News


SviluppoImpresa: II Comm, illustrato ddl su economia del futuro

12.01.2021
19:10
(ACON) Trieste, 12 gen - La resilienza, ovvero la capacità di affrontare gli eventi traumatici. E il cambiamento, declinato in alcune parole chiave: modernizzazione, trasformazione digitale, sviluppo sostenibile del sistema produttivo, attrattività delle imprese.

Sono questi gli obiettivi di fondo del disegno di legge SviluppoImpresa, presentato dall'assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ai consiglieri della II Commissione presieduta dal leghista Alberto Budai.

Bini ha spiegato la filosofia generale della norma, figlia del disegno di legge 80 che l'anno scorso fu costretto a restare al palo a causa dell'emergenza pandemia, "e in continuità - ha riconosciuto l'assessore di fronte alle sollecitazioni di Sergio Bolzonello (Pd) - con la legge 3 del 2015". Una coerenza di azione che ha indotto diversi consiglieri delle Opposizioni a esprimere apprezzamento verso alcune delle misure previste.

Le richieste di chiarimento hanno riguardato in particolare accesso al credito e ruolo di Friulia, digitalizzazione, sviluppo turistico e distretti del commercio.

"Le banche oggi non hanno difficoltà a concedere i crediti - ha osservato Enzo Marsilio (Pd) - ma chiedono garanzie che spesso diventano un problema per le piccole e medie imprese". L'assessore Bini non è stato della stessa opinione: "I tassi agevolati o a zero valgono per le grandi aziende, mentre le Pmi che hanno rating meno performanti si trovano spesso a pagare qualche punto percentuale. E bisogna poi considerare che i nostri prestiti durano anche 20 anni, mentre quelli delle banche sono molto più brevi". Sempre in tema di finanziamenti regionali, il consigliere del M5S Mauro Capozzella ha chiesto di specificare in termini concreti il concetto di "ingegneria finanziaria". "Si tratta - ha risposto l'assessore alle Attività produttive - non solo di obbligazioni, ma anche di garanzie e prestiti che potranno essere messi a disposizione delle imprese".

La spinta alla digitalizzazione, condivisa da tutti, ha sollevato una serie di dubbi sui soggetti chiamati a guidare il processo, a cominciare dal distretto Ditedi. "Non è ancora infrastrutturato - ha osservato Bolzonello -, mentre qui bisogna partire subito". "Le problematiche le conosciamo - ha risposto Bini - ma non si tratta dell'unico soggetto che dovrà mettersi in gioco".

Qualche dubbio, da parte dei consiglieri delle Opposizioni, anche sul cluster del turismo. Non tanto sull'opportunità di avere una guida integrata, quanto sul soggetto incaricato di guidarlo. "Ho già ricevuto - ha annunciato l'assessore - importanti manifestazioni di interesse da parte di associazioni di categoria". Bini ha raccolto anche il suggerimento del capogruppo M5S, Cristian Sergo, sull'opportunità di incentivare le strutture turistiche che valorizzano i prodotti locali.

Di distretti del commercio e possibili sovrapposizioni con i Comuni nelle pianificazioni di settore ha parlato invece la consigliera Mariagrazia Santoro (Pd), che teme anche un ruolo troppo invasivo assegnato ai Consorzi industriali. Su questo punto, l'assessore Bini ha garantito che "non si creeranno doppioni perché il dominus resta l'ente locale", con il quale verranno stipulati gli accordi.

Il capogruppo del Patto per l'autonomia, Massimo Moretuzzo, ha infine invocato un ampio e semplificato ricorso al credito di imposta per venire incontro alle aziende locali, mentre Furio Honsell (Open Fvg) avrebbe gradito qualche specificazione in più sulla "transizione", ovvero sul modo in cui la Regione intende condurre le aziende verso un nuovo e più sostenibile modello di sviluppo. ACON/FA-rcm



Il presidente Alberto Budai durante i lavori della II Commissione
L'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini
Il consigliere regionale Sergio Bolzonello (Pd) in videoconferenza
Il capogruppo del M5S, Cristian Sergo, in videoconferenza