirituale e
temporale.
Della stesa opinione i rappresentanti della Regione, ovvero il
presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin, e
l'assessore Barbara Zilli, presenti alla cerimonia nella pieve di
Santa Maria Assunta.
"La comunità friulana ha bisogno di simboli e di speranza, in
questo momento particolarmente difficile - ha detto Zanin -. Le
manifestazioni tipiche del nostro territorio, legate a tradizione
e cultura, sono fondamentali per quel senso di futuro di cui
tutti necessitiamo non solo per sconfiggere questa pandemia, ma
specialmente per ripartire dopo di essa. Ed è un segno farlo in
questo duomo, simbolo esso stesso della ripartenza dopo la
distruzione del terremoto del '76".
"La terza fase si può e si deve fare, e il Consiglio regionale è
pronto ad accettare e a vincere questa sfida", ha affermato il
presidente Zanin, fermamente convinto anche di un'altra cosa, che
"teatri e cinema sono luoghi dove, con le dovute attenzioni, a
cominciare da distanziamento e mascherina, ci si può recare in
sicurezza. Perché non va interrotto quel filo importante per
tutti noi, anche da un punto psicologico e di formazione, di
poter fruire della cultura e degli spettacoli, oltre che per dare
una risposta a coloro che lavorano in questo settore e che da
mesi hanno visto azzerata la propria attività".
Tema un po' diverso quello della scuola: "Anch'io sono convinto
che debba svolgersi in presenza - ha ribadito Zanin -, che i
nostri ragazzi, come tutti noi, debbano tornare alla normalità,
ma questo deve avvenire con la certezza che non ci siano contagi
prima e dopo le lezioni. Perché le scuole sono sicure, ma gli
assembramenti all'entrata e in uscita possono creare un problema
e sarebbe gravissimo aprire gli istituti per doverli richiudere
subito dopo".
ACON/RCM