Ambiente: petizione con 1300 firme contro sfruttamento fiume Fella
(ACON) Udine, 11 gen - Salvare il fiume Fella da "insensati
progetti di sfruttamento". È l'obiettivo della petizione popolare
consegnata oggi al presidente del Consiglio regionale, Piero
Mauro Zanin, da un Comitato spontaneo che ha già raccolto quasi
1300 firme. Il testo può contare su un vasto e trasversale
sostegno politico.
I cittadini del Canal del Ferro e della Val Canale si oppongono
al progetto della società Idroelettrica Fella srl, che intende
realizzare una nuova cabina primaria. Si tratta - hanno spiegato
i rappresentanti del Comitato Salviamo il Fella, ricevuti nella
sede del Consiglio regionale in via Prefettura a Udine - di "un
ulteriore impianto idroelettrico sul fiume Fella, con presa
dell'acqua in località San Rocco e rilascio in località
Braiduccis, nella frazione di Pietratagliata del Comune di
Pontebba".
Secondo i 1282 cittadini firmatari il progetto svelerebbe "la
volontà di realizzare un sistema di centrali a catena per lo
sfruttamento delle acque del Fella". E l'energia idroelettrica
finirebbe "lontano dai luoghi di produzione, senza possibilità di
diventare vera ricchezza in termini di occupazione e sviluppo
economico dei nostri disagiati territori di montagna".
Il Comitato è convinto che gli imprenditori vogliano
semplicemente "acquisire il profitto economico garantito dagli
insensati incentivi statali per il cosiddetto mini
idroelettrico". E ricorda che le acque della montagna dell'Alto
Friuli sono già state sfruttate fin troppo, dal momento che sono
attivi 35 impianti idroelettrici "e ad essi vanno aggiunti 11
nuovi impianti per i quali il procedimento di autorizzazione è in
corso".
Nella petizione, il Comitato chiede alla Regione di confermare,
di fronte al ricorso della società proponente al Tribunale
superiore delle acque pubbliche di Roma, "il decreto del 12
agosto 2020 sulla decadenza dell'autorizzazione unica alla
costruzione ed esercizio dell'impianto", per arrivare alla
"totale e definitiva bocciatura" della proposta. La prossima
udienza è in programma mercoledì prossimo, 13 gennaio.
Sarà il consigliere Stefano Mazzolini (Lega), vicepresidente del
Consiglio regionale, a presentare la mozione in Aula, e il testo
è già stato firmato dai capigruppo Cristian Sergo (Movimento
Cinque Stelle) e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia). "Io
sono contrario a prescindere a nuove centrali idroelettriche - ha
spiegato Mazzolini - perché il nostro territorio non ne ha
bisogno e deve piuttosto puntare sulla risorsa del turismo".
"La petizione popolare - ha premesso il presidente del Cr Fvg,
Zanin - è uno strumento prezioso che a volte viene sottovalutato:
consente ai cittadini di far sentire in modo diretto la propria
voce all'Assemblea regionale. Questa - ha aggiunto Zanin - è la
quarta petizione sul tema della difesa della naturalità dei corsi
d'acqua, a testimonianza di quanto sia sentita questa
problematica".
Il presidente dell'Aula ha poi auspicato una proposta di legge
regionale sulle piccole derivazioni che si basi sul principio
delle ricadute positive sul territorio e sulla salvaguardia del
minimo deflusso vitale. Un tema, quest'ultimo, sottolineato in
particolare da Franceschino Barazzutti, storico ambientalista,
referente del Comitato di tutela acque del Tagliamento, presente
anch'egli alla consegna della petizione. "Il Consiglio regionale
faccia sentire la sua voce", ha auspicato Barazzutti, che ha
lodato "l'azione di Zanin per valorizzare il ruolo dell'Aula".
"Mi impegnerò in un'azione di moral suasion con la Giunta - ha
aggiunto il presidente del Consiglio regionale - affinché nel
contenzioso che riguarda il progetto sul Fella la Regione difenda
con efficacia le ragioni del suo no alla proposta".
Zanin ha infine ricordato che l'azione dell'ente regionale in
questo campo incontra necessariamente dei limiti, in quanto
l'ambiente è materia di competenza concorrente tra Stato e
Regione. "Ed è una situazione che deve farci riflettere - ha
concluso il presidente - perché le decisioni prese lontano da qui
rischiano più facilmente di danneggiare il territorio".
ACON/FA-fc