Ambiente: Sergo (M5S), su depuratore Lignano ora la Regione decida
(ACON) Udine, 8 gen - "La Regione prenda finalmente una
decisione definitiva sul depuratore di Lignano Sabbiadoro".
Ha i toni dell'appello, più che della richiesta, il messaggio
lanciato oggi dal capogruppo del Movimento Cinque Stelle,
Cristian Sergo.
"Da una ventina d'anni - così ha ricostruito la vicenda il
consigliere regionale, durante una conferenza stampa organizzata
nella sede di via Sabbadini a Udine - l'impianto non è adeguato
alle normative, ma si continua ad autorizzarne l'attività in
deroga. Il prossimo 27 febbraio scade l'autorizzazione regionale,
e andremo incontro all'ennesimo permesso provvisorio: una
situazione inaccettabile per una Regione che voglia essere
ambientalmente virtuosa".
Il problema - a sentire Sergo e l'ambientalista Marino Visintini,
referente dell'Osservatorio contro le illegalità, presente
all'incontro - è che il depuratore, per usare un gioco di parole,
"fa acqua". Nel senso che la metà dei reflui che dovrebbe
trattare rischiano di finire nella laguna di Marano. "Nel 2014 ne
sono stati riversati 2,5 milioni di metri cubi su un totale di
5,8 milioni - ha spiegato Sergo - e noi ci riferiamo sempre a
cifre e documenti ufficiali, quelli forniti da Arpa e dal Cafc,
gestore dell'impianto".
"Secondo gli enti di gestione e di controllo - ha ricordato
ancora il capogruppo dei Cinque Stelle - questi sversamenti
rappresenterebbero una percentuale irrilevante e dunque non
pericolosa, pari allo 0,018% delle acque fluviali che finiscono
in laguna. Ma se così fosse, mi chiedo provocatoriamente perché
ci sia bisogno di spendere tanti soldi per la depurazione
Quindi, in sostanza, si metta l'impianto in condizioni di
funzionare bene, o vi si rinunci".
L'altro nervo scoperto riguarda infatti i problemi di
funzionamento del depuratore: "Dopo i lavori realizzati nel 2015
- ha spiegato ancora Sergo - viene utilizzata solo una delle due
line di trattamento, e si attende da tempo una seconda vasca di
sedimentazione. Per questo motivo l'impianto funziona in misura
ridotta, gestendo solo 1200 metri cubi/ora al posto dei 1800
prescritti".
"E anche se gli enti regionali parlano di episodici superamenti
dei limiti di carica batterica nelle acque - incalza il
capogruppo pentastellato - a noi risulta che siano frequenti, 10
su 25 prove effettuate dall'agenzia Arpa negli ultimi anni.
Nell'agosto scorso è stato accertato uno sforamento di 16 volte
rispetto ai limiti autorizzati".
L'esponente dei Cinque Stelle ha assicurato che la sua battaglia
non ha "colore" politico: "Ho citato solo incidentalmente
l'attuale assessore all'Ambiente perché qui di politico c'è ben
poco - ha aggiunto - . Se così fosse, dovrei attaccare tutti gli
assessori degli ultimi vent'anni. La questione è tecnica e
ambientale, ma riguarda anche il buon uso dei fondi pubblici". E
su questo l'ambientalista Visintini ha annunciato di avere
interpellato anche la Corte dei Conti, oltre al Ministero
dell'Ambiente.
Nel corso della conferenza stampa, Sergo ha fatto riferimento
anche a un recente problema di sversamenti che si sarebbe
verificato a San Daniele del Friuli, "problema - ha riferito il
capogruppo - minimizzato dal Cafc, gestore di quel depuratore".
ACON/FA