Migranti: Da Giau (Pd), record respingimenti non medaglia ma violenza
(ACON) Trieste, 11 gen - "Il record di 1.240 respingimenti
informali, registrato nel 2020 dalla rotta balcanica (ben il 420
per cento in più rispetto al 2019), non può e non deve costituire
una medaglia che la Regione Friuli Venezia Giulia si appunta
orgogliosamente al petto per aver difeso i propri confini e aver
ripristinato la legalità".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Chiara Da Giau
(Pd), esprimendosi "a margine della manifestazione che si tenuta
a Trieste, davanti al consolato croato, contro le politiche
europee in merito alla protezione dei confini".
"Questa cifra rischia, invece, di costituire - aggiunge
l'esponente dem - un alibi inconsistente rispetto ai gravi reati
che si svolgono dalla frontiera in poi. Fatto ancora più triste
ora che, dopo mesi di denunce da parte di osservatori e
associazioni, i racconti e le immagini rilanciate da quotidiani e
telegiornali hanno reso innegabilmente evidenti le violenze e le
condizioni inumane alle quali vengono sottoposti i migranti lungo
la rotta balcanica e nei campi bosniaci".
"Non esiste accordo - sottolinea ancora Da Giau - che possa
rendere legale ciò che apre la strada alla violazione delle
persone e dei loro diritti. Le modalità con cui l'Italia e la
Regione Fvg operano per il rispetto della convenzione di Dublino,
sul proprio confine orientale, non possono eludere la
responsabilità su quello che succede una volta varcato quel
confine, specie se mancano trasparenza e certezza di regolarità
anche sui comportamenti sul suolo italiano".
"Con la stessa sollecitudine con cui Governo e Regione hanno
manifestato, a parole e nei fatti, la loro solidarietà alle
popolazioni croate colpite dal terremoto, auspichiamo - conclude
la nota del Partito democratico - che si esprimano e si adoperino
anche nei confronti dei migranti ospitati nei campi balcanici. Ci
sia, poi, anche una ferma volontà di verificare in modo
trasparente come si dia corso ai respingimenti sul territorio
regionale, di impegnare l'Europa a un severo controllo sui
comportamenti delle polizie dei Paesi della rotta balcanica e di
interrompere la pratica dei respingimenti illegali".
ACON/COM/db