SviluppoImpresa: II Comm, illustrato ddl su economia del futuro
(ACON) Trieste, 12 gen - La resilienza, ovvero la capacità di
affrontare gli eventi traumatici. E il cambiamento, declinato in
alcune parole chiave: modernizzazione, trasformazione digitale,
sviluppo sostenibile del sistema produttivo, attrattività delle
imprese.
Sono questi gli obiettivi di fondo del disegno di legge
SviluppoImpresa, presentato dall'assessore alle Attività
produttive, Sergio Emidio Bini, ai consiglieri della II
Commissione presieduta dal leghista Alberto Budai.
Bini ha spiegato la filosofia generale della norma, figlia del
disegno di legge 80 che l'anno scorso fu costretto a restare al
palo a causa dell'emergenza pandemia, "e in continuità - ha
riconosciuto l'assessore di fronte alle sollecitazioni di Sergio
Bolzonello (Pd) - con la legge 3 del 2015". Una coerenza di
azione che ha indotto diversi consiglieri delle Opposizioni a
esprimere apprezzamento verso alcune delle misure previste.
Le richieste di chiarimento hanno riguardato in particolare
accesso al credito e ruolo di Friulia, digitalizzazione, sviluppo
turistico e distretti del commercio.
"Le banche oggi non hanno difficoltà a concedere i crediti - ha
osservato Enzo Marsilio (Pd) - ma chiedono garanzie che spesso
diventano un problema per le piccole e medie imprese".
L'assessore Bini non è stato della stessa opinione: "I tassi
agevolati o a zero valgono per le grandi aziende, mentre le Pmi
che hanno rating meno performanti si trovano spesso a pagare
qualche punto percentuale. E bisogna poi considerare che i nostri
prestiti durano anche 20 anni, mentre quelli delle banche sono
molto più brevi".
Sempre in tema di finanziamenti regionali, il consigliere del M5S
Mauro Capozzella ha chiesto di specificare in termini concreti il
concetto di "ingegneria finanziaria". "Si tratta - ha risposto
l'assessore alle Attività produttive - non solo di obbligazioni,
ma anche di garanzie e prestiti che potranno essere messi a
disposizione delle imprese".
La spinta alla digitalizzazione, condivisa da tutti, ha sollevato
una serie di dubbi sui soggetti chiamati a guidare il processo, a
cominciare dal distretto Ditedi. "Non è ancora infrastrutturato -
ha osservato Bolzonello -, mentre qui bisogna partire subito".
"Le problematiche le conosciamo - ha risposto Bini - ma non si
tratta dell'unico soggetto che dovrà mettersi in gioco".
Qualche dubbio, da parte dei consiglieri delle Opposizioni, anche
sul cluster del turismo. Non tanto sull'opportunità di avere una
guida integrata, quanto sul soggetto incaricato di guidarlo. "Ho
già ricevuto - ha annunciato l'assessore - importanti
manifestazioni di interesse da parte di associazioni di
categoria". Bini ha raccolto anche il suggerimento del capogruppo
M5S, Cristian Sergo, sull'opportunità di incentivare le strutture
turistiche che valorizzano i prodotti locali.
Di distretti del commercio e possibili sovrapposizioni con i
Comuni nelle pianificazioni di settore ha parlato invece la
consigliera Mariagrazia Santoro (Pd), che teme anche un ruolo
troppo invasivo assegnato ai Consorzi industriali. Su questo
punto, l'assessore Bini ha garantito che "non si creeranno
doppioni perché il dominus resta l'ente locale", con il quale
verranno stipulati gli accordi.
Il capogruppo del Patto per l'autonomia, Massimo Moretuzzo, ha
infine invocato un ampio e semplificato ricorso al credito di
imposta per venire incontro alle aziende locali, mentre Furio
Honsell (Open Fvg) avrebbe gradito qualche specificazione in più
sulla "transizione", ovvero sul modo in cui la Regione intende
condurre le aziende verso un nuovo e più sostenibile modello di
sviluppo.
ACON/FA-rcm
Il presidente Alberto Budai durante i lavori della II Commissione
L'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini
Il consigliere regionale Sergio Bolzonello (Pd) in videoconferenza
Il capogruppo del M5S, Cristian Sergo, in videoconferenza